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    https://www.ipsoa.it/documents/fisco...e-contribuente

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      https://www.youtube.com/watch?v=gX7vIui6YvE

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        https://www.ecnews.it/la-corte-ue-si...tto-di-difesa/

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          https://www.ecnews.it/violazioni-dei...e-conseguenze/

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            Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

            «Per realizzare questa maxi frode è stata messa in campo una rete sovranazionale. I promotori della frode sono consulenti fiscali» ha spiegato il procuratore capo di Brescia Francesco Prete.


            È uno studio contabile di Sirmione il cuore dell’inchiesta della Procura che ha portato all’arresto di 24 persone (di cui 8 in carcere e 16 ai domiciliari, più due misure interdittive) e all’iscrizione nel registro degli indagati di 104 persone per evasione fiscale, attraverso un complesso e articolato sistema volto alla creazione di falsi crediti tributari per diversi milioni di euro, che venivano ceduti ai clienti dietro il pagamento di un corrispettivo, al fine di compensare i debiti da loro maturati verso l’erario.

            A quanto acclarato dai militari della Guardia di Finanza, sono coinvolte 126 società tra cartiere e imprese realmente operanti con sede a Brescia, Bergamo, Milano, Monza-Brianza, Torino, Pavia, Alessandria, Parma, Genova, Firenze, Roma, Latina, Salerno, Bari, Trapani.

            I principali coinvolti sono Fabio Nevio Cherin, con studio a Sirmione, Luisa Franzoni, amministratore dell’omonimo studio sempre a Sirmione, e la madre Giovanna Ferlinghetti. Arrestato anche Massimo Battezzi, a capo di numerose società ritenute cartiere e già arrestato a febbraio di un anno fa nell’ambito di un’altra inchiesta fiscale.
            In particolare, i professionisti coinvolti, con la preziosa collaborazione di sodali con precedenti specifici e disponendo di svariate società “cartiere” legalmente rappresentate da loro prestanome, fornivano alla clientela veri e propri “pacchetti fiscali” relativi:
            • all’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti;
            • alla vendita di crediti fiscali fittizi da utilizzare in compensazione mediante il meccanismo dell’accollo tributario (fino al 2017, ovvero fino a quando, con la risoluzione n. 140, l’Agenzia delle Entrate ha negato la possibilità che il debito oggetto di accollo possa essere estinto utilizzando in compensazione crediti vantati dall’accollante verso l’Erario);
            • alla compensazione di crediti fiscali fittizi con debiti tributari, ricorrendo a sofisticate operazioni di cessione di rami d’azienda di società “cartiere” ovvero di fusioni per incorporazione con le imprese interessate a ridurre la propria esposizione debitoria
            http://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-...-degli-evasori

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              http://www.dirittoegiustizia.it/alle...trate140_s.pdf

              x esame.

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                https://www.commercialistatelematico...o-imposta.html

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                  https://www.laleggepertutti.it/35892...-fa-la-finanza

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                    Per quanto riguarda, invece, gli oneri gravanti sui fornitori degli esportatori abituali, si ricorda che l’articolo 12-septies D.L. 34/2019 ha ridefinito la disciplina delle dichiarazioni d’intento prevedendo la soppressione dell’obbligo di comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute in apposito quadro della dichiarazione annuale Iva, oltre che dell’obbligo di tenere un registro delle dichiarazioni d’intento. Conseguentemente, il quadro VI è stato soppresso.

                    Resta fermo, invece, l’onere di verificare che la dichiarazione d’intento sia stata emessa prima dell’effettuazione dell’operazione, definita dall’articolo 6 D.P.R. 633/1972.

                    Tale adempimento può essere assolto, indistintamente, in uno dei seguenti modi:
                    • avvalendosi della funzionalità offerta dall’Agenzia delle entrate – Consultazioni delle dichiarazioni d’intento destinatario – all’interno del “Cassetto fiscale” del contribuente;
                    • utilizzando la procedura di controllo “senza registrazione”, inserendo il numero di protocollo della dichiarazione d’intento, composto di due parti: la prima, formata da 17 cifre (es. 20060120341234567), la seconda (progressivo), di 6 cifre, separata dalla prima dal segno “-” oppure “/” (es. 000001).
                    https://www.ecnews.it/le-principali-...ione-iva-2021/

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                      La risposta ad interpello 4/2020, ha il pregio di riassumere come funziona il meccanismo dell’importazione, chi è il soggetto obbligato al pagamento dell’Iva in dogana, e chi ha il titolo a portare in detrazione detta imposta.
                      https://www.ecnews.it/detrazione-iva...empre-ammessa/

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                      Sto operando...
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