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a che serve fare concorsi?

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    #51
    Non ho certo le credenziali giuste per prendere parte a questa discussione, dal momento che quello che andrò a sostenere a Maggio è il mio PRIMO concorso (di qualsiasi tipo un concorso possa essere)! Ma ritengo sia interessante la discussione, non tanto per come è stata posta, quanto per una valutazione più generale sul sistema concorsi in Italia. Non avendo esperienza diretta in materia, non posso stabilire una mia personale "classifica" tra peso delle raccomandazioni (ché poi la fattispecie è piuttosto ampia, visto che comprende favoritismo, nepotismo, clientelismo, baronaggio, oltre che semplici amicizie o conoscenze nelle sfere che contano) e peso dei meriti! Credo che le prime esistano e siano croniche e insiste nel sistema Italia e credo che i secondi pure esistano altrimenti non ci resterebbe che fondare una di quelle sette da suicidio collettivo! Ma esistono altre valutazioni... Al mio primo concorso noto una mostruosa vaghezza e genericità nel contenuto del bando, noto una sconcertante sproporzione tra materie funzionali all'impiego che i vincitori andranno a ricoprire e materie da tappezzeria, messe là solo perché il concorso è pubblico, siamo il paese dello "ius" e della burocrazia e via dicendo.. Queste sono certamente cose che non incoraggiano. Il Ministero presso il quale concorro (MiBAC) non fa un concorso da quasi trent'anni, signori... in pratica, è il primo concorso dell'era moderna! Quindi, trovo assurdo che non fughi i legittimi dubbi dei tanti partecipanti con delle indicazioni più dettagliate e precise, sia sulle mansioni che, sopratutto, sulle materie di studio! In più, chiami il punto di contatto messo a disposizione e con straordinaria puntualità un giorno ti dicono una cosa e il giorno dopo il contrario! Insomma, c'è gente che ha ben donde di lamentarsi, che ha fatto decine di concorsi e si è sacrificata, quindi non è mia intenzione fare il querulo da "matricola", per così dire.. Ma forse proprio chi è alle prime esperienze ha un occhio meno "condizionato" e più vigile, affrontando un universo nuovo! Trovo eccessiva la mole di lavoro teorico da affrontare, ritengo che il futuro dell'istruzione e dei concorsi debba orientarsi sempre più in senso pratico-operativo, che debba essere profondamente riformato il sistema! Mi spiego: concorsso per un posto di assistente alla vigilanza, accoglienza, comunicazione e sorveglianza al pubblico presso gli istituti culturali del MiBAC.. beh, dizione forbita ed elegante, diciamo "moderna", per "custode", in una parola... Ebbene, ho pensato di avere le traveggole agli occhi quando ho letto le materie da studiare... soprattutto per la prova orale (già sarebbe un sogno superare quella scritta, per l'intanto): diritto penale, diritto pubblico, diritto privato, diritto comunitario! Ho riso per non piangere... Per me queste sono le follie, questi i paradossi: l'assoluta non funzionalità degli studi, il totale scollegamento tra università e mondo dei concorsi! Sto per laurearmi in Conservazione dei Beni Culturali, adoro l'arte, i musei e la cultura... e per un concorso indetto dal Ministero che dà nome al mio corso di laurea mi vedo immensamente sfavorito rispetto a chi ha frequentato Giurisprudenza????? Per svolgere mansioni di accoglienza al pubblico in un luogo di cultura devo conoscere il diritto penale, pubblico e privato???? Ma non sarebbe meglio organizzare concorsi convenzionati direttamente con questi istituti di cultura, che prevedano un corso di formazione sull'arte e sull'istituto??? Non sono più importanti l'eloquio, la capacità di comunicare con la gente, il garbo e la disponibilità per questa mansione che non delle inutili nozioni e degli insensati mattoni di diritto??? Eppure, tra le materie (arte, conoscenza degli istituti della Regione, inglese, informatica e varie branche di diritto)... la bilancia pende a favore di queste ultime almeno del 75%, sia allo scritto che all'orale! E nella mia facoltà la giurisprudenza non si fa, ci sono solo due esamini da 4 crediti sulla legislazione dei beni culturali, tutti complementari e non caratterizzanti!!! Ecco, prima ancora che occuparmi della "querelle" raccomandati-gente che si è fatta il ****... io punto il dito verso questi insondabili misteri del sistema Italia, dove tutto è prassi, burocrazia, nozione, teoria, immobilismo cattedratico... mentre i tempi di oggi vogliono pragmatismo, operatività, formazione sul campo!!!!
    Detto questo, va da sé che bisogna fare sacrifici! Uno che, come me, viene da 20 anni di studio matto e disperatissimo ai massimi livelli e si trova a dover studiare ancora non è certo invogliato e stimolato, perché vorrebbe impiegare e mettere ciò che ha imparato con profitto al servizio di un qualcosa di operativo.. E invece ancora teoria, teoria, teoria... che non è manco funzionale all'impiego, ma serve solo a scremare i concorsisti.. Ma dico io... ma "scremateli" sull'arte, sulla storie delle collezioni, sull'inglese, sull'informatica... non su queste inutili materie forensi (eccezion fatta per la sicurezza sul lavoro, che è funzionale all'impiego) dove è facile azzeccare i garbugli e dove chi non ha la "forma mentis" è tremendamente svantaggiato in partenza. Queste sono le mie osservazioni, poi negli anni a venire avrò modo di dire la mia su raccomandati e compagnia..

