Sono operazioni non imponibili invece, una vasta area di operazioni, che non si considerano effettuate nel territorio dello Stato, anche quando sono effettuate materialmente al suo interno. Si tratta delle esportazioni (anche in Stati dell’Unione Europea), e dei servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali; si tratta quindi di operazioni che sono sottratte all’IVA per l’estrema difficoltà nell’individuare criteri certi di territorialità quando l’operazione interessa Stati diversi (si pensi al trasporto che preveda l’attraversamento del territorio di più Stati). La particolarità del regime tributario di queste operazioni è che, a differenza di quanto è previsto per le operazioni escluse, le operazioni non imponibili sono soggette a fatturazione e a tutti gli obblighi formali derivanti dalla disciplina IVA.
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L'angolo di ROL
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Infine abbiamo le operazioni esenti che sono previste tassativamente dalla legge. Si tratta di esoneri motivati dal fatto che alcuni consumi di ricchezza non vengono considerati manifestazioni di capacità contributiva, o perché relativi a bisogni essenziali, o perché riguardanti situazioni ritenute meritevoli di particolare favore dal punto di vista politico-sociale.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioInfine abbiamo le operazioni esenti che sono previste tassativamente dalla legge. Si tratta di esoneri motivati dal fatto che alcuni consumi di ricchezza non vengono considerati manifestazioni di capacità contributiva, o perché relativi a bisogni essenziali, o perché riguardanti situazioni ritenute meritevoli di particolare favore dal punto di vista politico-sociale.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
non sono soggette ad iva e consentono una detrazione dell'iva assolta sugli acquisti (c.d pro rata)
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La legge in materia prevede che alcuni contribuenti (persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali), residenti in Italia, che detengono all’estero investimenti patrimoniali o attività finanziarie suscettibili di produrre reddito nel nostro Paese, devono compilare uno specifico quadro della dichiarazione dei redditi (RW), dedicato al monitoraggio annuale delle ricchezze detenute all’estero da soggetti residenti in Italia, e necessario per determinare le due relative imposte patrimoniali: la Ivie (imposta sugli immobili detenuti all’estero) e la Ivafe (imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero). Oggetto di tali imposte sono quindi i beni patrimoniali detenuti all’estero (ad esempio, immobili od oggetti preziosi) nonché le attività finanziarie da cui derivino redditi di fonte estera, come, ad esempio depositi e conti correnti costituiti fuori i confini italiani.
http://sardegna.admaioramedia.it/cag...-677mila-euro/
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioE' morta la grande regina dell'editoria che voleva cambiare il mondo con i libri.
(e invece scoprì quello che era noto fin dalla comparsa del primo batterio sulla terra, salvo poche eccezioni....)
http://www.ansa.it/?refresh_ce
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioun bellissimo posto in cui rifugiarsi...questo si.
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Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
Non è solo questo Rol
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Si può chiamarla come si vuole: voluntary disclosure, concordato fiscale, emersione del sommerso, rottamazione delle cartelle, definizione agevolata, ravvedimento operoso e altri sinonimi alla vaselina, come facevano i paraculi di destra e di sinistra; oppure pace fiscale, come fanno i paraculi giallo-verdi. Ma se una legge consente a chi non ha pagato le tasse di cavarsela versandone una parte, senza multe né conseguenze penali, condono è e condono rimane. Quindi un “governo del cambiamento” che si rispetti dovrebbe partire di qui: chiamando le cose col loro nome senza prendere in giro gli italiani.
https://www.ilfattoquotidiano.it/pre...co-per-fiasco/
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioNB; l'sclusione ha delle conseguenze...
1) non si computano nella base imponibile iva
2) non si computano nel volume d'affari
3) non rilevano ai fini dello status di esportatore abituale
4) vanno indicate analiticamente in fattura
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