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Il silenzioso macello dei precari della scuola

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    Il silenzioso macello dei precari della scuola

    ADI
    Cara collega, caro collega,

    scusaci se ti disturbiamo per qualche istante ma vorremmo condividere con te una nostra idea.

    Come saprai, entro la fine di quest’anno devono essere utilizzati i fondi per l’assunzione dei ricercatori: si tratta di 80 milioni di euro che furono messi a disposizione, circa tre anni fa, per avviare il concorso e la conseguente assunzione di circa duemila ricercatori.

    Nel corso dell’ultima discussione al Senato, sono stato respinti e poi trasformati in semplici ordini del giorno gli emendamenti (presentati da esponenti della maggioranza, tra cui i Senatori Asciuti, Possa e Valditara) finalizzati a sbloccare questi fondi o quantomeno a posticiparne i termini per l’utilizzazione.

    Sappiamo bene che le procedure per il reclutamento richiedono sostanziali ed energiche riforme: al contempo, però, non possiamo non segnalare come la perdita di questi fondi costituirebbe solo l’ultimo segnale di indifferenza e arroganza nei confronti dei tanti che lavorano onestamente e con passione nell’Università.

    Sul nostro sito (www.dottorato.it) potrai verificare quanto abbiamo fatto negli ultimi mesi perché sia gli organi istituzionali che la pubblica opinione sia informata di questa ennesima, incredibile vicenda.

    Ti chiediamo pochi istanti del tuo tempo: una piccola iniziativa, che speriamo possa ulteriormente evitare che su questa vicenda cali, come al solito quando si parla di Università e ricerca, il silenzio.

    Manda anche tu, attraverso il nostro portale una mail al Ministro Gelmini perché ricordi che quei fondi servono per assumere duemila giovani ricercatori e che vanno utilizzati entro dicembre 2010, altrimenti andranno irrimediabilmente perduti.

    Confidiamo nella tua collaborazione.

    Grazie e a presto!

    Segreteria nazionale ADI

    #2
    Sottoscrivete appello ADI per la ricerca

    Cara collega, caro collega,

    scusaci se ti disturbiamo per qualche istante ma vorremmo condividere con te una nostra idea.

    Come saprai, entro la fine di quest’anno devono essere utilizzati i fondi per l’assunzione dei ricercatori: si tratta di 80 milioni di euro che furono messi a disposizione, circa tre anni fa, per avviare il concorso e la conseguente assunzione di circa duemila ricercatori.

    Nel corso dell’ultima discussione al Senato, sono stato respinti e poi trasformati in semplici ordini del giorno gli emendamenti (presentati da esponenti della maggioranza, tra cui i Senatori Asciuti, Possa e Valditara) finalizzati a sbloccare questi fondi o quantomeno a posticiparne i termini per l’utilizzazione.

    Sappiamo bene che le procedure per il reclutamento richiedono sostanziali ed energiche riforme: al contempo, però, non possiamo non segnalare come la perdita di questi fondi costituirebbe solo l’ultimo segnale di indifferenza e arroganza nei confronti dei tanti che lavorano onestamente e con passione nell’Università.

    Sul nostro sito (www.dottorato.it) potrai verificare quanto abbiamo fatto negli ultimi mesi perché sia gli organi istituzionali che la pubblica opinione sia informata di questa ennesima, incredibile vicenda.

    Ti chiediamo pochi istanti del tuo tempo: una piccola iniziativa, che speriamo possa ulteriormente evitare che su questa vicenda cali, come al solito quando si parla di Università e ricerca, il silenzio.

    Manda anche tu, attraverso il nostro portale una mail al Ministro Gelmini perché ricordi che quei fondi servono per assumere duemila giovani ricercatori e che vanno utilizzati entro dicembre 2010, altrimenti andranno irrimediabilmente perduti.

    Confidiamo nella tua collaborazione.

    Grazie e a presto!

    Segreteria nazionale ADI

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      #3
      Pronostica il vincitore del concorso per ricercatore!

