(stamattina una tipa......: )
risposta : imparare un test....ahahahhahaahhahaah
Premessa
• L’impairment test delle immobilizzazioni è quel procedimento che deve essere adottato quando il valore netto contabile di un’attività oppure di un’unità generatrice di flussi di cassa è superiore al suo valore recuperabile (recuperabile attraverso la vendita «fair value» o attraverso gli ammortamenti «valore d’uso»).
• L’argomento è trattato nell’OIC 9 «Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali».
Premessa
• L’impairment test delle immobilizzazioni è quel procedimento che deve essere adottato quando il valore netto contabile di un’attività oppure di un’unità generatrice di flussi di cassa è superiore al suo valore recuperabile (recuperabile attraverso la vendita «fair value» o attraverso gli ammortamenti «valore d’uso»).
• L’argomento è trattato nell’OIC 9 «Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali».
Oltre a definire e revisionare periodicamente il processo di ammortamento a cui sono sottoposte le immobilizzazioni materiali, alla data di chiusura dell’esercizio il redattore di bilancio deve effettuare il c.d. impairment test, procedimento contabile con il quale l’impresa verifica se un’immobilizzazione ha subito o meno una perdita durevole di valore, determina i termini di confronti interni (valore d’uso) ed esterni (fair value), e quantifica la svalutazione.
Se, quindi, a fine esercizio uno o più immobilizzazioni subiscono una perdita durevole di valore, ovvero una diminuzione di valore che rende il valore recuperabile inferiore rispetto al valore netto contabile, è necessario procedere alla sua svalutazione allo scopo di adeguare il valore di bilancio a tale minor valore.
Con riferimento alle immobilizzazioni che sono state svalutate in precedenti esercizi sulla base dell’impairment test, sono venute meno le cause che avevano portato alla necessità di rilevare la svalutazione: in tal caso infatti il valore del bene svalutato deve essere ripristinato nei limiti del valore che l’attività avrebbe avuto ove la rettifica non avesse mai avuto luogo (costo storico meno fondo ammortamento ricalcolato senza tener conto della svalutazione).
la filiera Dop del San Daniele è vigilata dall’Ifcq di San Saniele del Friuli, di proprietà di un trust i cui beneficiari sono Assica, l’associazione industriali della carne e il consorzio del San Daniele stesso.
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