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concorso agenzia delle entrate 2015 - 892 posti per funzionari amministrativi

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    EVASIONE FISCALE ITALIA –

    Sul fronte dell’evasione fiscale, l’Italia “si colloca ai primissimi posti nella graduatoria internazionale“, dietro solo a Turchia e Messico. Lo ha detto ieri, durante un’audizione al Senato, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, citando i dati dell’Ocse.
    Il nostro è il terzo Paese al mondo per evasione fiscale, tra quelli dell’area Ocse.Affinché si possa invertire questa grave situazione, Giampaolino ha sollecitato un “patto sociale” sulla riduzione dell’evasione fiscale e soprattutto un fisco “più equo e meno distorsivo nei confronti del sistema economico”. E’ necessario “destinare almeno parte dei recuperi della lotta all’evasione alla riduzione del prelievo complessivo“, ha avvertito il presidente della Corte dei Conti, così che cresca tra i cittadini “un diffuso consenso nei confronti dell’azione di riduzione dell’evasione“.L’evasione di Iva ed Irap, fa sapere la Corte dei Conti, ammonta a oltre 46 miliardi lordi l’anno.In valore assoluto, il Nord Italia evade più del Sud, ma è al Sud che si concentrano i maggiori fenomeni evasivi. Ovvero al Sud Italia il taso di evasione è maggiore che al Nord (più del doppio), ma in termini assoluti il gettito evaso è più alto al Nord, perché si tratta della parte più ricca d’Italia, dove maggiori sono gli affari e più alto è il reddito.

    ps: il nord non evade, ELUDE.
    Ultima modifica di ROL; 05-02-2016, 10:06.

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      https://www.linkedin.com/grp/post/37...09787310534658
      Ultima modifica di strelizia; 05-02-2016, 10:07.

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        Forse voi non potete leggere...e' una discussione sul centro Apple al Sud Italia...copio l'articolo, perché mi sembra interessante: l'autore è uno sviluppatore di software che lavora all'estero...

        Il fatto

        Come molti forse già sapranno la Apple aprirà un centro per lo sviluppo delle Apps proprio in Italia, e come se non bastasse proprio nel sud a Napoli, città da cui oramai sono scappati sostanzialmente tutti gli insediamenti produttivi di multinazionali. Il centrò sarà il primo in Europa! Quindi per il primo centro in Europa non si è scelta Londra, o altro pari centro informatico Europeo strategico dove la Apple avrebbe potuto contare su professionalità già esistenti, un continuo flusso di esperti sfornato dalle Università e che viene da altri paesi, nonché altre aziende, e servizi offerti da un ben collaudato polo informatico. Si è scelta Napoli dove vi è ...il nulla assoluto!
        La connessione con lo sconto fiscale di 500 milioni di Euro

