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L'angolo di ROL

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    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

    In quelle carte, a saperle leggere, c’è la mappa del tesoro. Con pazienza, senza bisogno di alcun consulente esterno o di superspese, Mapelli e i suoi agenti ricostruiscono il puzzle. Scoprono quattro strutture
    Il cuore del sistema Rovelli sono i trust (Eastwest Trust, Romanian Trust, Animal Trust...), strutture in cui il denaro è formalmente affidato a un gestore indipendente (trustee) che controlla una cascata di società e i loro conti bancari. Ma i trust del sistema Rovelli hanno dei guardiani che di fatto azzerano l’indipendenza del trustee: Munari ne è sempre il protector con poteri di controllo e poi, a valle, è il procuratore dei conti

    ahahhahahaha

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      forse non la faceva nell'nteressse dei beneficiari,,,,ahahahahahhahaha

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        Il Paradiso non può attendere - del 07 maggio 2018

        diEmanuele Bellano
        Collaborazione Alessia Cerantola - Immagini Davide Fonda
        Lunedì 21.15 Rai3
        Singapore, Dubai, Svizzera, Hong Kong: ci sono aree del mondo che attraggono i capitali più di altre. Sono le principali piazze finanziarie ed economiche mondiali. In che modo e perché si sposta la ricchezza che produciamo? Report, grazie alla partnership con il Consorzio internazionale di giornalisti investigativi ICIJ, torna a scavare tra i documenti fuoriusciti dagli studi legali con gli scandali Panama Papers e Paradise Papers.


        da non perdere......

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          http://www.repubblica.it/economia/di...nit-195757169/


          meglio tardi che mai......anche il popolo bue ora saprà....bravi!!!!

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            amarcord.....(i mille usi delle fregatur linked...)


            I gestori del Credit Suisse facevano sottoscrivere ai clienti italiani le polizze che venivano vendute attraverso due società domiciliate in Liechtenstein e alle Bermuda. Le due società poi - secondo le risultanze delle indagini - retrocedevano tutte le somme al Credit Suisse ed era la banca svizzera a occuparsi della gestione totale dei fondi.
            Analizzando le migliaia di email rintracciate nei server del Credit Suisse, gli investigatori hanno ipotizzato che le polizze sarebbero state un sistema per far rientrare soldi non dichiarati dall'estero. Insomma, finti strumenti finanziari.
            Le polizze vita, infatti, prevedono una serie di condizioni che il cliente deve sottoscrivere, come per esempio l'impossibilità di recedere dal contratto (e riottenere così la disponibilità dei fondi) per un certo periodo di tempo e l'impossibilità di decidere in che modo investire la somma vincolata nella polizza. Ma nel caso del Credit Suisse queste condizioni non sarebbero state rispettate, almeno secondo quanto sarebbe emerso dal materiale sequestrato. I clienti potevano interrompere la polizza senza pagare commissioni o con commissioni da prefisso telefonico, circa quattro volte più basse della media del mercato.
            Interrompere una polizza ha generalmente costi molto elevati perché i soldi vengono investiti sui mercati azionari e il loro smobilizzo improvviso ha degli oneri molto alti. Ma in questo caso i fondi sarebbero rimasti, di fatto, nella disponibilità dei clienti della banca, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti. Le cifre immobilizzate dai singoli clienti nelle unit linked erano di solito superiori ai 5 milioni di euro. Un'altra anomalia che sarebbe emersa dalle indagini è che non erano previste riserve in caso di morte. Ai sottoscrittori, inoltre, venivano concessi anche degli degli anticipi su pegni. Questi elementi hanno fatto accendere più di un campanello d'allarme nei magistrati. Le indagini dimostreranno se è davvero così.


            http://www.ilsole24ore.com/art/finan...?uuid=ACeJqokC

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              amarcord.....(i mille usi delle fregatur linked...)


              I gestori del Credit Suisse facevano sottoscrivere ai clienti italiani le polizze che venivano vendute attraverso due società domiciliate in Liechtenstein e alle Bermuda. Le due società poi - secondo le risultanze delle indagini - retrocedevano tutte le somme al Credit Suisse ed era la banca svizzera a occuparsi della gestione totale dei fondi.
              Analizzando le migliaia di email rintracciate nei server del Credit Suisse, gli investigatori hanno ipotizzato che le polizze sarebbero state un sistema per far rientrare soldi non dichiarati dall'estero. Insomma, finti strumenti finanziari.
              Le polizze vita, infatti, prevedono una serie di condizioni che il cliente deve sottoscrivere, come per esempio l'impossibilità di recedere dal contratto (e riottenere così la disponibilità dei fondi) per un certo periodo di tempo e l'impossibilità di decidere in che modo investire la somma vincolata nella polizza. Ma nel caso del Credit Suisse queste condizioni non sarebbero state rispettate, almeno secondo quanto sarebbe emerso dal materiale sequestrato. I clienti potevano interrompere la polizza senza pagare commissioni o con commissioni da prefisso telefonico, circa quattro volte più basse della media del mercato.
              Interrompere una polizza ha generalmente costi molto elevati perché i soldi vengono investiti sui mercati azionari e il loro smobilizzo improvviso ha degli oneri molto alti. Ma in questo caso i fondi sarebbero rimasti, di fatto, nella disponibilità dei clienti della banca, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti. Le cifre immobilizzate dai singoli clienti nelle unit linked erano di solito superiori ai 5 milioni di euro. Un'altra anomalia che sarebbe emersa dalle indagini è che non erano previste riserve in caso di morte. Ai sottoscrittori, inoltre, venivano concessi anche degli degli anticipi su pegni. Questi elementi hanno fatto accendere più di un campanello d'allarme nei magistrati. Le indagini dimostreranno se è davvero così.


              http://www.ilsole24ore.com/art/finan...?uuid=ACeJqokC
              http://milano.corriere.it/notizie/cr...e124488b.shtml

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                come dimenticare il bigino ahahahahahhaha


                Nel 2014 le perquisizioni della Gdf avevano trovato anche una specie di «bigino» di consigli ai gestori della banca (tipo lasciare a casa il telefonino, cambiare spesso albergo, cancellare l’agenda, fingersi turisti o convegnisti) per non insospettire il Fisco quando incontravano i clienti.

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                  Corte di Cassazione, sentenza n.2662/2018

                  il raddoppio dei termini di accertamento per i “Paesiblack list non ha carattere procedurale, non avendo valenza retroattiva, essendo stata inserita fra le norme di diritto sostanziale e, quindi, è anch’essa sostanziale sulla base del criterio della “ sedes materiae



                  ovvio....

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                    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                    Corte di Cassazione, sentenza n.2662/2018

                    il raddoppio dei termini di accertamento per i “Paesiblack list non ha carattere procedurale, non avendo valenza retroattiva, essendo stata inserita fra le norme di diritto sostanziale e, quindi, è anch’essa sostanziale sulla base del criterio della “ sedes materiae



                    ovvio....
                    Questa vicenda interessa quei soggetti che risultavano iscritti nelle liste Falciani, Pessina, Vaduz,Panama Papers, Paradise Papers.....brindate straccioni....

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                      chissà se ne sono informati a REPORT.....

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                      Sto operando...
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