Tra gli elementi dell’attivo patrimoniale da verificare in sede di chiusura del bilancio di esercizio, merita una particolare attenzione la rilevazione delle rimanenze di magazzino; in tale ambito le maggiori difficoltà sono relative al riscontro di un eventuale valore di mercato che, se inferiore al costo di acquisto o produzione, costituirà l’elemento da utilizzare per la valutazione della posta.
In taluni casi, la valorizzazione può derogare dal valore del bene al termine dell’esercizio.
In merito alla valutazione dei lavori in corso su ordinazione, come noto, il Principio contabile Oic 23 compie una precisa scelta di campo prescrivendo che si applichi il criterio della “percentuale di completamento” quando sono verificate le condizioni previste ai par. 45 – 48 dello stesso Oic 23; solamente se tali condizioni non sono verificate, si applica allora il criterio della “commessa completata”.
Nella nuova versione dell’OIC 24 viene fornita una definizione di avviamento che non considera più la produzione di utili in misura superiore a quella ordinaria (cosiddetto “extra reddito”) come condizione preliminare per la sua iscrizione in bilancio, in quanto tale extra reddito rappresenta una delle caratteristiche che possono giustificarne l’iscrizione, ma ce ne possono essere anche altre.
Una delle novità di maggior impatto nella disciplina del “nuovo” bilancio, così come modificata dal D.Lgs. 139/2015, è rappresentata sicuramente dalla soppressione della possibilità di capitalizzare i costi di ricerca e di pubblicità, che quindi non potranno più essere rilevati fra le immobilizzazioni immateriali. https://www.ecnews.it/le-spese-di-ri...bilancio-2015/
Commenta