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L'angolo di ROL

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    La bordata di Legnini, invece, ha molto a che vedere con il pressing dei magistrati di Autonomia e Indipendenza che vogliono Davigo, fondatore e leader della corrente nata dalla scissione di Magistratura Indipendente, candidato alle elezioni 2018 per il rinnovo del Consiglio: se dovesse accettare, prenderebbe una caterva di voti. Finora ha detto di non volersi candidare ma intanto ha presentato domande al Csm per nulla gradite ai vertici e a molti consiglieri, esattamente come la sua eventuale candidatura: una per concorrere alla presidenza della Cassazionee una per la Procura generale, sempre della Suprema Corte. Per inciso, se fosse nominato a una delle due cariche, andrebbe di diritto al Csm.

    Davigo, non è un mistero, è un candidato scomodo, sicuramente inviso a Legnini, unico vicepresidente del Csm proveniente da un governo e al resto dei politici (con alcune eccezioni) a cui non le ha mandate a dire quando era presidente dell’Anm, il sindacato delle toghe. Ha pure l’aggravante di aver parlato contro “le nomine a pacchetto” fatte dal Csm.

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      Legnini, davanti alla platea dei penalisti, ha proseguito la sua invettiva dicendo che “arginare il fenomeno spetta a tutti i protagonisti, a chi tiene al rispetto sacrosanto dell’indipendenza della magistratura che deve essere percepita come tale dai cittadini. Non è in discussione la libertà d’espressione, ma c’è bisogno di recuperare senso di responsabilità, un esercizio equilibrato delle funzioni, tanto più se si parla di funzioni giudiziarie”. Una lezione di comportamento istituzionale che evidentemente non deve valere per sé se si pensa alle esternazioni sul caso Consip e le polemiche contro i pm di Napoli. Nonostante il ruolo di massimo garante dell’autonomia e dell’indipendenza dei magistrati ad aprile, per esempio, durante una conferenza stampa per motivare il no del Comitato di presidenza a una prima richiesta di apertura pratica su Consip, aveva condannato la Procura partenopea: “Mi sembra evidente che a Napoli qualcosa non sia andato, tanto che Roma indaga su una presunta falsificazione di un’informativa da parte di un ufficiale di polizia giudiziaria e sulla fuga di notizie coperte da segreto… Sono grato alla Procura di Roma”. E pensare che potrebbe giudicare i pm napoletani Woodcock e Carrano sotto procedimento disciplinare.

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        era ora...finita la pacchia a danno dei polletti

        http://www.ilsole24ore.com/art/finan...?uuid=ADdnu6WB

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          anche qui,,,abuso del diritto se non proprio manipolazione dei mercati

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            società con notevoli BUFFI(coperti con covenant) verso il sistema bancario si quotavano operando aumenti di capitali iper-diluiti o operazioni MOSTRO

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              la sequenza tarocco...ELIMINAZIONE DEL VALORE NOMINALE +RAGGRUPPAMENTO+ AUMENTO DI CAPITALE

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                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                la sequenza tarocco...ELIMINAZIONE DEL VALORE NOMINALE +RAGGRUPPAMENTO+ AUMENTO DI CAPITALE
                si creava un disallineamento tra il valore del diritto d'opzione e il valore dell'azione.... il valore schizzava al rialzo e non appena terminata l'operazione, di aumento si calava la rete per i polletti - il valore ritornava al suo valore fisiologico
                Ultima modifica di ROL; 08-10-2017, 13:44.

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                  http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...figli/3901271/

                  associazioni inutili....

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                    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...rtone/3903240/

                    Se da un lato, infatti, esistono ben sette fatture emesse dall’impresa Castelli Re di Bandera per un importo di 422mila euro, pagate dalla Fondazione Bambino Gesù, dall’altro esistono altre quattro fatture, per un totale di 307mila euro, che un’impresa sempre di Bandera ha presentato al Governatorato vaticano che ha poi chiesto a Bertone di coprire le spese. A questa cifra, che era quella del preventivo presentato dalla Castelli Re, si sono poi aggiunte opere per 29mila euro. A essi vanno sommati ancora le maestranze e i materiali messi a disposizione dal Vaticano che si aggirano sui 27mila euro e quelli di ditte terze che ammontano a poco più di 5mila euro. Un totale quindi di 370mila euro che sommati ai 422mila euro pagati dal Bambino Gesù arrivano alla cifra stratosferica di 792mila euro. Bertone ha poi restituito al Governatorato i 307mila euro pagati per la ristrutturazione del suo appartamento. Sempre il porporato ha restituito in due rate (dicembre 2015 e gennaio 2016) 150mila euro alla Fondazione Bambino Gesù quando il costo della ristrutturazione, come aveva scritto Emiliano Fittipaldi nel suo libro Avarizia, sembrava essere di 200mila euro. Ma poi l’inchiesta vaticana ha evidenziato, fatture alla mano, che le spese sono state molto più alte.

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                      un affermato ortopedico, i genitori, la sorella, una segretaria e il commercialista.
                      http://iltirreno.gelocal.it/versilia...oro-1.15966391

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                      Sto operando...
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