Perché volontà popolare, non è una decisione dell'esecutivo?
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Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggioPerché volontà popolare, non è una decisione dell'esecutivo?
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioRevoca di sequestri per 7 milioni tra beni e denaro e archiviazione di 3 fascicoli su 4. E’ l’effetto delle nuove norme in materia di reati fiscali introdotte dal governo Renzi sull’attività della Procura di Udine. A dirlo è lo stesso procuratore capoAntonio De Nicolo: “Nel giro di 10-15 giorni dobbiamo disfare un lavoro costato mesi di fatiche investigative” spiega. “Se questa è la volontà popolare noi ci inchiniamo” aggiunge. Si tratta della riforma del sistema sanzionatorio penale tributario varata dall’esecutivo e per il quale già nella primavera scorsa il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco aveva paventato il rischio di “un condono gratuito” e decine di processi “mandati al macero“.
La revoca dei sequestri di cui parla il procuratore di Udine De Nicolo dipende dall’entrata in vigore delle nuove norme sui reti tributari varate durante l’estate, che innalzano le soglie di punibilità per l’omesso versamento di ritenute certificate e dell’Ivarispettivamente da 50 a 150mila e 250mila euro di imposta evasa. Maglie più larghe: così la magistratura friulana dovrà chiedere al gip nelle prossime settimane l’archiviazione di 73 fascicoli su 97 in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. “I magistrati obbediscono alle leggi perché questo è il loro dovere” precisa De Nicolo, annunciando che i suoi sostituti si sono già attivati per procedere alla revoca urgente dei sequestri ottenuti nei mesi scorsi dal tribunale e restituire le somme di denaro “congelate”. Le norme non prevedono infatti neanche la conversione automatica del sequestro penale in sequestro a fini amministrativi a favore dell’Agenzia delle Entrate per gli illeciti tributari. Proseguiranno invece le indagini per 24 fascicoli per fatti in cui sono contestate evasioni fiscali per cifre ancora sopra la soglia che fa scattare il reato.
Altri effetti delle nuove normative fiscali erano emersi in altri due casi noti. Prima con l’assoluzione dell’amministratore delegato diSisal Emilio Petrone, accusato di dichiarazione infedele, perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Poi con quella, con identica motivazione, dell’ex patron dell’Ilva e di altri manager del siderurgico di Taranto per i quali l’accusa era di frode.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioche poi questi personaggi non sono stati neppure votati.....
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Originariamente inviato da MARYLEE Visualizza il messaggioAspettate...questa la devo leggere....
“Sia chiaro che è un condono“. Così il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco ha definito la norma transitoria sulraddoppio dei termini di accertamento, contenuta nel decreto legislativo sulla “certezza del diritto“ varato ad aprile. Avvertendo che potrebbe costare una cifra vicina ai 4 miliardi solo nel capoluogo lombardo e solo per la prima parte del 2015. Il provvedimento infatti prevede che siano comunque fatti salvi gli effetti degli atti divenuti definitivi alla data di entrata in vigore del decreto e che i tempi di accertamento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate non vengano più raddoppiati se l’ente non ha presentato formale denuncia nei confronti del contribuente entro i canonici quattro anni (cinque nel caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi).
“Il fatto che sia stata modificata la parola ‘controllo‘ con la parola ‘impositivo‘ comporta una sorta di condono gratuito implicito perché significa che tutti i processi verbali di constatazione che si riferiscono a fatti pregressi vanno tutti al macero“, ha sottolineato il pm che coordina il dipartimento dei reati finanziari nel corso di un seminario alla Camera sui nuovi decreti attuativi della delega. Il riferimento di Greco è al fatto che, mentre nella legge delega il Parlamento aveva chiesto al governo di far comunque salvi “gli effetti degli atti di controllo già notificati alla data di entrata in vigore dei decreti legislativi”, il decreto delegato fa riferimento agli “atti impositivi notificati”. Due terminologie che non sono affatto equivalenti: di fatto il testo uscito dal Consiglio dei ministri richiede che ci sia stato almeno un avviso di accertamento. Le conseguenze, secondo il pm, sono pesanti: “Nei primi 4-5 mesi del 2015 a Milano mi dicono che la base imponibile accertata è stata di quattro miliardi. Di questi quattro miliardi mi dicono che una quota consistente andrebbe al macero”.
Il vice ministro per l’economia, Luigi Casero, ha risposto assicurando l’impegno a chiarire le norme per evitare sanatorie oscappatoie. “Non c’è nessuna volontà condonistica – ha sostenuto – per come era scritto pensavamo si intendessero tutti gli atti. Sicuramente sarà utile intervenire specificando che gli atti impositivi sono tutti gli atti compiuti dalle forze dell’amministrazione e dalla Guardia di Finanza”.
L’ex ministro Vincenzo Visco, che della tracciabilità aveva fatto la sua battaglia, ha espresso poi ulteriori critiche sugli ultimi decreti, affermando che quello sulla fatturazione elettronica, così come è scritto, è praticamente inutile e “c’e il rischio di aggiungere adempimenti e costi per i contribuenti,complicando invece di semplificare”.
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Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggioCome limiteresti il voto?Ultima modifica di ROL; 03-11-2015, 23:40.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioRevoca di sequestri per 7 milioni tra beni e denaro e archiviazione di 3 fascicoli su 4. E’ l’effetto delle nuove norme in materia di reati fiscali introdotte dal governo Renzi sull’attività della Procura di Udine. A dirlo è lo stesso procuratore capoAntonio De Nicolo: “Nel giro di 10-15 giorni dobbiamo disfare un lavoro costato mesi di fatiche investigative” spiega. “Se questa è la volontà popolare noi ci inchiniamo” aggiunge. Si tratta della riforma del sistema sanzionatorio penale tributario varata dall’esecutivo e per il quale già nella primavera scorsa il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco aveva paventato il rischio di “un condono gratuito” e decine di processi “mandati al macero“.
La revoca dei sequestri di cui parla il procuratore di Udine De Nicolo dipende dall’entrata in vigore delle nuove norme sui reti tributari varate durante l’estate, che innalzano le soglie di punibilità per l’omesso versamento di ritenute certificate e dell’Ivarispettivamente da 50 a 150mila e 250mila euro di imposta evasa. Maglie più larghe: così la magistratura friulana dovrà chiedere al gip nelle prossime settimane l’archiviazione di 73 fascicoli su 97 in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. “I magistrati obbediscono alle leggi perché questo è il loro dovere” precisa De Nicolo, annunciando che i suoi sostituti si sono già attivati per procedere alla revoca urgente dei sequestri ottenuti nei mesi scorsi dal tribunale e restituire le somme di denaro “congelate”. Le norme non prevedono infatti neanche la conversione automatica del sequestro penale in sequestro a fini amministrativi a favore dell’Agenzia delle Entrate per gli illeciti tributari. Proseguiranno invece le indagini per 24 fascicoli per fatti in cui sono contestate evasioni fiscali per cifre ancora sopra la soglia che fa scattare il reato.
Altri effetti delle nuove normative fiscali erano emersi in altri due casi noti. Prima con l’assoluzione dell’amministratore delegato diSisal Emilio Petrone, accusato di dichiarazione infedele, perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Poi con quella, con identica motivazione, dell’ex patron dell’Ilva e di altri manager del siderurgico di Taranto per i quali l’accusa era di frode.Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioLe norme non prevedono infatti neanche la conversione automatica del sequestro penale in sequestro a fini amministrativi a favore dell’Agenzia delle Entrate per gli illeciti tributari.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggiocon un esame....(un ' abilitazione)....almeno questo....
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