        Vista la pubblicità fatta all'evento da Renzi viene spontaneo pensare ad una connessione con la politica ed in particolare allo sconto di 500 milioni sugli 800 che avrebbe dovuto pagare la Apple al fisco.
        Insomma siamo alle solite: soldi alle aziende in cambio di insediamenti inutili e posti di lavoro finti. Solo che ora, dati i vincoli dell Unione Europea e l'attenzione alla spesa pubblica non è più possibile utilizzare le metodologie di erogazione del passato e ci si è dovuto inventare uno sconto fiscale. Infatti è difficile credere che una cattedrale nel deserto possa produrre veramente qualcosa.
        Incentivi fiscali avrebbero senso, ma per tutte le aziende non solo per una, in modo da innescare la creazione di poli produttivi, non di cattedrali nel deserto che sono utili solo a portare voti. Ma sopratutto, lo sconto fiscale andrebbe applicato all'attività produttiva stessa in modo da renderla conveniente, non ad altre attività di vendita seppure della stessa azienda. Fatta in questo modo invece suona: "ok io ti faccio vendere senza troppe tasse, ma tu fai finta di creare posti di lavoro". Quale è la differenza tra le due cose...Bè è enorme: nel primo caso si produce realmente facendo entrare soldi nel paese, creando posti di lavoro veri ed innestando una ricrescita del settore, nel secondo ..si perdono solo soldi di tasse su attività di vendita che fanno uscire soldi dal paese per giustificare qualche stipendio regalato ed inutile. Sarebbe meglio usare i 500 milioni per dare sussidi di disoccupazione, ci sarebbe sicuramente meno spreco e si incentiverebbero i lavoratori favoriti a trovare un nuovo lavoro invece di "rilassarsi" per uno salario finto che sarà erogato loro vita natural durante.
        Probabilmente, quando il boom di vendite Apple diminuirà, la Apple che in Italia ha solo interesse a vendere e non a produrre, andrà via come è andata via la Fiat, lasciando cadere anche quei finti posti di lavoro.
        Ma in tutto questo i posti di lavoro ci saranno?
        In realtà no, ci sarà solo l'illusione di guadagnare sviluppando Apps, perché il centro non assumerà 600 persone come pubblicizzava Renzi, ma farà solo attività di formazione. Di male in peggio non solo assistenzialismo, ma anche la solita "bolla formativa" fatta in un posto dove il lavoro non c'è!
        La formazione andrebbe fatta dove il lavoro c'è per fornire professionalità alle aziende, in Italia, invece, viene fatta, proprio dove il lavoro non c'è per tenere buone le persone per un p' di tempo (come accade con l'Università) con l'illusione che troveranno un lavoro.
        Ma qui si va oltre l'illusione della formazione che un giorno ci darà un lavoro, l'illusione continuerà perché le persone anche dopo formate continueranno ad illudersi ed a perdere tempo sviluppando Apps con la speranza che una di esse abbia successo (in realtà meno di una su diecimila lo ha e la cosa non dipende neanche dal valore tecnologico dell'applicazione, ma è molto casuale..),...è come vincere una lotteria. Quindi, queste povere vittime continueranno a giocare il proprio biglietto di lotteria sino a ritrovarsi a 40 anni senza uno stipendio, senza contributi versati, e vista l'età poco appetibili per le aziende, anche se a questo punto decidessero di fare l'unica cosa che ha senso ovvero emigrare, o magari trovarsi un "mestiere" radicato nella cultura del proprio paese!
        In compenso però finché si illuderanno le persone non daranno fastidio, ma al contrario daranno speranza anche agli altri e corroboreranno l'idea di una ripresa che in realtà non c'è...naturalmente finché la bolla esploderà...
        La Apple dal lato suo si fa pubblicità per vendere i suoi prodotti, ed ha persone che sviluppano Apps gratis per lei...Alla fine dovrà pagare solo quelle poche che faranno cassa, non certo quelle gratuite che pur contribuiranno ad aumentare le vendite dei sui prodotti. Che la Apple punti ad avere persone che non hanno di meglio da fare e si mettano a sviluppare Apps gratis appare abbastanza evidente dalla scelta di dove intende mettere gli altri centri per lo sviluppo di Apps, non in paesi all'avanguardia del settore, ma in Tailandia e Brasile dove vi è abbondanza di programmatori disoccupati disposti a lavorare gratis per farsi conoscere

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          Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
          EVASIONE FISCALE ITALIA –

          Sul fronte dell’evasione fiscale, l’Italia “si colloca ai primissimi posti nella graduatoria internazionale“, dietro solo a Turchia e Messico. Lo ha detto ieri, durante un’audizione al Senato, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, citando i dati dell’Ocse.
          Il nostro è il terzo Paese al mondo per evasione fiscale, tra quelli dell’area Ocse.Affinché si possa invertire questa grave situazione, Giampaolino ha sollecitato un “patto sociale” sulla riduzione dell’evasione fiscale e soprattutto un fisco “più equo e meno distorsivo nei confronti del sistema economico”. E’ necessario “destinare almeno parte dei recuperi della lotta all’evasione alla riduzione del prelievo complessivo“, ha avvertito il presidente della Corte dei Conti, così che cresca tra i cittadini “un diffuso consenso nei confronti dell’azione di riduzione dell’evasione“.L’evasione di Iva ed Irap, fa sapere la Corte dei Conti, ammonta a oltre 46 miliardi lordi l’anno.In valore assoluto, il Nord Italia evade più del Sud, ma è al Sud che si concentrano i maggiori fenomeni evasivi. Ovvero al Sud Italia il taso di evasione è maggiore che al Nord (più del doppio), ma in termini assoluti il gettito evaso è più alto al Nord, perché si tratta della parte più ricca d’Italia, dove maggiori sono gli affari e più alto è il reddito.