      Ho trovato la notizia sul sito del corriere della sera di cui il link:

      http://www.corriere.it/cronache/10_f...4f02aabe.shtml

      Ho visto il blog. E' da supportare e da diffondere per evidenziare questa pratica tutta italiana e imbarazzare almeno un po' chi di dovere!
      Il blog è questo.

      <A href="http://pronosticailricercatore.blogspot.com/p/vota.html" target=_blank>Pronostica il Ricercatore: Vota

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        #4
        i fondi per la ricerca sono importanti ... effettivamente si spera non vadano ai soliti raccomandati...

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          #5
          A roma: Staffetta antiriforma e notte bianca delle scuole

          Si trasmette il documento votato dall'assemblea del 25 febbraio al Cavour.

          Cerchiamo di dare massima diffusione a questo documento e partecipare al prossimo appuntamento più numerosi possibile.

          Il Coordinamento dei lavoratori, studenti e genitori delle scuole secondarie di Roma, riunitosi il giorno 25/2/2010 in assemblea con i rappresentanti dei consigli d’istituto, di circolo e dei comitati genitori delle scuole sotto elencate, presso il Liceo Scientifico “Cavour”, ha avviato la mobilitazione delle Scuole romane e ha approvato quanto segue:

          1. Dal giorno 13 marzo un Istituto al giorno, fra quelli che aderiranno alla mobilitazione, a staffetta, interromperà le attività didattiche per un giorno ed effettuerà un’Assemblea aperta con genitori, studenti, docenti, ATA, durante la quale si affronteranno i temi dei tagli ai finanziamenti e delle “controriforme” con cui si sta distruggendo la scuola pubblica, impoverendola nel curricolo, nei tempi della didattica, negli organici. Nello stesso giorno una delegazione di studenti, docenti e genitori di altra scuola manifesterà in modo mediaticamente visibile di fronte al MIUR (ad esempio si potranno utilizzare cartelli con parole d’ordine identiche, del tipo ”non si innova con i tagli”, la scuola pubblica non ha più una lira”, “lo Stato paghi i suoi debiti alle scuole”, “Le scuole vantano crediti per 1,5 miliardi di euro”, “Meno auto blu e più soldi per il
          funzionamento delle Scuole” ecc. I manifestanti saranno accanto ad una pupazza di cartapesta, anziana, con toppe e tagli nel vestito, che simbolicamente rappresenti l’attuale scuola pubblica, e a favore della quale i manifestanti stessi chiederanno elemosina ai passanti). Assemblee aperte e picchetti si alterneranno per una durata corrispondente alle adesioni , che speriamo siano numerose, così da permettere di essere sui “media” per un periodo di almeno 2 mesi.

          La mobilitazione non cesserà neanche se si sarà “bucato” il video. Ci si fermerà solo finché si otterranno i seguenti risultati
          (come i lavoratori sui tetti):

          - impegno dello Stato a pagare i debiti alle scuole

          - ritiro della proposta di riordino della secondaria, il cui iter, peraltro, è tutt’altro che concluso

          - ritiro e revisione della “riforma” della scuola del Primo ciclo

          - blocco dei tagli previsti dalla finanziaria 2008 per il triennio 2008/011

          - nomina in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti

          2. In ogni scuola i genitori verranno informati sulla situazione finanziaria, attraverso volantini ai quali saranno allegate tabelle che riportino i residui attivi (i crediti che le scuole devono esigere dallo Stato) e i residui passivi (i debiti che le scuole hanno con il personale, i fornitori…)

          3. In ogni scuola si propone di proiettare la copia della trasmissione “Presa diretta” che Riccardo Iacona ha dedicato alla scuola, da cui prendere spunto per il dibattito

          4. Il 10 aprile, giorno proposto dal Circolo didattico 49° per una iniziativa di tutte le scuole romane, si realizzerà un nuovo “No Gelmini day” con notte bianca

