Confermo.
In relazione alle perdite su crediti non è previsto l'obbligo di rilevazione in un dato momento. L'imprenditore può decidere di iscrivere la perdita in qualsiasi momento. Anche nel caso di fallimento, dove ex lege la perdita è certa e determinata non vi è l'obbligo di iscrizione in bilancio nell'anno della dichiarazione del fallimento.
Pertanto la perdita su crediti è solo perdita su crediti non produce una sopravvenienza.
Tuttavia, se in un dato esercizio si realizza una perdita, viene iscritta in bilancio e dunque dedotta dal reddito di esercizio, e successivamente (in seguito alla ripartizione finale dell'attivo del fallimento) vengono riconosciute somme a titolo di pagamento del credito ritenuto precedentemente "PERDUTO" ciò determina una sopravvenienza attiva.
Non bisogna mai dimenticare che un elemento fondamentale delle sopravvenienze attive (in senso stretto come giustamente fa rilevare Paola) è quello di andare a rettificare una precedente perdita, onere, spesa o passività iscritta in bilancio.
Pertanto solo se esiste un precedente onere, spesa, perdita o passività rilevata in un bilancio di un esercizio "passato" si può parlare di sopravvenineza nella misura in cui quello risulta rettificato.
Aggiungo che quando la sopravvenienza si realizza per risarcimento assicurativo conseguente ad una perdita legata a sottrazione, smarrimento, distruzione o danneggiamento, di un bene strumentale posseduto da almeno 3 anni ciò assimila la sopravvenienza ad una plusvalenza da indennizzo con la conseguenza che essa potrà essere ripartita in rate costanti.
Ciò determinerà anche la necessaria rilevazione della imposta differita ad essa connessa.
Ossia nel caso in cui in bilancio la sopravvenienza concorra per intero alla determinazione del reddito ma poi fisclamente si decide di ripartirla in 5 rata costanti occorre rilevare un rateo passivo per il rinvio del carico tributario ad essa connessa con la registrazione del tipo :
imposte differite a fondo imposte
ma capisco che qui il ragionamento potrebbe apparire leggermente ostico a chi non è pratico della materia.
Se volete possiamo approfondirlo.
In relazione alle perdite su crediti non è previsto l'obbligo di rilevazione in un dato momento. L'imprenditore può decidere di iscrivere la perdita in qualsiasi momento. Anche nel caso di fallimento, dove ex lege la perdita è certa e determinata non vi è l'obbligo di iscrizione in bilancio nell'anno della dichiarazione del fallimento.
Pertanto la perdita su crediti è solo perdita su crediti non produce una sopravvenienza.
Tuttavia, se in un dato esercizio si realizza una perdita, viene iscritta in bilancio e dunque dedotta dal reddito di esercizio, e successivamente (in seguito alla ripartizione finale dell'attivo del fallimento) vengono riconosciute somme a titolo di pagamento del credito ritenuto precedentemente "PERDUTO" ciò determina una sopravvenienza attiva.
Non bisogna mai dimenticare che un elemento fondamentale delle sopravvenienze attive (in senso stretto come giustamente fa rilevare Paola) è quello di andare a rettificare una precedente perdita, onere, spesa o passività iscritta in bilancio.
Pertanto solo se esiste un precedente onere, spesa, perdita o passività rilevata in un bilancio di un esercizio "passato" si può parlare di sopravvenineza nella misura in cui quello risulta rettificato.
Aggiungo che quando la sopravvenienza si realizza per risarcimento assicurativo conseguente ad una perdita legata a sottrazione, smarrimento, distruzione o danneggiamento, di un bene strumentale posseduto da almeno 3 anni ciò assimila la sopravvenienza ad una plusvalenza da indennizzo con la conseguenza che essa potrà essere ripartita in rate costanti.
Ciò determinerà anche la necessaria rilevazione della imposta differita ad essa connessa.
Ossia nel caso in cui in bilancio la sopravvenienza concorra per intero alla determinazione del reddito ma poi fisclamente si decide di ripartirla in 5 rata costanti occorre rilevare un rateo passivo per il rinvio del carico tributario ad essa connessa con la registrazione del tipo :
imposte differite a fondo imposte
ma capisco che qui il ragionamento potrebbe apparire leggermente ostico a chi non è pratico della materia.
Se volete possiamo approfondirlo.
Originariamente inviato da Boriss
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