          ps: il nord non evade, ELUDE.
          e SCUDA

          http://www.smtvsanmarino.sm/attualit...iriam-tedeschi

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            Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
            Forse voi non potete leggere...e' una discussione sul centro Apple al Sud Italia...copio l'articolo, perché mi sembra interessante: l'autore è uno sviluppatore di software che lavora all'estero...

            Il fatto

            Come molti forse già sapranno la Apple aprirà un centro per lo sviluppo delle Apps proprio in Italia, e come se non bastasse proprio nel sud a Napoli, città da cui oramai sono scappati sostanzialmente tutti gli insediamenti produttivi di multinazionali. Il centrò sarà il primo in Europa! Quindi per il primo centro in Europa non si è scelta Londra, o altro pari centro informatico Europeo strategico dove la Apple avrebbe potuto contare su professionalità già esistenti, un continuo flusso di esperti sfornato dalle Università e che viene da altri paesi, nonché altre aziende, e servizi offerti da un ben collaudato polo informatico. Si è scelta Napoli dove vi è ...il nulla assoluto!
            La connessione con lo sconto fiscale di 500 milioni di Euro

            Vista la pubblicità fatta all'evento da Renzi viene spontaneo pensare ad una connessione con la politica ed in particolare allo sconto di 500 milioni sugli 800 che avrebbe dovuto pagare la Apple al fisco.
            Insomma siamo alle solite: soldi alle aziende in cambio di insediamenti inutili e posti di lavoro finti. Solo che ora, dati i vincoli dell Unione Europea e l'attenzione alla spesa pubblica non è più possibile utilizzare le metodologie di erogazione del passato e ci si è dovuto inventare uno sconto fiscale. Infatti è difficile credere che una cattedrale nel deserto possa produrre veramente qualcosa.
            Incentivi fiscali avrebbero senso, ma per tutte le aziende non solo per una, in modo da innescare la creazione di poli produttivi, non di cattedrali nel deserto che sono utili solo a portare voti. Ma sopratutto, lo sconto fiscale andrebbe applicato all'attività produttiva stessa in modo da renderla conveniente, non ad altre attività di vendita seppure della stessa azienda. Fatta in questo modo invece suona: "ok io ti faccio vendere senza troppe tasse, ma tu fai finta di creare posti di lavoro". Quale è la differenza tra le due cose...Bè è enorme: nel primo caso si produce realmente facendo entrare soldi nel paese, creando posti di lavoro veri ed innestando una ricrescita del settore, nel secondo ..si perdono solo soldi di tasse su attività di vendita che fanno uscire soldi dal paese per giustificare qualche stipendio regalato ed inutile. Sarebbe meglio usare i 500 milioni per dare sussidi di disoccupazione, ci sarebbe sicuramente meno spreco e si incentiverebbero i lavoratori favoriti a trovare un nuovo lavoro invece di "rilassarsi" per uno salario finto che sarà erogato loro vita natural durante.
            Probabilmente, quando il boom di vendite Apple diminuirà, la Apple che in Italia ha solo interesse a vendere e non a produrre, andrà via come è andata via la Fiat, lasciando cadere anche quei finti posti di lavoro.
            Ma in tutto questo i posti di lavoro ci saranno?
            In realtà no, ci sarà solo l'illusione di guadagnare sviluppando Apps, perché il centro non assumerà 600 persone come pubblicizzava Renzi, ma farà solo attività di formazione. Di male in peggio non solo assistenzialismo, ma anche la solita "bolla formativa" fatta in un posto dove il lavoro non c'è!
            La formazione andrebbe fatta dove il lavoro c'è per fornire professionalità alle aziende, in Italia, invece, viene fatta, proprio dove il lavoro non c'è per tenere buone le persone per un p' di tempo (come accade con l'Università) con l'illusione che troveranno un lavoro.
            Ma qui si va oltre l'illusione della formazione che un giorno ci darà un lavoro, l'illusione continuerà perché le persone anche dopo formate continueranno ad illudersi ed a perdere tempo sviluppando Apps con la speranza che una di esse abbia successo (in realtà meno di una su diecimila lo ha e la cosa non dipende neanche dal valore tecnologico dell'applicazione, ma è molto casuale..),...è come vincere una lotteria. Quindi, queste povere vittime continueranno a giocare il proprio biglietto di lotteria sino a ritrovarsi a 40 anni senza uno stipendio, senza contributi versati, e vista l'età poco appetibili per le aziende, anche se a questo punto decidessero di fare l'unica cosa che ha senso ovvero emigrare, o magari trovarsi un "mestiere" radicato nella cultura del proprio paese!
            In compenso però finché si illuderanno le persone non daranno fastidio, ma al contrario daranno speranza anche agli altri e corroboreranno l'idea di una ripresa che in realtà non c'è...naturalmente finché la bolla esploderà...
            La Apple dal lato suo si fa pubblicità per vendere i suoi prodotti, ed ha persone che sviluppano Apps gratis per lei...Alla fine dovrà pagare solo quelle poche che faranno cassa, non certo quelle gratuite che pur contribuiranno ad aumentare le vendite dei sui prodotti. Che la Apple punti ad avere persone che non hanno di meglio da fare e si mettano a sviluppare Apps gratis appare abbastanza evidente dalla scelta di dove intende mettere gli altri centri per lo sviluppo di Apps, non in paesi all'avanguardia del settore, ma in Tailandia e Brasile dove vi è abbondanza di programmatori disoccupati disposti a lavorare gratis per farsi conoscere
            Articolo di Francesco Abruzzese

