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    Scusa gabriele ma nella tua analisi mi sembra ci siano 2 errori.
    1 Le minusvalenze da cessioni qualificate possono essere compensate solo con le corrispettive plusvalenze sempre nel limite del 40%. Possono essere portate a nuovo per gli esercizi successivi solo per l'ammontare del loro 40% che supera il 40% di quello delle plusvalenze.
    2 Qui l'errore è maggiore. Infatti Gli utili percepiti da soggetti passivi IRES e per Dividendi derivanti dal possesso di partecipazioni ad altri soggetti IRES sono tassati per il 5% (nel senso che per tale ammontare incrementano il reddito IRES).
    Invece per le Partecipation exempion sono esenti all'84% le plusvalenze da cessione delle stesse e non gli utili distribuiti in forma di dividendi(il 16% delle plusvalenze da cessione sono tassati ai fini IRES)
    In pratica nel tuo ragionamento confondi plusvalenze con utili.
    Credo di aver ragione e scusa se ti ho corretto.

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      Michele in sostanza allora è cosi?
      Le persone fisiche pagano una sola volta la tassa sulle plusvalenze: il 40% se sono partecipazioni qualificate e il12.5%se non qualificate.
      Invece le società pagano due volte le tasse solo sulle part non qualificate: sul 40% pagano il 27% e poi in sede Ires il 5% di questo 40%?

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        No anche tu confondi plusvalenze con utili-dividendi

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          quindi le plusvalenze sono tassate SEMPRE una sola volta e il 5% riguarda solo gli utili che vengono tassati 2 volte le società?

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            Michele almeno puoi confermarmi se per le Società che realizzano plusval per part non qualificate sul 40% che aliquota si paga...il 27% o il 33% di IRES?

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              uamma mia!!
              vi state accartocciando le teste!
              ma quest'anno saranno più buoni!
              alla fine si tratta di pochi concorrenti... non di 3000 come l'anno scorso

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                Originariamente inviato da Michele79 Visualizza il messaggio
                Scusa gabriele ma nella tua analisi mi sembra ci siano 2 errori.
                1 Le minusvalenze da cessioni qualificate possono essere compensate solo con le corrispettive plusvalenze sempre nel limite del 40%. Possono essere portate a nuovo per gli esercizi successivi solo per l'ammontare del loro 40% che supera il 40% di quello delle plusvalenze.
                Sì mi sembra di averlo scritto, forse non si è capito perché avevo un gran mal di testa, provo a rispiegare, vediamo se diciamo la stessa cosa. Quando ci sono cessioni di partecipazioni qualificate (persona fisica), queste si sommano algebricamente formando una massa di guadagno a parte rispetto alle altre partecipazioni non qualificate. Tuttavia, in analogia con gli utili, le plusvalenze concorrono a questa somma solo per il 40% del loro ammontare. L'eventuale plus, va a concorrere nel reddito della PF. L'eventuale minus, quindi una negatività, non può essere portata in deduzione di altre componenti del reddito, ma sempre delle plusvalenze generate da cessioni di partecipazioni qualificate, e sempre entro il limite del 40% del loro ammontare. Tutto questo non oltre il quarto anno da quando la minusvalenza si è generata, quindi se tizio perde 100, e nei quattro anni successivi, il 40% delle plusvalenze che realizza è sempre 20 per ogni anno, alla fine avrà una minusvalenza di 20 che rimarrà indeducibile. Ti riporto quanto scritto su questo punto nel mio libro: "Se le minusvalenze sono superiori alle plusvalenze, l'eccedenza è riportata in deduzione, fino a concorrenza dl 40% dell'ammontare delle plusvalenze dei periodi successivi, ma non oltre il quarto anno".


                2 Qui l'errore è maggiore. Infatti Gli utili percepiti da soggetti passivi IRES e per Dividendi derivanti dal possesso di partecipazioni ad altri soggetti IRES sono tassati per il 5% (nel senso che per tale ammontare incrementano il reddito IRES).
                Invece per le Partecipation exempion sono esenti all'84% le plusvalenze da cessione delle stesse e non gli utili distribuiti in forma di dividendi(il 16% delle plusvalenze da cessione sono tassati ai fini IRES)
                In pratica nel tuo ragionamento confondi plusvalenze con utili.
                Credo di aver ragione e scusa se ti ho corretto.
                Ribadisco che forse mi sono spiegato male data la tarda ora. Ho fatto un'analogia riportando il passato. Nel D.L. istitutivo la partecipazione esente doveva essere del 95%. Quindi come l'utile, ma l'analogia si ferma qui. In sede di riconversione in legge hanno portato l'esenzione a 91%, e in seguito, oggi norma vigente, all'84%. Gli utili, mi pare di aver detto, sono esentati al 95%, quindi concorrono a formare il reddito di un soggetto ires solo per un 5%.

                Figurati per la correzione, siamo qui per confrontarci, ma non credo di aver sbagliato, forse ho scritto male, o hai interpretato male.
                Gabriele

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                  Originariamente inviato da free.rider Visualizza il messaggio
                  Accidenti Gabriele ma come fai a studiare fino a notte fonda e a ragionare...io dopo una giornata sui libri di sera a malapena mi ricordo il mio nome!
                  E tu bambolero anche tu studi sui libri fino a notte fonda o come si dice dalle mie parti "studi vizi"?
                  No, non studio la notte..
                  L'estate esco sempre la sera..
                  Ieri ero tornato "relativamente" presto rispetto alle altre serate e così mi sono messo a leggere il forum.
                  Diciamo che avevo ancora un pò di residui alcoolici (o plusvalenze se preferite ) che mi scorrevano nelle vene e dopo aver letto il luuuuuuunnnnnnngo post di gabriele mi son preso bene e mi è venuto spontaneo fargli i complimenti!!!

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                    Differenze tra reddito agrario e reddito domincale? Non capisco bene, visto che sono entrambi coltivati.
                    Ocio che i redditi fondiari erano molto gettonati.
                    Gabriele

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                      Originariamente inviato da Gabriele Visualizza il messaggio
                      Differenze tra reddito agrario e reddito domincale? Non capisco bene, visto che sono entrambi coltivati.
                      Ocio che i redditi fondiari erano molto gettonati.
                      Esistono 2 tipi di redditi dei terreni perchè su tali beni può intervenire l'esercizio dell'attività agricola. Così l'intero reddito che un fondo agricolo può dare viene distinto in 2 parti:
                      - il reddito del possessore (del dominus, pertanto DOMINICALE);
                      - il reddito del coltivatore (AGRARIO) che può essere un soggetto diverso dal possessore.

                      Chiaro?

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