off topic (ma non troppo)
Antonio Fabbri - L'informazione di San Marino: 'Una percentuale allo studio o alla persona che procacciava il cliente-evasore' / Tangentopoli, nell’interrogatorio Mirella Frisoni riferisce come funzionava: uno studio o una persona fisica le procuravano il cliente che, con transazioni giustificate da false fatture, trasferiva sul Titano il denaro che voleva sottrarre al fisco italiano
Tra le settantamila pagine dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini c’è anche l’interrogatorio di Mirella Frisoni, tra gli imputati del maxi processo che è in calendario per il 19 ottobre. La Frisoni ha tirato in ballo con la sua audizione l’allora Segretario alle finanze Claudio Felici e il capogruppo del Psd Stefano Macina. Ma al di là di questo dato che ha avuto risvolti politici eclatanti, nell’interrogatorio traccia anche un quadro di come funzionasse il giochino delle false fatturazioni funzionali all’evasione fiscale. Nell’interrogatorio di Mirella Frisoni, la donna dunque afferma come fosse diffuso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche da parte di chi, probabilmente, questa pratica doveva quanto meno sconsigliarla. (...)
La percentuale al “procacciatore”. Ricapitolando, la Frisoni spiega che con fatture per operazioni inesistenti giustificava trasferimenti di denaro da imprese italiane o da lavoratori autonomi verso società sammarinesi delle quali era amministratrice. Ricevuto il pagamento, detraeva la percentuale e prelevava il contante che riconsegnava a chi lo aveva versato. In tale modo, quelli che volevano sottrarre a imposizione fiscale i loro redditi, portavano sul Titano denari aggirando il fisco del proprio paese. Questo il quadro dell’operazione con anche una percentuale per chi “procacciava” il cliente. (...)
Antonio Fabbri - L'informazione di San Marino: 'Una percentuale allo studio o alla persona che procacciava il cliente-evasore' / Tangentopoli, nell’interrogatorio Mirella Frisoni riferisce come funzionava: uno studio o una persona fisica le procuravano il cliente che, con transazioni giustificate da false fatture, trasferiva sul Titano il denaro che voleva sottrarre al fisco italiano
Tra le settantamila pagine dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini c’è anche l’interrogatorio di Mirella Frisoni, tra gli imputati del maxi processo che è in calendario per il 19 ottobre. La Frisoni ha tirato in ballo con la sua audizione l’allora Segretario alle finanze Claudio Felici e il capogruppo del Psd Stefano Macina. Ma al di là di questo dato che ha avuto risvolti politici eclatanti, nell’interrogatorio traccia anche un quadro di come funzionasse il giochino delle false fatturazioni funzionali all’evasione fiscale. Nell’interrogatorio di Mirella Frisoni, la donna dunque afferma come fosse diffuso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche da parte di chi, probabilmente, questa pratica doveva quanto meno sconsigliarla. (...)
La percentuale al “procacciatore”. Ricapitolando, la Frisoni spiega che con fatture per operazioni inesistenti giustificava trasferimenti di denaro da imprese italiane o da lavoratori autonomi verso società sammarinesi delle quali era amministratrice. Ricevuto il pagamento, detraeva la percentuale e prelevava il contante che riconsegnava a chi lo aveva versato. In tale modo, quelli che volevano sottrarre a imposizione fiscale i loro redditi, portavano sul Titano denari aggirando il fisco del proprio paese. Questo il quadro dell’operazione con anche una percentuale per chi “procacciava” il cliente. (...)
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