ho scorso rapidamente
i vari interessanti interventi generati dal primo post (invero un pò datato ma sempre attuale) rispolverato oggi da alcuni utenti, e si va rafforzando in me l'idea che questa nostra classe generazionale di giovani laureati disoccupati/precari/concorsisti per passione/etc. etc. non è destinata a regnare - come non regnerà mai il principe Carlo d'Inghilterra che si vedrà soffiare una corona, mai realmente e intimamente voluta, dal figlio - per una molteplicità di cause e concause, parte delle quali risalenti a periodi e fenomeni precedenti e che ora producono i loro effetti devastanti.
Come la storia insegna, i posteri giudiàcheranno con distacco ed obiettività questo particolare momento storico e lo classificheranno con parole molto incisive, che lasceranno poco pazio a vacui commenti.
Oggi come oggi, la nostra più grande nemica è la vanità, che alimenta il nostro spirito individualista e non ci consente di vedere al di là del nostro naso: ognuno, pur lamentandosi, pensa di potersi sistemare in qualche modo, lasciando gli altri nella melma, ma questo atteggiamento, anche se porterà singolarmente dei frutti, si rivelerà sterile a livello collettivo.
i vari interessanti interventi generati dal primo post (invero un pò datato ma sempre attuale) rispolverato oggi da alcuni utenti, e si va rafforzando in me l'idea che questa nostra classe generazionale di giovani laureati disoccupati/precari/concorsisti per passione/etc. etc. non è destinata a regnare - come non regnerà mai il principe Carlo d'Inghilterra che si vedrà soffiare una corona, mai realmente e intimamente voluta, dal figlio - per una molteplicità di cause e concause, parte delle quali risalenti a periodi e fenomeni precedenti e che ora producono i loro effetti devastanti.
Come la storia insegna, i posteri giudiàcheranno con distacco ed obiettività questo particolare momento storico e lo classificheranno con parole molto incisive, che lasceranno poco pazio a vacui commenti.
Oggi come oggi, la nostra più grande nemica è la vanità, che alimenta il nostro spirito individualista e non ci consente di vedere al di là del nostro naso: ognuno, pur lamentandosi, pensa di potersi sistemare in qualche modo, lasciando gli altri nella melma, ma questo atteggiamento, anche se porterà singolarmente dei frutti, si rivelerà sterile a livello collettivo.
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