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    SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È una vicenda di “Esterovestizione” quella scoperta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, che ha portato alla denuncia di un locale imprenditore 62enne per i reati previsti dagli articoli 5 “Omessa dichiarazione” e 10 “Occultamento o distruzione di documenti contabili”
    Il soggetto ascolano, tramite le società “estere” appositamente costituite, acquistava prodotti alimentari da note aziende italiane, facendoli risultare “cartolarmente” transitati fuori dall’Italia e rivenduti poi sul territorio nazionale senza l’applicazione dell’I.V.A. e, conseguentemente, a prezzi alquanto concorrenziali, a pregiudizio degli operatori onesti di categoria.

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      maio dico...avete già fatto la prova tecnica ...(dovreste essere in grado di raccogliere e classificare il materiale)
      Se parli con me...io non fatto la tecnica Cmq hai ragione ...a raccogliere ci arrivo...

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        Il soggetto ascolano, tramite le società “estere” appositamente costituite, acquistava prodotti alimentari da note aziende italiane, facendoli risultare “cartolarmente” transitati fuori dall’Italia e rivenduti poi sul territorio nazionale senza l’applicazione dell’I.V.A. e, conseguentemente, a prezzi alquanto concorrenziali, a pregiudizio degli operatori onesti di categoria.
        Alla formazione del quadro probatorio si è addivenuti anche grazie alla “Cooperazione internazionale” promossa dal Secondo Reparto del Comando Generale del Corpo, un istituto di supporto alle investigazioni di carattere economico e finanziario che, sfruttando le reciprocità sugli scambi delle informazioni tra i Paesi interessati, contribuisce ad individuare quei soggetti che ricorrono ai “Paradisi fiscali”.

        Un ulteriore, prezioso supporto alle indagini è arrivato dal “recupero” dei dati informatici contenuti in diversi computer aziendali, utilizzati per la gestione di tutte le attività societarie, che le Fiamme Gialle di Ascoli Piceno hanno estrapolato attraverso i propri militari “Computer forensics e data analysis”, ovvero risorse specializzate nell’assicurare la conservazione forense di dati informatici originali, impedendone l’eventuale alterazione.

        Una realtà, quella dei militari “Computer forensics e data analysis”, sempre più presente nelle investigazioni della Guardia di Finanza, dettata dall’esigenza di far fronte alle evoluzioni dei processi di digitalizzazione nei sistemi di comunicazione e di memorizzazione delle informazioni che, con riferimento al segmento dell’“Economia digitale”, ha introdotto un elevato tasso di dematerializzazione delle operazioni economiche.

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          https://www.ilrestodelcarlino.it/rim...mica-1.5003883
          Il giudice di primo grado, dicono in sistesi i bolognesi, ha sbagliato: Formica è colpevole e va condannato a due anni e quattro mesi di carcere. Quanto al milione e 250mila euro che era stato sequestrato e poi dissequestrato con l’assoluzione, vanno messi di nuovo i sigilli.

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            https://www.ilrestodelcarlino.it/rim...mica-1.5003883
            Il giudice di primo grado, dicono in sistesi i bolognesi, ha sbagliato: Formica è colpevole e va condannato a due anni e quattro mesi di carcere. Quanto al milione e 250mila euro che era stato sequestrato e poi dissequestrato con l’assoluzione, vanno messi di nuovo i sigilli.
            Nel 2017, il ‘re delle fiere’ ed ex candidato sindaco, aveva parlato di persecuzione. Le avvisaglie della tempesta che l’avrebbe travolto, si erano avute quando la Guardia di finanza l’aveva messo sotto torchio per la storia dell’Artexpo, con sede legale a Falciano di San Marino, ma di fatto, dicono, del tutto riminese. Le Fiamme Gialle erano andate a fargli i conti in tasca, accertando un’evasione di Ires e Iva milionaria. Dal 2007 al 2011 non aveva presentato alcuna dichiarazione, ma per i finanzieri non c’erano dubbi: il fatturato viene prodotto in Italia, quindi si tratta di esterovestizione.

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              Secondo uno schema consolidato nel tempo, i prestiti venivano effettuati avvalendosi delle aziende riconducibili agli usurari stessi, tutte esercenti attività di rivendita di materiali per edilizia, i cui conti correnti erano utilizzati sia per erogare il prestito che per l’incasso delle relative rate, avendo cura però di produrre fatture per operazioni inesistenti – quantificate in oltre 1 milione di euro - per giustificare i flussi finanziari. In altri casi, invece, le vittime si rivolgevano direttamente agli usurai, noti nel territorio per la loro attività criminale, per ottenere prestiti di ingenti somme in contanti, rilasciando a garan-zia assegni in bianco.

              http://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-...-ed-estorsione

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                https://www.ticinonews.ch/estero/496...al-portavalori

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                  Barriere di auto in fiamme e chiodi sul manto stradale: questa notte in Lombardia è stato tentato uno spettacolare assalto a un portavalori sull'autostrada. L'attacco, lungo l'A1 tra Melegnano e Lodi Vecchio, è però fallito definitivamente quando il furgone blindato è riuscito a riparare in un'area di servizio.

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                    Barriere di auto in fiamme e chiodi sul manto stradale: questa notte in Lombardia è stato tentato uno spettacolare assalto a un portavalori sull'autostrada. L'attacco, lungo l'A1 tra Melegnano e Lodi Vecchio, è però fallito definitivamente quando il furgone blindato è riuscito a riparare in un'area di servizio.
                    Secondo una prima ricostruzione, il commando - composto da almeno 15 rapinatori su sei auto - ha tentato l'assalto poco dopo il casello di Melegnano (Milano) in direzione sud poco dopo le 22.30. La rapina, però, è finita male, un po' per le circostanze della dinamica, un po' per la professionalità dei vigilantes. E il carico, svariati milioni di euro (meno di una decina, secondo indiscrezioni) è rimasto al sicuro.

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                      ma ndovann co sti valori? ahahah io farei un bonifico

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                      Sto operando...
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