annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

concorso agenzia delle entrate 2015 - 892 posti per funzionari amministrativi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    mè mè.....ahahahaahahha

    si compiace dell'impegno della Commissione di promuovere lo scambio automatico di informazioni fiscali quale futura norma europea e internazionale per la trasparenza;

    Commenta


      plaude al recente accordo sul piano d'azione BEPS dell'OCSE ......

      Commenta


        mette in guardia, tuttavia, dai compromessi che potrebbero non soddisfare le ambizioni iniziali o condurre a interpretazioni divergenti a livello nazionale; sottolinea altresì che finora non è stato effettuato pressoché alcun monitoraggio efficace dell'attuazione degli orientamenti dell'OCSE nei paesi che li hanno avallati, e che anche le migliori soluzioni concepite non possono essere efficaci se non sono monitorate e attuate in modo appropriato;

        Commenta


          ..( si rammarica del fatto che, nonostante gli obiettivi ambiziosi annunciati fin dal 1997, tra gli Stati membri persista una concorrenza fiscale ...)

          ecco tra 30 anni troveremo scritte le stesse cose......:-) " nonostante gli obiettivi annunciati nel 2015.....

          Commenta


            http://www.stampoantimafioso.it/2015...afia-capitale/

            Una ricerca sulla corruzione in Italia dopo Mafia Capitale

            Commenta


              off topic

              Premessa – Con la legge di stabilità 2016 (comma 10), il legislatore sottrae all’autonomia comunale la possibilità di assimilazione ad abitazione principale (ai fini IMU) dell’immobile concesso in comodato tra genitori e figli.

              Si ricorda, infatti, che in base alla disciplina IMU in vigore fino a tutto il 2015, era lasciata all’autonomia comunale la possibilità di considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzassero come abitazione principale, a condizione che:
              1. la delibera comunale IMU lo prevedesse espressamente e nel prevederlo occorreva stabilirne anche la condizione (ovvero che l'agevolazione operasse limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di euro 500 euro oppure che il nucleo familiare del comodatario avesse un valore ISEE non superiore ai 15.000 annui);
              2. l’assimilazione era da applicarsi limitatamente ad una sola unità immobiliare.


              Inoltre, molti comuni, potevano subordinare l’assimilazione all’ulteriore condizione che il contratto di comodato fosse regolarmente registrato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

              Nessuna previsione era disposta in tal senso ai fini della TASI.


              La nuova previsione normativae casi possibili – Con il comma 10 della legge di stabilità 2016, invece, è stabilito che, sia ai fini IMU sia ai fini TASI, a decorrere dal 2016, la base imponibile per il calcolo dell’imposta è ridotta del 50% per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale a condizione che:

              1. il contratto sia registrato;
              2. il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.


              Il beneficio si applica altresì nel caso in cui il comodante oltre all’immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

              Dunque, il genitore che possiede nello stesso comune due appartamenti di cui uno è la propria abitazione principale (non di lusso), può concedere l’altro immobile (non di lusso) in comodato al figlio (questi deve adibire l’immobile a propria abitazione principale). In questo modo il genitore liquiderà, sull’immobile concesso in comodato al figlio, IMU e TASI 2016 con un risparmio del 50% sull’imposta (l’aliquota da applicare per il genitore comodante non è quella per abitazione principale ma quella prevista per le seconde case).
              Il genitore, non potrebbe, invece, ottenere l’agevolazione qualora, ad esempio, risieda in un appartamento di proprietà nel comune di Caserta ed è proprietario di altro immobile a Napoli concesso in comodato al figlio.
              Così come non potrebbe ottenere l’agevolazione, il genitore proprietario nello stesso comune di due appartamenti (di cui uno abitazione principale per se stesso e l’altro concesso in comodato al figlio) e altresì proprietario di altro appartamento in altro comune.
              Ma quanto conviene? – Dunque, a decorrere dal 1° gennaio 2016, i genitori e figli sono chiamati a valutare la convenienza della concessione in comodato del secondo appartamento, così da ottenere un risparmio dell’imposizione fiscale sul mattone.
              Per chi ha già un contratto di comodato in essere registrato e rispetta le altre condizioni previste dal comma 10 della manovra 2016, di certo la misura in esame ha dei risvolti positivi in termini di risparmio.
              Ma per i genitori che non hanno optato in passato per tale soluzione, quanto conviene muoversi in tale direzione?
              Infatti, se da un lato è vero che il legislatore, dal 2016, riconosce una riduzione alla metà della base imponibile per il calcolo del tributo (IMU e TASI) dovuto sull’immobile, dall’altro occorre fare i conti, comunque, con i costi necessari per la registrazione del contratto di comodato (imposta di registro in misura fisso di 200 euro e le marche da bollo da 16 euro per ogni copia registrata).
              Proviamo a fare un esempio, con la tabella in fondo alla pagina (si considerino un’aliquota IMU dell’8,6 per mille e un’aliquota TASI dell’1,5 per mille).
              Dunque, optando per la concessione in comodato, per l’anno 2016, sul sub 2 il genitore avrà un risparmio IMU e TASI per complessivi 192,20. Il risparmio potrebbe aumentare nel 2017, poiché non ci saranno i costi di registrazione del comodato (tuttavia occorre considerare eventuali aumenti di aliquote rispetto al 2016).
              L’uso del condizionale è d’obbligo, poiché occorre fare i conti con una normativa che tutto ispira al di fuori che “certezza” con il rischio che quanto stabilito con la manovra 2016 potrebbe cambiare e non essere più vero con la manovra 2017.

