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Il valigione del tirocinante

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    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
    Fisco, Greco: “Condono nascosto, a Milano a rischio accertamenti per 4 miliardi”


    “Sia chiaro che è un condono“. Così il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco ha definito la norma transitoria sulraddoppio dei termini di accertamento, contenuta nel decreto legislativo sulla “certezza del diritto“ varato ad aprile. Avvertendo che potrebbe costare una cifra vicina ai 4 miliardi solo nel capoluogo lombardo e solo per la prima parte del 2015. Il provvedimento infatti prevede che siano comunque fatti salvi gli effetti degli atti divenuti definitivi alla data di entrata in vigore del decreto e che i tempi di accertamento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate non vengano più raddoppiati se l’ente non ha presentato formale denuncia nei confronti del contribuente entro i canonici quattro anni (cinque nel caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi).
    “Il fatto che sia stata modificata la parola ‘controllo‘ con la parola ‘impositivo‘ comporta una sorta di condono gratuito implicito perché significa che tutti i processi verbali di constatazione che si riferiscono a fatti pregressi vanno tutti al macero“, ha sottolineato il pm che coordina il dipartimento dei reati finanziari nel corso di un seminario alla Camera sui nuovi decreti attuativi della delega. Il riferimento di Greco è al fatto che, mentre nella legge delega il Parlamento aveva chiesto al governo di far comunque salvi “gli effetti degli atti di controllo già notificati alla data di entrata in vigore dei decreti legislativi”, il decreto delegato fa riferimento agli “atti impositivi notificati”. Due terminologie che non sono affatto equivalenti: di fatto il testo uscito dal Consiglio dei ministri richiede che ci sia stato almeno un avviso di accertamento. Le conseguenze, secondo il pm, sono pesanti: “Nei primi 4-5 mesi del 2015 a Milano mi dicono che la base imponibile accertata è stata di quattro miliardi. Di questi quattro miliardi mi dicono che una quota consistente andrebbe al macero”.
    Il vice ministro per l’economia, Luigi Casero, ha risposto assicurando l’impegno a chiarire le norme per evitare sanatorie oscappatoie. “Non c’è nessuna volontà condonistica – ha sostenuto – per come era scritto pensavamo si intendessero tutti gli atti. Sicuramente sarà utile intervenire specificando che gli atti impositivi sono tutti gli atti compiuti dalle forze dell’amministrazione e dalla Guardia di Finanza”.
    L’ex ministro Vincenzo Visco, che della tracciabilità aveva fatto la sua battaglia, ha espresso poi ulteriori critiche sugli ultimi decreti, affermando che quello sulla fatturazione elettronica, così come è scritto, è praticamente inutile e “c’e il rischio di aggiungere adempimenti e costi per i contribuenti,complicando invece di semplificare”.
    Sul manuale di diritto tributario che abbiamo in progetto di acquistare a febbraio, questi aggiornamenti li troveremo?

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      @ROL, @strelizia, sto crollando, non ce la faccio più...Vi auguro la buona notte, a domani.
      Buona notte anche ai 5 ospiti che ci leggono

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        Tinti
        Esistono sostanzialmente tre modalità di evasione:

        1) fatture false (costi inesistenti: ho ricavi per 1.000 e dichiaro di aver speso 750, gli utili sono 250; ma non è vero, ho speso solo 500, gli utili sono 500);

        2) ricavi non dichiarati (ho incassato 500; ma non è vero, i ricavi sono 1.000);

        3) dichiarazione omessa (non presento la dichiarazione).

        Nel primo caso si commette frode fiscale (da 1,6 a 6 anni); negli altri due dichiarazione infedele e dichiarazione omessa (da 1 a 3 anni). Nel primo caso, c’è una lontana possibilità di finire in galera; negli altri due la certezza dell’impunità, sia per la prescrizione certa, sia per l’affidamento in prova alla casa di riposo dei poveri vecchi a Cesano Boscone o in strutture similari.

