Notizie ed osservazioni
Salve a tutti!
Sembra proprio che le cronache italiane di questi giorni riservino una particolare attenzione al tema della sicurezza antincendio, complici (purtroppo) i diffusi incendi boschivi, sempre più prossimi ai centri abitati, che impegnano le forze preposte al controllo del territorio.
Riporto dal sito www.ansa.it del 24 Agosto 2007 alcune dichiarazioni rese agli organi di stampa da autorevoli personaggi.
Rispondendo alle accuse di scarsa mobilità e di prontezza di intervento “…il capo della protezione civile (Guido Bertolaso – n.d.r.) ha preferito puntare piuttosto sulla operatività, annunciando che il governo è pronto a firmare la dichiarazione dello stato di emergenza e che stanzierà cinque milioni di euro. Bertolaso ha anche sottolineato la necessità di "aumentare l'organico dei vigili del fuoco…”
Il presidente della repubblica Giorgio Napoletano ha sottolineato "la necessità di una mobilitazione permanente per evitare queste tragedie", (riferendosi alle vittime degli incendi – n.d.r.).
Purtroppo, si è dimostrato ancora una volta come la macchina dei soccorsi non può reggersi solamente sulla (peraltro encomiabile) opera di volontariato della protezione civile, ma che è oltremodo necessario creare le basi per una organizzazione che sia capace di intervenire in tempo reale e nel modo più sicuro e professionale possibile sull’intero territorio nazionale in situazioni di emergenza come quelle di questi giorni, o per rinvigorire le potenzialità di una organizzazione che di fatto già esiste, ma che per troppo tempo è stata “accantonata” e lasciata in balia di se stessa, con scarsi finanziamenti ed organico tecnico-operativo ridottissimo.
Impegnare anche l’esercito in operazioni di sicurezza e protezione civile è l’ennesimo segnale che oramai in tema di “uomini, mezzi e risorse”, l’attuale macchina dei soccorsi è paradossalmente giunta al collasso.
Il tema della sicurezza per gli incendi boschivi non è nuova alle cronache italiane, anzi, oserei dire che è un evento ciclico che puntualmente si presenta nel cuore della stagione estiva, proprio in concomitanza con la ridotta disponibilità di organico operativo, e purtroppo questa recrudescenza è culminata quest’anno con numerose vittime, civili e non.
C’è solo da sperare che eventi simili smuovano le coscienze di coloro che sono preposti alle decisioni, e che travalicando i “particolari meccanismi” di cui si è accennato negli precedenti due interventi, si provveda in modo opportuno.
Speriamo in settembre.
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ubi dolor ibi vigilis
Salve a tutti!
Sembra proprio che le cronache italiane di questi giorni riservino una particolare attenzione al tema della sicurezza antincendio, complici (purtroppo) i diffusi incendi boschivi, sempre più prossimi ai centri abitati, che impegnano le forze preposte al controllo del territorio.
Riporto dal sito www.ansa.it del 24 Agosto 2007 alcune dichiarazioni rese agli organi di stampa da autorevoli personaggi.
Rispondendo alle accuse di scarsa mobilità e di prontezza di intervento “…il capo della protezione civile (Guido Bertolaso – n.d.r.) ha preferito puntare piuttosto sulla operatività, annunciando che il governo è pronto a firmare la dichiarazione dello stato di emergenza e che stanzierà cinque milioni di euro. Bertolaso ha anche sottolineato la necessità di "aumentare l'organico dei vigili del fuoco…”
Il presidente della repubblica Giorgio Napoletano ha sottolineato "la necessità di una mobilitazione permanente per evitare queste tragedie", (riferendosi alle vittime degli incendi – n.d.r.).
Purtroppo, si è dimostrato ancora una volta come la macchina dei soccorsi non può reggersi solamente sulla (peraltro encomiabile) opera di volontariato della protezione civile, ma che è oltremodo necessario creare le basi per una organizzazione che sia capace di intervenire in tempo reale e nel modo più sicuro e professionale possibile sull’intero territorio nazionale in situazioni di emergenza come quelle di questi giorni, o per rinvigorire le potenzialità di una organizzazione che di fatto già esiste, ma che per troppo tempo è stata “accantonata” e lasciata in balia di se stessa, con scarsi finanziamenti ed organico tecnico-operativo ridottissimo.
Impegnare anche l’esercito in operazioni di sicurezza e protezione civile è l’ennesimo segnale che oramai in tema di “uomini, mezzi e risorse”, l’attuale macchina dei soccorsi è paradossalmente giunta al collasso.
Il tema della sicurezza per gli incendi boschivi non è nuova alle cronache italiane, anzi, oserei dire che è un evento ciclico che puntualmente si presenta nel cuore della stagione estiva, proprio in concomitanza con la ridotta disponibilità di organico operativo, e purtroppo questa recrudescenza è culminata quest’anno con numerose vittime, civili e non.
C’è solo da sperare che eventi simili smuovano le coscienze di coloro che sono preposti alle decisioni, e che travalicando i “particolari meccanismi” di cui si è accennato negli precedenti due interventi, si provveda in modo opportuno.
Speriamo in settembre.
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