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              Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
              Forse voi non potete leggere...e' una discussione sul centro Apple al Sud Italia...copio l'articolo, perché mi sembra interessante: l'autore è uno sviluppatore di software che lavora all'estero...

              Il fatto

              Come molti forse già sapranno la Apple aprirà un centro per lo sviluppo delle Apps proprio in Italia, e come se non bastasse proprio nel sud a Napoli, città da cui oramai sono scappati sostanzialmente tutti gli insediamenti produttivi di multinazionali. Il centrò sarà il primo in Europa! Quindi per il primo centro in Europa non si è scelta Londra, o altro pari centro informatico Europeo strategico dove la Apple avrebbe potuto contare su professionalità già esistenti, un continuo flusso di esperti sfornato dalle Università e che viene da altri paesi, nonché altre aziende, e servizi offerti da un ben collaudato polo informatico. Si è scelta Napoli dove vi è ...il nulla assoluto!
              La connessione con lo sconto fiscale di 500 milioni di Euro

              Vista la pubblicità fatta all'evento da Renzi viene spontaneo pensare ad una connessione con la politica ed in particolare allo sconto di 500 milioni sugli 800 che avrebbe dovuto pagare la Apple al fisco.
              Insomma siamo alle solite: soldi alle aziende in cambio di insediamenti inutili e posti di lavoro finti. Solo che ora, dati i vincoli dell Unione Europea e l'attenzione alla spesa pubblica non è più possibile utilizzare le metodologie di erogazione del passato e ci si è dovuto inventare uno sconto fiscale. Infatti è difficile credere che una cattedrale nel deserto possa produrre veramente qualcosa.
              Incentivi fiscali avrebbero senso, ma per tutte le aziende non solo per una, in modo da innescare la creazione di poli produttivi, non di cattedrali nel deserto che sono utili solo a portare voti. Ma sopratutto, lo sconto fiscale andrebbe applicato all'attività produttiva stessa in modo da renderla conveniente, non ad altre attività di vendita seppure della stessa azienda. Fatta in questo modo invece suona: "ok io ti faccio vendere senza troppe tasse, ma tu fai finta di creare posti di lavoro". Quale è la differenza tra le due cose...Bè è enorme: nel primo caso si produce realmente facendo entrare soldi nel paese, creando posti di lavoro veri ed innestando una ricrescita del settore, nel secondo ..si perdono solo soldi di tasse su attività di vendita che fanno uscire soldi dal paese per giustificare qualche stipendio regalato ed inutile. Sarebbe meglio usare i 500 milioni per dare sussidi di disoccupazione, ci sarebbe sicuramente meno spreco e si incentiverebbero i lavoratori favoriti a trovare un nuovo lavoro invece di "rilassarsi" per uno salario finto che sarà erogato loro vita natural durante.
              Probabilmente, quando il boom di vendite Apple diminuirà, la Apple che in Italia ha solo interesse a vendere e non a produrre, andrà via come è andata via la Fiat, lasciando cadere anche quei finti posti di lavoro.
              Ma in tutto questo i posti di lavoro ci saranno?
