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Politici coinvolti, avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, cancellieri del Tribunale, è tutta gente che aveva un lavoro non aveva bisogno di mettersi al servizio dell’ndrangheta. Le cosche non sono in grado di fare riciclaggio sofisticato, per farlo ha bisogno di professionisti i quali si sono messi a disposizione".
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioPolitici coinvolti, avvocati, commercialisti, funzionari pubblici, cancellieri del Tribunale, è tutta gente che aveva un lavoro non aveva bisogno di mettersi al servizio dell’ndrangheta. Le cosche non sono in grado di fare riciclaggio sofisticato, per farlo ha bisogno di professionisti i quali si sono messi a disposizione".
https://video.repubblica.it/cronaca/.../350598/351172
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Nel 2005 era stato l’allora pm di Catanzaro Luigi de Magistris ad accusarlo di avere commesso illeciti nella gestione dei fondi comunitari nel settore della depurazione, ritenendo l’avvocato responsabile di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Erano i tempi dell’inchiesta Poseidone, prima che venisse tolta a de Magistris e successivamente archiviata per insussistenza dei fatti di reato a seguito delle verifiche svolte nelle indagini di altri pm.
«Negli arresti di oggi in Calabria leggo di fatti e persone che furono anche oggetto di alcune delicatissime inchieste di cui ero titolare quale pm presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, negli stessi uffici oggi diretti dal procuratore Gratteri», ha scritto oggi su Facebook il sindaco di Napoli, de Magistris. «Il mio procuratore della Repubblica nel 2007, Mariano Lombardi mi revocò l’inchiesta Poseidone quando notificai un’informazione di garanzia all’avvocato Pittelli, che all’epoca dei fatti era parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia. L’avvocato Pittelli era amico del procuratore, era stato il suo avvocato, e pochi mesi prima aveva assunto nella società a lui riconducibile, il figlio della moglie del procuratore». Secondo l’ex pm: «L’inchiesta Poseidone stava portando alla richiesta di misure cautelari per fatti gravissimi che riguardavano illeciti nella gestione di fiumi di denaro pubblico destinati, in particolare, alla depurazione delle acque ed al settore ambientale. Nell’ottobre dello stesso anno, mentre mi accingevo a scrivere le misure cautelari, mi fu avocata illecitamente anche l’inchiesta Why Not, in cui erano indagati, tra i tanti, sia Pittelli che Nicola Adamo, all’epoca dei fatti segretario regionale dei Ds».
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioDe Magistris: «Perché su Pittelli fui fermato»
«Negli arresti di oggi in Calabria leggo di fatti e persone che furono anche oggetto di alcune delicatissime inchieste di cui ero titolare quale pm presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, negli stessi uffici oggi diretti dal procuratore Gratteri», ha scritto oggi su Facebook il sindaco di Napoli, de Magistris. «Il mio procuratore della Repubblica nel 2007, Mariano Lombardi mi revocò l’inchiesta Poseidone quando notificai un’informazione di garanzia all’avvocato Pittelli, che all’epoca dei fatti era parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia. L’avvocato Pittelli era amico del procuratore, era stato il suo avvocato, e pochi mesi prima aveva assunto nella società a lui riconducibile, il figlio della moglie del procuratore». Secondo l’ex pm: «L’inchiesta Poseidone stava portando alla richiesta di misure cautelari per fatti gravissimi che riguardavano illeciti nella gestione di fiumi di denaro pubblico destinati, in particolare, alla depurazione delle acque ed al settore ambientale. Nell’ottobre dello stesso anno, mentre mi accingevo a scrivere le misure cautelari, mi fu avocata illecitamente anche l’inchiesta Why Not, in cui erano indagati, tra i tanti, sia Pittelli che Nicola Adamo, all’epoca dei fatti segretario regionale dei Ds».
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