    Infine, ho letto che qualcuni ha scritto che la prova più complicata di un concorso è quella pre-selettiva... ehm... Forse non tutte sono uguali, ma che sappia io ormai queste prove sono semplicemente diventate uno sforzo mnemonico, visto che la maggior parte dei Ministeri (parlo di concorsi pubblici) mette a disposizione l'archivio dei quesiti da cui verranno estrapolati poi i quiz ufficiali... Ho deciso di partecipare al concorso a cuor leggero, per fare un'esperienza.. Mi sono messo a studiare le 4.000 domande due settimane prima della data della prova, non più di un paio di ore al giorno.. E ho passato la prova! Secondo me, il difficile è ben altro, ehehe... sono le prove effettive del concorso, altro che... Anche perché sono quelle più aleatorie e meno "scientifiche" in termini di valutazione, studio matto a parte.. Se sbagliano a conteggiarti i quiz, tu accedi agli atti e puoi sempre fare ricorso... e devono pure darti ragione! Ma allo scritto che ne sai che criterio di valutazione adottano! Puoi fare un lavoro eccelso e non passare senza manco sapere il perché...

    Scusate la lunghezza, eheheh.. poi posterò la mia esperienza, magari

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      #52
      Nei concorsi per impiegato si dovrebbe essere scelti anonimamente, per cui la raccomandazione è truffa.
      Per i prof universitari invece conta molto il giudizio della cosiddetta comunità scientifica, quindi pure la stima e la presentazione di personaggi quotati, il tutto perfettamente alla luce del sole e onestamente. Alcuni del calibro di Rubbia possono addirittura avere la cattedra per chiara fama, altrimenti per forza preferirebbero passare l'oceano piuttosto che perdere tempo a fare concorsi rischiatutto.

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        #53
        Originariamente inviato da Lisergy Visualizza il messaggio
        Secondo me, il difficile è ben altro, ehehe... sono le prove effettive del concorso, altro che... Anche perché sono quelle più aleatorie e meno "scientifiche" in termini di valutazione, studio matto a parte.. Se sbagliano a conteggiarti i quiz, tu accedi agli atti e puoi sempre fare ricorso... e devono pure darti ragione! Ma allo scritto che ne sai che criterio di valutazione adottano! Puoi fare un lavoro eccelso e non passare senza manco sapere il perché...
        quoto

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          #54
          Non saprei quale possa essere la risposta giusta. Al mio primo concorso ho fatto quasi centro (idoneo), poi ne ho fatti altri, sempre buttato fuori alle selezioni, tranne uno al Comune di Roma, buttato fuori agli scritti.Alle mie selezioni ha giocato molto la fortuna, Dieci minuti prima di consegnare non mi ero accorto che dietro una pagina c'erano ancora altre 10 domande a cui rispondere (inglese).
          Molto importanti gli scritti. Una buona votazione alle due prove (diciamo 24 e 24) mi avrebbe consentito di ben posizionarmi, e dopo gli orali, 25,10 sarei anche potuto entrare tra gli idonei. Quindi ho "toppato" agli scritti, dove gioca molto la capacià di sintesi e la chiarezza espositiva. L'orale va affrontato spavaldamente senza remore e timori. Lì ci si gioca veramente tutto soprattutto, ripeto, se si ha una buona base agli scritti.