              In realtà no, ci sarà solo l'illusione di guadagnare sviluppando Apps, perché il centro non assumerà 600 persone come pubblicizzava Renzi, ma farà solo attività di formazione. Di male in peggio non solo assistenzialismo, ma anche la solita "bolla formativa" fatta in un posto dove il lavoro non c'è!
              La formazione andrebbe fatta dove il lavoro c'è per fornire professionalità alle aziende, in Italia, invece, viene fatta, proprio dove il lavoro non c'è per tenere buone le persone per un p' di tempo (come accade con l'Università) con l'illusione che troveranno un lavoro.
              Ma qui si va oltre l'illusione della formazione che un giorno ci darà un lavoro, l'illusione continuerà perché le persone anche dopo formate continueranno ad illudersi ed a perdere tempo sviluppando Apps con la speranza che una di esse abbia successo (in realtà meno di una su diecimila lo ha e la cosa non dipende neanche dal valore tecnologico dell'applicazione, ma è molto casuale..),...è come vincere una lotteria. Quindi, queste povere vittime continueranno a giocare il proprio biglietto di lotteria sino a ritrovarsi a 40 anni senza uno stipendio, senza contributi versati, e vista l'età poco appetibili per le aziende, anche se a questo punto decidessero di fare l'unica cosa che ha senso ovvero emigrare, o magari trovarsi un "mestiere" radicato nella cultura del proprio paese!
              In compenso però finché si illuderanno le persone non daranno fastidio, ma al contrario daranno speranza anche agli altri e corroboreranno l'idea di una ripresa che in realtà non c'è...naturalmente finché la bolla esploderà...
              La Apple dal lato suo si fa pubblicità per vendere i suoi prodotti, ed ha persone che sviluppano Apps gratis per lei...Alla fine dovrà pagare solo quelle poche che faranno cassa, non certo quelle gratuite che pur contribuiranno ad aumentare le vendite dei sui prodotti. Che la Apple punti ad avere persone che non hanno di meglio da fare e si mettano a sviluppare Apps gratis appare abbastanza evidente dalla scelta di dove intende mettere gli altri centri per lo sviluppo di Apps, non in paesi all'avanguardia del settore, ma in Tailandia e Brasile dove vi è abbondanza di programmatori disoccupati disposti a lavorare gratis per farsi conoscere

              https://www.youtube.com/watch?v=AE3p4mMPZco

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                Sei stato molto chiaro

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                  veniamo allo scudo di oggi.....

                  Rispetto alle precedenti procedure di sanatoria - condoni e scudi fiscali - la VD si caratterizza per essere piuttosto un sistema alternativo di tassazione integrale degli imponibili precedentemente non manifestati al fisco. Senza che operino decurtazioni della massa imponibile e quindi delle imposte, ma con benefici relativamente alle sanzioni applicabili.

                  L'effetto «scudante» nei confronti dell'accertamento è quindi pieno, dal momento che quelle imposte delle quali il fisco avrebbe potuto chiedere riscontro in sede di rettifica vengono in realtà assolte, e con ciò si chiude l'obbligazione tributaria.

