Creavano società a tempo determinato, come rappresentanti usavano prestanome nullatenenti, preferibilmente polacchi, assumevano regolarmente centinaia di operai e muratori, ma senza pagare i contributi previdenziali. Per abbattere (a modo loro) il cuneo fiscale presentavano modelli F24 con compensazioni di spese fasulle, frodando l’Erario e falsando, grazie alla concorrenza sleale, le regole del mercato. Con il risultato che riuscivano a ottenere subappalti anche nelle grandi opere. Ma alla scadenza fissata, prima ancora che potessero scattare accertamenti fiscali, i conti delle imprese edili venivano svuotati, i soldi trasferiti su assegni circolari che finivano su conti a San Marino e da lì, attraverso società fiduciarie con sede alle isola Cayman, su altri conti a Locarno, in Svizzera.
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