Riporto da un altro 3d questo post dell'utente paolino85 che leggo solo adesso è che contiene notizie utili anche per noi... invito peraltro paolino85 a postare eventuali aggiornamneti se ne fosse informato...
il post è di luglio 2011 ed è un comunicato della OS FLC-Cgil: è qui http://forum.concorsi.it/forum/conco...tml#post585910
"Si è svolto in data 6 luglio 2011 un incontro, su richiesta della Flc Cgil, con il direttore della Direzione Centrale Censimenti Generali (DCCG) Mancini, in merito alla questione del personale precario impiegato per i censimenti.
In particolare la discussione si è incentrata sul tema dei rinnovi e su quello dell'ingresso di nuovi precari (indicato in numero di 200 nel piano strategico triennale 2012-2014 recentemente reso pubblico dall'amministrazione).
Il direttore Mancini ha riassunto la situazione dei 215 precari attualmente in servizio su fondi censuari:
- 145 sono quelli con contratto di 2 anni, entrati nel 2010, di cui 54 lavorano presso la DCCG e 91 presso altre direzioni (molti risultano già assegnati per il primo anno al fondo del censimento dell'agricoltura e per il secondo anno al fondo del censimento della popolazione)
- 70 sono quelli con contratto di 18 mesi, entrati nel 2011, di cui 50 lavorano presso la DCCG e 20 presso altre direzioni (sul fondo del censimento della popolazione).
La principale notizia frutto dell'incontro è che per tutti l'intenzione dichiarata dal direttore, per esigenze connesse con la produzione e la diffusione dei dati censuari, è di rinnovare i contratti sul fondo del censimento della popolazione, fino al termine di legge (31 dicembre 2014).
Dopo il 2014, come affermato dal direttore, non saranno probabilmente disponibili residui del fondo di censimento, anche se d'altra parte l'Istat si sta già attivando per il "censimento continuo", che dovrebbe partire in seguito alle innovazioni di processo introdotte con l’imminente rilevazione della popolazione.
Sulla questione dei "200" nuovi ingressi a tempo determinato, il direttore Mancini ha detto che non si tratta di personale per il censimento, per il quale sono state richieste solamente ulteriori poche risorse specializzate attualmente mancanti.
Complessivamente l'incontro è risultato molto utile. E' infatti ora chiaro e deve risultare chiaro per tutti che i precari dell'Istat, almeno quelli impiegati sul fondo censuario, avranno il rinnovo del contratto, fino al 2014, per esigenze di produzione già programmate. Questo ovviamente deve riguardare anche gli ulteriori precari che gravano su altri fondi o sul bilancio dell'Istituto. E' inoltre del tutto inspiegabile e preoccupante il numero di 200 nuovi precari indicato nel piano strategico triennale, che porterebbe l'Istat a superare di gran lunga i 500 lavoratori a tempo determinato, numero mai raggiunto, nemmeno all'apice del problema nel 2003-2004.
Se per i precari del censimento è evidente un'idea razionale di programmazione delle attività, che permette di vedere una strategia di investimento sul nuovo personale ottimizzando il rapporto tra quantità di ingressi e durata del contratto per ogni nuovo assunto, la sensazione è che questi nuovi contratti a pioggia non rispondano alla medesima logica.
Dopo l'incontro con Andrea Mancini l' attenzione della Flc Cgil si sposta dunque ora sui fondi non censuari sui quali gravano attualmente 144 colleghi precari, per tracciare anche per loro un quadro sulle prospettive dei rinnovi.
E’ infine evidente che deve partire immediatamente il tavolo – più volte richiesto dalla Flc Cgil e incredibilmente non ancora aperto – per definire le modalità di applicazione dell’art. 5 del contratto nazionale, relativo alla stabilizzazione del personale a tempo determinato.
Flc Cgil Istat, 8 luglio 2011"
il post è di luglio 2011 ed è un comunicato della OS FLC-Cgil: è qui http://forum.concorsi.it/forum/conco...tml#post585910
"Si è svolto in data 6 luglio 2011 un incontro, su richiesta della Flc Cgil, con il direttore della Direzione Centrale Censimenti Generali (DCCG) Mancini, in merito alla questione del personale precario impiegato per i censimenti.
In particolare la discussione si è incentrata sul tema dei rinnovi e su quello dell'ingresso di nuovi precari (indicato in numero di 200 nel piano strategico triennale 2012-2014 recentemente reso pubblico dall'amministrazione).
Il direttore Mancini ha riassunto la situazione dei 215 precari attualmente in servizio su fondi censuari:
- 145 sono quelli con contratto di 2 anni, entrati nel 2010, di cui 54 lavorano presso la DCCG e 91 presso altre direzioni (molti risultano già assegnati per il primo anno al fondo del censimento dell'agricoltura e per il secondo anno al fondo del censimento della popolazione)
- 70 sono quelli con contratto di 18 mesi, entrati nel 2011, di cui 50 lavorano presso la DCCG e 20 presso altre direzioni (sul fondo del censimento della popolazione).
La principale notizia frutto dell'incontro è che per tutti l'intenzione dichiarata dal direttore, per esigenze connesse con la produzione e la diffusione dei dati censuari, è di rinnovare i contratti sul fondo del censimento della popolazione, fino al termine di legge (31 dicembre 2014).
Dopo il 2014, come affermato dal direttore, non saranno probabilmente disponibili residui del fondo di censimento, anche se d'altra parte l'Istat si sta già attivando per il "censimento continuo", che dovrebbe partire in seguito alle innovazioni di processo introdotte con l’imminente rilevazione della popolazione.
Sulla questione dei "200" nuovi ingressi a tempo determinato, il direttore Mancini ha detto che non si tratta di personale per il censimento, per il quale sono state richieste solamente ulteriori poche risorse specializzate attualmente mancanti.
Complessivamente l'incontro è risultato molto utile. E' infatti ora chiaro e deve risultare chiaro per tutti che i precari dell'Istat, almeno quelli impiegati sul fondo censuario, avranno il rinnovo del contratto, fino al 2014, per esigenze di produzione già programmate. Questo ovviamente deve riguardare anche gli ulteriori precari che gravano su altri fondi o sul bilancio dell'Istituto. E' inoltre del tutto inspiegabile e preoccupante il numero di 200 nuovi precari indicato nel piano strategico triennale, che porterebbe l'Istat a superare di gran lunga i 500 lavoratori a tempo determinato, numero mai raggiunto, nemmeno all'apice del problema nel 2003-2004.
Se per i precari del censimento è evidente un'idea razionale di programmazione delle attività, che permette di vedere una strategia di investimento sul nuovo personale ottimizzando il rapporto tra quantità di ingressi e durata del contratto per ogni nuovo assunto, la sensazione è che questi nuovi contratti a pioggia non rispondano alla medesima logica.
Dopo l'incontro con Andrea Mancini l' attenzione della Flc Cgil si sposta dunque ora sui fondi non censuari sui quali gravano attualmente 144 colleghi precari, per tracciare anche per loro un quadro sulle prospettive dei rinnovi.
E’ infine evidente che deve partire immediatamente il tavolo – più volte richiesto dalla Flc Cgil e incredibilmente non ancora aperto – per definire le modalità di applicazione dell’art. 5 del contratto nazionale, relativo alla stabilizzazione del personale a tempo determinato.
Flc Cgil Istat, 8 luglio 2011"
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