Volevo ringraziare la PROCURA DI MILANO...in apposito post....( fiduciarie statiche e dinamiche) ...ma non mi è stato possibile.....POST CHIUSO .....ma perchè?
è stato l’arresto di Gabriele Bravi, commercialista milanese fermato nel marzo 2013 nel corso della stessa indagine. Era questo professionista a individuare e contattare clienti italiani interessati a trasferire all’estero soldi, “costituire società in paesi esteri come Olanda, Lussemburgo e Svizzera che svolgevano il ruolo di società di partecipazione delle attività finanziarie dei clienti, organismi a volte in rapporti diretti con le società italiane dei clienti, e quasi sempre, compartecipate da società fiduciarie italiane; assicurare il deposito del denaro, opportunamente schermato, presso banche situate per lo più in Svizzera intestati a strutture/società anonime (le “casseforti”) dedicate a singoli clienti, (formalmente o di fatto dirette da Bravi e Dollfus) necessariamente collocate in paesi off shore (Panama, Isole Vergini, Antille olandesi, Jersey, Madeira, Liberia et cetera), utilizzate al fine di garantire l’anonimato del titolare effettivo e l’impossibilità di ricostruire il movimento degli affari ed il patrimonio data la mancanza in detti paesi dell’obbligo di tenuta della contabilità; instaurare rapporti bancari direttamente gestiti dalla organizzazione, a loro volta intestati a società con sede off shore (i conti calderone o di mero transito), presso banche per lo più svizzere, attraverso i quali venivano operati i trasferimenti finanziari intermedi dalle strutture cassaforte a quelli finali, in modo da confondere la identità e la natura delle operazioni di trasferimento del denaro e dunque da rendere impossibile la individuazione della loro provenienza; garantire, coordinare e dare esecuzione alla complessa attività finora descritta (es. confezionamento materiale dei documenti, direttive a terzi per le modalità della loro redazione, tenuta della contabilità e rendicontazione, invio, esecuzione ordini di trasferimento bancario (bonifici e prelevamenti), consegna di denaro contante, calcolo dei compensi dovuti a tutte le organizzazioni e professionisti di supporto ivi compresa quella dell’associazione a delinquere”. Tutto veniva svolto attraverso il personale della società anonima di Lugano gestita da Dollfus, ed in parte negli uffici della propria succursale milanese”.
è stato l’arresto di Gabriele Bravi, commercialista milanese fermato nel marzo 2013 nel corso della stessa indagine. Era questo professionista a individuare e contattare clienti italiani interessati a trasferire all’estero soldi, “costituire società in paesi esteri come Olanda, Lussemburgo e Svizzera che svolgevano il ruolo di società di partecipazione delle attività finanziarie dei clienti, organismi a volte in rapporti diretti con le società italiane dei clienti, e quasi sempre, compartecipate da società fiduciarie italiane; assicurare il deposito del denaro, opportunamente schermato, presso banche situate per lo più in Svizzera intestati a strutture/società anonime (le “casseforti”) dedicate a singoli clienti, (formalmente o di fatto dirette da Bravi e Dollfus) necessariamente collocate in paesi off shore (Panama, Isole Vergini, Antille olandesi, Jersey, Madeira, Liberia et cetera), utilizzate al fine di garantire l’anonimato del titolare effettivo e l’impossibilità di ricostruire il movimento degli affari ed il patrimonio data la mancanza in detti paesi dell’obbligo di tenuta della contabilità; instaurare rapporti bancari direttamente gestiti dalla organizzazione, a loro volta intestati a società con sede off shore (i conti calderone o di mero transito), presso banche per lo più svizzere, attraverso i quali venivano operati i trasferimenti finanziari intermedi dalle strutture cassaforte a quelli finali, in modo da confondere la identità e la natura delle operazioni di trasferimento del denaro e dunque da rendere impossibile la individuazione della loro provenienza; garantire, coordinare e dare esecuzione alla complessa attività finora descritta (es. confezionamento materiale dei documenti, direttive a terzi per le modalità della loro redazione, tenuta della contabilità e rendicontazione, invio, esecuzione ordini di trasferimento bancario (bonifici e prelevamenti), consegna di denaro contante, calcolo dei compensi dovuti a tutte le organizzazioni e professionisti di supporto ivi compresa quella dell’associazione a delinquere”. Tutto veniva svolto attraverso il personale della società anonima di Lugano gestita da Dollfus, ed in parte negli uffici della propria succursale milanese”.
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