                  Sotto il profilo penale, la voluntary disclosure esclude la punibilità:

                  a. di tutti i reati in materia di dichiarazione dei redditi e quindi non solo dell’infedele dichiarazione dei redditi di cui all’art. 4 del D.Lgs. 10.3.2000, n. 74 e dell’omessa dichiarazione di cui all’art. 5, ma anche dei reati contraddistinti da fraudolenza e cioè la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false prevista dall’art. 2 nonché la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici prevista dall'art.3;

                  b. dei reati di omesso versamento di ritenute certificate (art. 10-bis) e di omesso versamento di IVA (art. 10-ter);

                  c. delle condotte previste dai reati di riciclaggio (art. 648-bis c.p.) e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.), commesse in relazione ai delitti tributari precedentemente indicati.

                  Non solo…..il pagamento delle imposte in riferimento al malloppo evaso fa riferimento solo ad alcune annualità….. (quali?)

                  e quanto ammonta lo sconto per le sanzioni amministrative?

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                    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                    veniamo allo scudo di oggi.....

                    Rispetto alle precedenti procedure di sanatoria - condoni e scudi fiscali - la VD si caratterizza per essere piuttosto un sistema alternativo di tassazione integrale degli imponibili precedentemente non manifestati al fisco. Senza che operino decurtazioni della massa imponibile e quindi delle imposte, ma con benefici relativamente alle sanzioni applicabili.

                    L'effetto «scudante» nei confronti dell'accertamento è quindi pieno, dal momento che quelle imposte delle quali il fisco avrebbe potuto chiedere riscontro in sede di rettifica vengono in realtà assolte, e con ciò si chiude l'obbligazione tributaria.

                    Sotto il profilo penale, la voluntary disclosure esclude la punibilità:

                    a. di tutti i reati in materia di dichiarazione dei redditi e quindi non solo dell’infedele dichiarazione dei redditi di cui all’art. 4 del D.Lgs. 10.3.2000, n. 74 e dell’omessa dichiarazione di cui all’art. 5, ma anche dei reati contraddistinti da fraudolenza e cioè la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false prevista dall’art. 2 nonché la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici prevista dall'art.3;

                    b. dei reati di omesso versamento di ritenute certificate (art. 10-bis) e di omesso versamento di IVA (art. 10-ter);

                    c. delle condotte previste dai reati di riciclaggio (art. 648-bis c.p.) e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.), commesse in relazione ai delitti tributari precedentemente indicati.

                    Non solo…..il pagamento delle imposte in riferimento al malloppo evaso fa riferimento solo ad alcune annualità….. (quali?)

                    e quanto ammonta lo sconto per le sanzioni amministrative?

                    Dalla lettura dell'art. 4 del D.Lgs. n. 74/2000 in tema di dichiarazione infedele e quindi di antieconomicita' mi sembra di capire che se l'imposta evasa è superiore per ciascuna imposta (imposte sui redditi o IVA) a 150.000 euro e se l'ammontare complessivo degli elementi attivi, e qdi dei ricavi, sottratti all'imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, è superiore al 10% dell'ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o cmq e' superiore a 3.000.000 di euro è prevista la reclusione da 1 a 3 anni. Qdi in questo caso si tratterebbe di frode fiscale