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            #55
            Raccomandazioni

            Aggiungo che le raccomandazioni naturalmente ci sono. Ma fa parte della vita. Io e altri colleghi siamo riusciti a farcela senza conoscere nessuno. Importante è casomai conoscere qualcuno all'interno dell'ente che può dare delle dritte utilissime sulla preparazione o recuperare i quiz o gli scritti dati nei precedenti anni. Andare a sentire gli orali è fondamentale per capire come ragiona la commissione e quali sono i punti più battuti. Per il resto in bocca al lupo!

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              #56
              Originariamente inviato da status Visualizza il messaggio
              Non saprei quale possa essere la risposta giusta. Al mio primo concorso ho fatto quasi centro (idoneo), poi ne ho fatti altri, sempre buttato fuori alle selezioni, tranne uno al Comune di Roma, buttato fuori agli scritti.Alle mie selezioni ha giocato molto la fortuna, Dieci minuti prima di consegnare non mi ero accorto che dietro una pagina c'erano ancora altre 10 domande a cui rispondere (inglese).
              Molto importanti gli scritti. Una buona votazione alle due prove (diciamo 24 e 24) mi avrebbe consentito di ben posizionarmi, e dopo gli orali, 25,10 sarei anche potuto entrare tra gli idonei. Quindi ho "toppato" agli scritti, dove gioca molto la capacià di sintesi e la chiarezza espositiva. L'orale va affrontato spavaldamente senza remore e timori. Lì ci si gioca veramente tutto soprattutto, ripeto, se si ha una buona base agli scritti.
              Ma quindi tu sei uno di quelli che ce l'ha fatta?

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                #57
                Gent.le Mibac,
                ritengo sia inammissibile constatare, dalle commissioni da voi rese pubbliche, che insegnanti universitari che hanno rilasciato il titolo idoneo alla partecipazione dei candidati al concorso siano gli stessi che dovranno valutarli in sede di esame di concorso.
                Sono già acclamati casi di strettissima collaborazione tra i candidati ed i loro esaminatori….È INAMMISSIBILE!
                Ritengo sia corretto ed equo che le commissioni vengano composte esclusivamente da elementi appartenenti al Ministero per cui si concorre e non lasciare adito ad ovvie conclusioni palesemente evidenti di conflitti d’interesse.
                grazie

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                  #58
                  ho studiato giorno e notte per vincere il concorso e ci sono riuscita! appena mi dicono che sono stata fortunata mi innervosisco moltissimo!! non è stata fortuna ma è stato sacrificio, buona volontà, impegno. non sono un genio, sono una persona normalissima, i miei genitori non hanno amici polici o imprenditori e io ho una volontà di ferro!! ho sudato 7 camicie e ho aspettato 3 anni prima dell'assunzione (causa blocco delle assunzioni) ma adesso faccio un lavoro che adoro!! nn scoraggiatevi e lottate!!! i sogni si realizzano, ma solo se avete coraggio e buona volontà.

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                    #59
                    Brava, Valeriad! D'accordo che con tanto, ma tanto, studio, ci si riesce! Chiaro però che che bisogna avere anche una capacità di apprendimento e di memorizzazione abb. buona...
                    saluti a tutti che ce l'hanno fatta da soli (me compresa, allora...)

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                      #60
                      di ruolo

                      Originariamente inviato da Danza Visualizza il messaggio
                      Ma quindi tu sei uno di quelli che ce l'ha fatta?
                      Scusa leggo solo oggi l tuo messaggio.

                      Sì alla fine dopo un periodo tra gli idonei, un anno e mezzo fa sono entrato di ruolo

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                      Sto operando...
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