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L'angolo di ROL

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    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

    Il sistema truffaldino - spiega la Finanza- consisteva nella gestione del ristorante attraverso differenti schermi societari via via succedutisi nel tempo che si autofinanziavano, non attraverso il ricorso al credito bancario o al finanziamento dei soci, bensì tramite la sistematica omissione del pagamento degli oneri fiscali e previdenziali. Accumulando debiti, le varie società venivano portate al fallimento ma senza fermare l'esercizio dell'attività di ristorazione, che ogni volta veniva affidata ad una nuova gestione.
    Le indagini hanno svelato come la struttura societaria sarebbe stata 'sin dall'origine ideata in funzione della realizzazione del piano criminale, separando la gestione del ristorante dalla proprietà': la prima era affidata, attraverso contratti di affitto d'azienda, a società che accumulavano debiti erariali, mentre la seconda risultava in capo a un altro soggetto economico, sempre riconducibile agli stessi coniugi. Questa separazione rendeva di fatto inattaccabile la proprietà dalle pretese dei creditori.

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      altri modus operandi....(metodi distrattivi in danno delle casse societarie i altri casi)

      --> pagamento all’amministratore di compensi a dispetto della situazione di dissesto in cui versa l’impresa;
      ---->l’effettuazione, in assenza di corrispettivo, di prestazioni in favore di altre società riconducibili sempre all’amministratore di fatto della fallita
      ----> "corresponsione" a professionisti contabilmente giustificati come pagamento di imposte, che però non vengono versati all’Erario, grazie a false compensazioni, ma restituiti all’imprenditore della società fallita.

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        ci avrebbe reso migliori..... (è troppo tardi)...si è perso l'attimo.

        Sottraeva il materiale necessario a intubare i pazienti delle terapie intensive dell’ospedale in cui lavorava per consegnarlo a un imprenditore suo complice, il quale li rivendeva sul mercato, dividendo i profitti. Una farmacista 59enne, dirigente all’ospedale di Saronno, e un 49enne di Barlassina (Monza Brianza) sono stati arrestati questa mattina. Per entrambi il reato contestato è peculato in concorso; l’uomo dovrà rispondere anche di autoriciclaggio. I Carabinieri di Varese e la Guardia di Finanza di Saronno hanno cominciato a indagare lo scorso novembre, su segnalazione proprio dell’azienda sanitaria: gli inquirenti sottolineano la “spregiudicatezza degli arrestati” nel “perseverare delle condotte criminose durante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19″. L’emergenza infatti aveva fornito l’alibi per gonfiare a dismisura gli ordini.

        https://www.ilfattoquotidiano.it/202...itore/5825128/
        https://www.ilmessaggero.it/animali/...i-5266212.html

        ..........

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          https://www.ilfattoquotidiano.it/202...ersey/5825311/
          “Accumulava proventi illeciti in un trust del Jersey”

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            https://www.youtube.com/watch?v=W9laaa4Qkas

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              altri modus operandi....(metodi distrattivi in danno delle casse societarie i altri casi)

              --> pagamento all’amministratore di compensi a dispetto della situazione di dissesto in cui versa l’impresa;
              ---->l’effettuazione, in assenza di corrispettivo, di prestazioni in favore di altre società riconducibili sempre all’amministratore di fatto della fallita
              ----> "corresponsione" a professionisti contabilmente giustificati come pagamento di imposte, che però non vengono versati all’Erario, grazie a false compensazioni, ma restituiti all’imprenditore della società fallita.
              Come reato di bancarotta fraudolenta? Distrazione di fondi societari quando la società è già in cattiva acque?

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                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                Tangenti e gare d’appalto per favorire due aziende complici. È quanto emerso da un’indagine della Guardia di Finanza del gruppo di Torino sulla sanità piemontese che ha portato 19 indagati e perquisizioni in una trentina di ospedali, Asl, aziende e abitazioni private. L’operazione “Molosso”, come è stata soprannominata, ha fatto emergere in particolare nelle provincie di Torino, Novara e Alessandria un “malcostume diffuso, fatto di gare d’appalto truccate e di ipotesi di corruzione all’interno della sanità piemontese”.

                https://www.ilfattoquotidiano.it/202...genti/5825091/
                Gravissimo.

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                  IL MATTONE CHE DEMOLISCE IL VATICANO GESTIONE BECCIU - ARRESTATO IL BROKER GIANLUIGI TORZI, CON ACCUSE PESANTISSIME: ESTORSIONE, PECULATO, TRUFFA AGGRAVATA E AUTORICICLAGGIO, REATI PER I QUALI LA LEGGE VATICANA PREVEDE FINO A 12 ANNI DI RECLUSIONE

                  https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...ker-238635.htm

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                    https://www.youtube.com/watch?v=yp_CvmOvLoQ

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                      Oltretutto, i soldi dell’Obolo di San Pietro, che in teoria avrebbero dovuto essere messi al sicuro nel mattone, sarebbero invece finiti a finanziare, sempre secondo le accuse, una serie di operazioni che facevano capo a Mincione, tra cui la sottoscrizione di un bond emesso dalla lussemburghese Time and Life Sa (anch’essa facente capo a Mincione) e l’acquisizione di azioni della Bpm. Le quote del fondo sottoscritto dalla Segreteria di Stato al 30 settembre 2018 avevano già perso 18 milioni di euro rispetto al valore dell’investimento iniziale. Ma la perdita per le finanze vaticane sarebbe ben più consistente. Oltre ai 18 milioni persi per il deprezzamento delle quote del fondo, la Santa Sede ha infatti versato a Mincione altri 40 milioni di euro, al fine di acquisire una buona volta l’intera proprietà del palazzo. Neanche questa transazione, peraltro oggetto di speciale attenzione da parte degli inquirenti vista la grande sproporzione tra il valore dell’immobile (gravato da un mutuo oneroso) e il prezzo corrisposto, ha risolto la questione. Nell’ambito della transazione, dalla struttura complessa, il finanziere Gianluigi Torzi, subentrato per consentire alla Santa Sede di acquisire la proprietà del palazzo, aveva conservato un pacchetto di azioni con diritto di voto di una società anonima, la Gutt Sa, coinvolta nel passaggio di mano. La Gutt ha cessato ogni attività il 5 settembre 2019 ed è stata radiata dal Registro delle Imprese lussemburghese, dopo lo scioglimento della società per volontà dell’azionista unico. Alla fine, il Vaticano ha dovuto sborsare altri 15 milioni di euro per acquisire la proprietà dell’immobile, ora in mano alla 60 Sa Ltd, iscritta alla Companies House nel marzo 2019 con una sterlina di capitale iniziale e la Segreteria di Stato come unico azionista. In tutto, secondo le accuse, la Santa Sede ha sborsato oltre 350 milioni di euro per un palazzo che la Time and Life di Raffaele Mincione aveva acquisito, nel 2012, per 129 milioni di sterline.

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