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                      Le nuove definizioni. L’incipit del decreto legislativo approvato definitivamente il 22 settembre 2015 prevede una serie di nuove definizioni che vanno ad integrare il contenuto dell’art. 1 del d.lgs. 74/2000. «Dichiarazioni», «imposta evasa», «operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente», «mezzi fraudolenti» trovano ora una nuova e specifica definizione legislativa. La questione non è, ovviamente, meramente definitoria in quanto tali espressioni individuano di regola elementi costitutivi delle fattispecie criminose astratte previste nel d.lgs. 74/2000, ovvero ne caratterizzano la condotta. Introdurre una definizione legislativa di tali elementi normativi, ovvero introdurne una nuova, incide dunque direttamente sulle stesse ipotesi di reato che le ricomprende. Così la nuova definizione di «operazioni simulate» può incidere sull’ambito di applicazione dell’art. 3, mentre l’introduzione della definizione di “mezzi fraudolenti” inciderà, oltre che sull’art. 3, sull’art. 11, la cui portata applicativa, da recente giurisprudenza, era stata estesa a quasi tutte le operazioni che comportassero una deminutio del patrimonio del contribuente oggetto di verifica fiscale. Interpretazione estensiva che la nuova definizione non dovrebbe più consentire.
                      La nuova dichiarazione fraudolenta (art. 2).
                      Il dettato dell’art. 2 è stato oggetto di un limitatissimo intervento riformatore, che ha portato alla mera eliminazione dell’aggettivo “annuale”, riferito alle dichiarazioni fraudolente punite dalla norma in esame. Il delitto in questione sarà dunque perfezionato non solo con la dichiarazione annuale, ma con qualunque dichiarazione, fra le quali potrebbero rientrare quindi, a titolo meramente esemplificativo, le dichiarazione di operazioni intracomunitarie (Intrastat) relative agli acquisti, come le dichiarazioni mensili di acquisti di beni e servizi compiuti da enti non soggettivi passivi di imposta (Intra 12). Il campo di applicazione della norma risulta dunque ampliato, ma non, naturalmente, con efficacia retroattiva, trattandosi di, seppur parziale, nuova incriminazione.

                      Il novellato art. 3. Ben più significativo l’intervento riformatore operato sulla dichiarazione fraudolenta realizzata mediante altri artifici. L’elemento caratterizzante la condotta tipica, prima individuato in «una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie e avvalendosi di mezzi fraudolenti idonei», ha lasciato il posto a «compiendo operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente ovvero avvalendosi di documenti falsi o di altri mezzi fraudolenti». La novella ulteriormente specifica al comma 2 quando «il fatto si considera commesso avvalendosi di documenti falsi», ma soprattutto al comma 3 chiarisce che «non costituiscono mezzi fraudolenti la mera violazione degli obblighi di fatturazione e di annotazione degli elementi attivi nelle scritture contabili o la sola indicazione nelle fatture o nelle annotazioni di elementi attivi inferiori a quelli reali». Il delitto, prima a struttura trifasica, diventa ora a struttura bifasica in quanto si perfeziona con la dichiarazione mendace (prima fase), supportata da operazioni simulate, ovvero utilizzo di documentazione falsa ovvero altri mezzi fraudolenti (seconda fase). Sotto il profilo della concreta applicazione della fattispecie, la limitazione operata dal comma 3 al concetto di «mezzi fraudolenti» consente di affermare, con ragionevole margine di certezza, che oggi il c.d. “nero” non può più, stante l’esplicito dato legislativo, trovare sanzione nel dettato dell’art. 3, bensì solo in quello della dichiarazione infedele di cui al successivo art. 4. Da notare, infine, l’elevazione della soglia di punibilità avvenuta con la modifica della lettera b) del comma 1, sostituendo le parole «superiore ad euro un milione» con «superiore ad euro un milione cinquecentomila».