              Commenta


                PARTENT BOX, REGALO DI NATALE

                Il regalo di Natale per le aziende si chiama patent box. Cioè detassazione per cinque anni, fino al 50%, dei redditi d’impresa prodotti da marchi, brevetti, know how: praticamente tutte le opere dell’ingegno. L’idea di fondo è stata quella di far rientrare in Italia lo sfruttamento, quindi anche la tassazione, delle opere di quei beni immateriali che, sempre più spesso, andavano a ormeggiare in lidi più confortevoli, disperdendo così un patrimonio nazionale. Basti pensare che il Lussemburgo prevede la detassazione dell’80% dei redditi prodotti da marchi, brevetti, copyright. Stessa aliquota per il Belgio, che però esclude i marchi. Nei Paesi Bassi si arriva a 4/5 del reddito prodotto da brevetti e software, in Spagna al 60%.

                Idea eccellente, esecuzione tipicamente mediterranea. Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate e la prima circolare esplicativa sono arrivati a meno di un mese dalla scadenza del termine per la presentazione della domanda relativa al 2015. Nonostante i numerosi problemi che rimangono sul tappeto, la cui soluzione determina la convenienza o meno del regime agevolato, l’approccio dell’Agenzia delle entrate, molto pragmaticamente è stato del tipo: cominciate a presentare la domanda, poi si vedrà. Alle aziende sono stati concessi, infatti, altri 120 giorni per completare la presentazione dei documenti. Poi sarà necessario, nella maggior parte dei casi, un incontro e una mediazione (contradditorio) con l’Agenzia delle entrate per concordare le modalità di calcolo del reddito agevolabile. Una volta fissati i criteri, bisognerà fare i calcoli e definire così l’importo dell’agevolazione. Insomma la domanda di patent box sarà presentata al buio.
                Ci sono altre criticità di cui tener conto: l’Ocse è da sempre contraria alla detassazione dei redditi prodotti dai marchi e know how (infatti, nella maggior parte dei paesi questi non sono previsti, in Italia sì). Inoltre una risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre scorso considera i patent box degli strumenti sostanzialmente elusivi. Sostiene, infatti, il parlamento europeo che: «stando ai dati esistenti, gli speciali regimi fiscali sugli utili riconducibili ai brevetti (patent box) non contribuiscono a stimolare l’innovazione e possono dar luogo a una forte erosione della base imponibile mediante il trasferimento degli utili».
                Queste incertezze potrebbero determinare la corsa a presentare la domanda prima del 31 dicembre 2015, perché in ogni caso questo adempimento è sufficiente a garantire in molti casi una sostanziosa detassazione dei redditi d’impresa per i prossimi cinque anni (in ogni caso ci si può sempre tirare indietro se ci si accorgesse che i benefici reali sono scarsi o inesistenti). Difficile però che, con tutti questi punti di domanda, l’incentivo si trasformi in una forte motivazione per le aziende a portare in Italia le opere dell’ingegno in precedenza delocalizzate. Almeno per ora.
                Ma c’è un altro aspetto che merita di essere valutato: l’applicazione del patent box rischia di dimezzare il gettito dell’Ires. Se è vero, infatti, che la crisi degli ultimi anni ha drasticamente ridotto gli utili societari è anche vero che, nella generalità dei casi, le aziende che ancora fanno utili e quindi pagano le imposte sui redditi, sono quelle più tecnologiche, o quelle che possono vantare marchi affermati, o know how esclusivi. Spesso l’apporto di questi elementi nella produzione del fatturato è decisivo. Ora proprio questo apporto viene detassato. Di utili da tassare ne rimarranno ben pochi.
                Una generosità da far impallidire quella dei re Magi.

                Commenta


                  Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
                  http://www.stampoantimafioso.it/2015...afia-capitale/

                  Una ricerca sulla corruzione in Italia dopo Mafia Capitale

                  ed inoltre.....


                  Ed ancora, si sta recentemente registrando una drammatica impennata nella usurpazione di brevetti, poiché l’ultimo trend criminale è quello di indebitamente appropriarsi di opere dell’ingegno, in qualsiasi modo, implementare e mettere in vendita prodotti che surrettiziamente sfruttano tutte o parte delle qualità originali e distintive di brevetti registrati.

                  Commenta


                    non è un caso che gli immateriali sono detti in gergo ATTIVO CHE PUZZA....

                    Commenta


                      poste difficili da valutare .......

                      Commenta

                      Sto operando...
                      X