        In effetti falsificare la contabilità annotandovi fatture false o omettendo di annotare incassi veri è esattamente la stessa cosa: il risultato finale (nascondere al Fisco una parte di quello che si è ricavato) è ottenuto sempre con una documentazione falsa, le fatture o la contabilità artefatta. In entrambi i casi è il Fisco che deve dimostrare la falsità, fatture e contabilità fanno fede fino a prova contraria. Dunque si tratta, sempre di frode: da 2 a 6 anni;....... e così, con la madre di tutti gli inciuci, già nel 2000, all’approvazione della legge penale-tributaria, si chiarì che la frode di quelli che fanno il “nero”, non era frode, era dichiarazione infedele, a prescrizione assicurata.
        Ci sono poi ulteriori garanzie, le soglie di punibilità: non ogni evasione costituisce reato ma solo quelle di una certa gravità. Che è giusto: il ladro di due mele non è un delinquente, quello che ruba un’automobile sì. Però con gli evasori si è esagerato

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          Originariamente inviato da MARYLEE Visualizza il messaggio
          @ROL, @strelizia, sto crollando, non ce la faccio più...Vi auguro la buona notte, a domani.
          Buona notte anche ai 5 ospiti che ci leggono
          'notte, Marylee. A domani!

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            Originariamente inviato da MARYLEE Visualizza il messaggio
            Sul manuale di diritto tributario che abbiamo in progetto di acquistare a febbraio, questi aggiornamenti li troveremo?

            si

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              Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
              'notte, Marylee. A domani!
              notte

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                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

                Tinti
                Esistono sostanzialmente tre modalità di evasione:

                1) fatture false (costi inesistenti: ho ricavi per 1.000 e dichiaro di aver speso 750, gli utili sono 250; ma non è vero, ho speso solo 500, gli utili sono 500);

                2) ricavi non dichiarati (ho incassato 500; ma non è vero, i ricavi sono 1.000);

                3) dichiarazione omessa (non presento la dichiarazione).

                Nel primo caso si commette frode fiscale (da 1,6 a 6 anni); negli altri due dichiarazione infedele e dichiarazione omessa (da 1 a 3 anni). Nel primo caso, c’è una lontana possibilità di finire in galera; negli altri due la certezza dell’impunità, sia per la prescrizione certa, sia per l’affidamento in prova alla casa di riposo dei poveri vecchi a Cesano Boscone o in strutture similari.

                In effetti falsificare la contabilità annotandovi fatture false o omettendo di annotare incassi veri è esattamente la stessa cosa: il risultato finale (nascondere al Fisco una parte di quello che si è ricavato) è ottenuto sempre con una documentazione falsa, le fatture o la contabilità artefatta. In entrambi i casi è il Fisco che deve dimostrare la falsità, fatture e contabilità fanno fede fino a prova contraria. Dunque si tratta, sempre di frode: da 2 a 6 anni;....... e così, con la madre di tutti gli inciuci, già nel 2000, all’approvazione della legge penale-tributaria, si chiarì che la frode di quelli che fanno il “nero”, non era frode, era dichiarazione infedele, a prescrizione assicurata.
                Ci sono poi ulteriori garanzie, le soglie di punibilità: non ogni evasione costituisce reato ma solo quelle di una certa gravità. Che è giusto: il ladro di due mele non è un delinquente, quello che ruba un’automobile sì. Però con gli evasori si è esagerato
                Che depressione...

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                  ...perché chi fa le leggi fa sempre finta di non capire il significato delle parole...sembra che il legislatore sia solo uno e non tante teste pensanti!

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                    Originariamente inviato da Limavy Visualizza il messaggio
                    ...perché chi fa le leggi fa sempre finta di non capire il significato delle parole...sembra che il legislatore sia solo uno e non tante teste pensanti!
                    perchè il legislatore è l'espressione di una comunità.........

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                      io mi scandalizzerei ( non capirei) se fosse il contrario...

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                      Sto operando...
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