La società, infatti, per l’anno d’imposta 2015, ha eliminato, arbitrariamente e senza motivazione dal bilancio societario un debito Iva mediante l’imputazione di un credito fittizio, producendo una dichiarazione mendace e omettendo di dichiarare l’imposta a debito per circa 400 mila euro.
Nel corso del 2016, invece, ha inserito nella dichiarazione dei redditi elementi passivi fittizi per oltre 500 mila euro tramite l’emissione di fasulle note di credito. Tali note di variazione, giustificate come operazioni di storno per errate fatturazioni, non sono state supportate dal contribuente attraverso la presentazione di idonea documentazione.
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