          5. In tutte le scuole, concordando la decisione con i Comitati dei genitori, si proporrà di non versare, all’atto dell’iscrizione, il contributo volontario che nell’attuale situazione rischierebbe di diventare risorsa sostitutiva del mancato finanziamento statale

          Il presente documento verrà pubblicato sul sito del Coordinamento delle Scuole Secondarie romane e su altri siti che vorranno farlo proprio. Su tale documento si accoglieranno adesioni per via e-mail a - coordsecondarie@gmail.com

          Approvato all’unanimità da n. 22 (ventidue) scuole presenti, costituitesi in Coordinamento unitario permanente

          LS “ Talete”
          Sms “ S.Benedetto “
          I.C. “Antonio De Curtis”
          LS “ Socrate”
          IC “Guicciardini”
          LS “L.Pasteur”
          LS “ Kant”
          IC “ Aristide Leonori”
          LA “ G.De Chirico”
          IC “ V.le Adriatico”
          LS “ Manin”
          IC “ Regina Margherita”
          LS “A. Avocadro”
          Sms “Rugantino”
          71° circolo did.” S. Valitutti”
          LS “Primo Levi”
          LS “Russell
          Sms “G.Toniolo”
          24° circolo “F.Crispi”
          LS “Morgagni”
          Liceo Ist. Mag. Vittoria Colonna”
          LS “C. Cavour”
          LC “Mamiani”

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            #6
            Sciopero scuola 12 marzo 2010

            Manifesto SCIOPERO SCUOLA 12 MARZO 2010


            Cobas Scuola
            05/02/2010 16:39

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              #7
              I ricercatori contro il ddl Gelmini: «Rifiuteremo gli incarichi».

              I ricercatori contro il ddl Gelmini «Apra la carriera se no addio lezioni» - Corriere della Sera

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                #8
                Fate bene, un prof ordinario in Italia mi ha spiegato cosa comporta per voi questa riforma, condivido pienamente. Io non faccio ricerca in Italia, ma sono d'accordo che tanti di voi si meritino molta piu' considerazione.

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                  #9
                  Rechiamoci alle urne con la scritta &quot;PRECARIO&quot;

                  Mi auguro che resti in questa sezione poichè la giudico un proposta di protesta del tutto democratica e pacifica: quello che chiedo, infatti, è di recarsi in massa a votare con un foglio attaccato sulla maglia o sul cappotto e in bella vista con la scritta la parola "SONO UN DOCENTE!" O "STUDENTE" O "PRESIDE" O "GENITORE ALUNNO" o "ATA" o "RICERCATORE" o "DOTTORANDO" o semplicemente "PRECARIO" etc. (non è istigazione a votare qualcosa, quindi, penso, sia legale)

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                    #10
                    L'altra faccia del precariato di chi lavora nell'ambito della Formazione.

                    Mi chiedo ancora come sia possibile che in queste regionali il governo
                    non abbia ricevuto la sua bella batosta!
                    Colpa di una sinistra divisa, sciocca e pasticciona oltre che lontana
                    o di chi, anche a sto giro, non e`andato a votare poiche' si e'
                    sentito non rappresentato?
                    Ok! Andiamo pure a non votare e poi eccovi cosa succede (P.S. Gli
                    8000/9000 euro per lo stipendio di Renzo Bossi ovviamente sbucano
                    sempre!):

                    http://www.repubblica.it/scuola/2010/04/01/news/docenti_precari-3067687/

                    Sono docenti a tutti gli effetti, ma invisibili e "non strutturati"
                    Con i tagli l'unica alternativa che avranno sarà insegnare gratis