                      La dichiarazione infedele post novella. Di ampia portata anche gli interventi modificativi operati sul testo dell’art. 4. In prima evidenza il legislatore ha operato un significativo aumento della soglia di rilevanza penale elevando il minimo dell’imposta evasa dalla soglia di «cinquantamila euro» a «centocinquantamila euro» e portando da «due» a «tre» milioni di euro la soglia dell’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione. Di minore evidenza formale, ma di notevole impatto sostanziale, è la sostituzione, all’interno dell’art., della parola «fittizi» con quella «inesistenti». La modifica è indubbiamente favorevole al contribuente in quanto nessun costo realmente esistente, siccome sostenuto anche se indeducibile, potrà integrare la fattispecie di cui all’art. 4. Nella quantificazione della imposta evasa ai fini penali non si dovrà più tenere conto di elementi passivi reali, anche se costituenti costi non inerenti o non deducibili, con esclusione dunque della penale rilevanza, sempre a titolo meramente esemplificativo di compensi rilevanti ed eccessivi corrisposti agli amministratori, di spese personali non deducibili ovvero deltransfer pricing sul versante dei costi. Altrettanto significativa, nel corpo della norma in esame, è l’introduzione di un comma 1 bis relativo alle modalità di calcolo della imposta evasa. La nuova disposizione chiarisce, infatti, che le valutazioni di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti, qualora siano state spiegate secondo criteri indicati in bilancio ovvero in altra documentazione rilevante ai fini fiscali, non devono essere considerate al fine del calcolo della imposta evasa. Altrettanto, chiarisce la norma, non dovrà tenersi conto della violazione dei criteri relativi alla determinazione dell’esercizio di competenza, della non inerenza o non deducibilità di elementi passivi reali. E’ evidente che dette ultime disposizioni costituiscono una riproposizione delle c.d. “clausole di tolleranza”, già contenute nell’art. 7 del d.lgs. 74/2000, oggetto di abrogazione da parte dell’art. 14 del nuovo decreto legislativo. Le vecchie clausole di tolleranza, applicabili, per dettato del previgente art. 7, sia all’art. 3 che all’art. 4, sono state ora inserite nel corpo del solo art. 4, con conseguente difficile estensione delle medesime, come invece prima avveniva, anche all’art. 3, trattandosi, come spiegato nella relazione illustrativa, di una specifica scelta del legislatore, non ritenendosi possibile l’esclusione del dolo di evasione a fronte di manovre contabili a carattere fraudolento.

                      L’omessa dichiarazione. Significative modifiche sono intervenute anche sul testo dell’art. 5 d.lgs. n. 74/2000. Per un verso, il legislatore del 2015 ha operato un innalzamento della soglia di punibilità portata dai previgenti «trentamila» agli attuali «cinquantamila» euro, cui però è corrisposto un inasprimento del trattamento sanzionatorio in quanto la pena risulta ora individuata nei limiti edittali da un anno e sei mesi fino a quattro anni, rispetto ai previgenti da uno a tre anni. Evidente, per i noti principi che governano la successione di leggi penali nel tempo, che l’inasprimento del trattamento sanzionatorio opererà solo per le omissioni future, mentre, per contro, dell’innalzamento della soglia di punibilità beneficeranno anche tutti coloro che hanno commesso il fatto in precedenza. Il decreto introduce, inoltre, un comma 1 bis che punisce l’omessa presentazione della dichiarazione del sostituto di imposta, a condizione che l’ammontare delle ritenute non versate superi la soglia di euro 50.000. Poiché il reato di omessa presentazione si consuma, per consolidata giurisprudenza, non al momento della scadenza del termine, ma, secondo quanto indicato nel comma 2 del medesimo art. 5 d.lgs. 74/2000, entro 90 giorni dalla scadenza del termine, il reato di omessa dichiarazione del sostituto di imposta si perfezionerà, per il corrente anno, con la omessa presentazione entro il 20 dicembre 2015.

                      Pena più severa per la distruzione delle scritture contabili. L’art. 6 del decreto di riforma appena approvato modifica anche l’art. 10 del d.lgs. 74/2000, elevando la pena prevista per chi nasconde o distrugge le scritture contabili, al fine di evadere le imposte o di consentire l’evasione a terzi, da un anno e sei mesi fino a sei anni di reclusione, contro i precedenti limiti edittali che prevedevano una pena da sei mesi a cinque anni. Come spesso accade l’inasprimento sanzionatorio non è fine a se stesso, ma determina importanti conseguenze sotto il profilo processuale. La previsione di un massimo di pena edittale superiore ai cinque anni consente, infatti, il ricorso alle intercettazioni telefoniche, ai sensi dell’art. 266 c.p.p., anche per tale titolo di reato. La medesima soglia, inoltre, preclude in radice la possibile applicabilità al reato in esame della esclusione della punibilità ai sensi dell’art. 131 bis c.p. (non punibilità per la particolare tenuità del fatto e occasionalità della condotta).

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