                    Università, precari della cattedra
                    a centinaia resteranno a spasso

                    di LAURA MONTANARI

                    OAS_RICH('Left

                    Centinaia di docenti a contratto resteranno senza un corso o
                    saranno "costretti" a insegnare gratis. Alcuni del resto già lo
                    fanno. Sono i precari della cattedra, quelli che da anni vengono
                    spremuti dalle università italiane, tenuti a far lezione anche a
                    cento o duecento allievi per volta, quelli che fanno ricevimento
                    studenti, seguono le tesi, assistono agli esami, danno i voti.
                    Docenti a tutti gli effetti eppure invisibili, "non strutturati": i
                    loro nomi non si trovano né fra i ricercatori, né fra gli
                    associati, né fra gli ordinari. Non hanno alcuna rappresentanza
                    nelle facoltà, né negli organi di governo delle università. Sono
                    esterni, cattedre low cost, in genere freschi di studio, aggiornati
                    e qualificati. Molti hanno già avuto assegni di ricerca e borse di
                    studio e vengono "parcheggiati" nella docenza più precaria che
                    esista perché in questo modo le accademie possono continuare ad
                    assicurare corsi a costo zero o a compensi irrisori. Dal loro
                    canto, alcuni accettano lo stesso questi contratti capestro per
                    proseguire il lavoro nel mondo accademico e sperando che prima o
                    poi le università riaprano il reclutamento. Il fatto è che sono
                    tanti, anzi tantissimi se in questa categoria di precari si
                    includono anche assegnisti e contrattisti "costretti" pure loro a
                    insegnare gratis. L'ultima rilevazione statistica del ministero è
                    del 2008 e ne contava circa 38mila.

                    Per anni gli atenei hanno pescato da questo serbatoio per creare
                    nuovi corsi e ampliare l'offerta formativa. Di recente è entrata in
                    vigore una norma che impone che i corsi di laurea debbano essere
                    tenuti almeno per il 50% da docenti strutturati (cioè ordinari,
                    associati o ricercatori). Con la stretta finanziaria del governo
                    sulle risorse alle università, i docenti a contratto sono i primi
                    "esuberi" ad essere tagliati. Siccome però gli insegnamenti che
                    coprono sono numerosi, gli atenei trovano una via di fuga offrendo
                    la docenza gratuita oppure offrendo compensi risicati e diversi da
                    ateneo ad ateneo, o da facoltà a facoltà: da zero a mille o duemila
                    euro l'anno.

                    "Per uno che rifiuta c'è la fila comunque fuori dalla porta"
                    racconta un professore dell'università la Sapienza. E' così che con
                    la crisi finanziaria, avanza questa figura atipica, questa specie
                    di "volontariato" della cattedra. "Anche in passato c'erano
                    università che ci proponevano corsi a stipendio zero", spiega un
                    ricercatore dell'università di Firenze.

                    Il fenomeno è in ulteriore crescita. A Pisa è partita la campagna
                    "Gratis io non lavoro" che è un invito a rifiutare di tenere
                    insegnamenti senza ricevere in cambio alcun compenso. Ma corsi non
                    retribuiti si incontrano in diverse università: Napoli, Palermo,
                    Siena, Cassino, Pisa, Firenze, Roma. "Siamo noi il vero tesoretto
                    degli atenei - spiega Ilaria Agostini, del Coordinamento nazionale
                    ricercatori precari della Cgil - negli ultimi sei anni io ho
                    firmato 15 contratti con le università di Perugia, Ginevra e
                    Firenze. Quest'anno ho detto basta, non ci sto: Firenze mi ha
                    chiesto di salire in cattedra gratuitamente, prima mi pagavano tre
                    euro lorde l'ora adesso zero, non è nemmeno un contratto di lavoro
                    è una carta dove ci sono soltanto doveri e un unico diritto, quello
                    di avere una casella di posta elettronica targata unifi".
                    Non tutti rifiutano: "Io ho accettato - spiega Stefano Follesa, che
                    tiene un corso di Arredamento per 120 allievi all'università di
                    Firenze - ho una borsa di dottorato, faccio ricerca, insegno
                    retribuito in un istituto privato. Certo che non è giusto che le
                    università ci chiedano di insegnare gratis, ma per poter modificare
                    questo sistema bisogna viverci dentro e lottare per cambiare le
                    regole".

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