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    SI' A INCHIESTA SU JUNCKER

    giovedì 15 gennaio 2015

    STRASBURGO - La Commissione d'inchiesta del Parlamento Ue sul caso LuxLeaks ha superato oggi quota 188 firme (arrivando esattamente a 194), quelle necessarie per chiederne formalmente la costituzione. ''Questa Commissione non è contro Jean-Claude Juncker'', ha affermato il capogruppo dei verdi Philippe Lamberts, promotore dell'iniziativa'', ''è contro la frode e l'evasione fiscale. Non stiamo cercando di tagliare delle teste, il nostro obiettivo è mettere la parola fine alla guerra fiscale che esiste tra Stati membri''. Dichiarazione ovviamente di circostanza, dato che Juncker è il responsabile primo dei meccanismi di evasione ed elusione fiscale tuttora in essere in Lussemburgo. Domattina i capigruppo inizieranno a discutere degli aspetti tecnici, ma valuteranno solo a febbraio se sottoporre la creazione della Commissione al voto della plenaria, a cui toccherà prendere la decisione definitiva. Nel PPE, S&D, ECR e ALDE, i 4 maggiori gruppi dell'emiciclo, sono in maggioranza i contrari alla Commissione ma questi gruppi non dovrebbero comunque impedirne la creazione. ''Prendiamo atto del raggiungimento del numero delle firme'', spiega Pittella, capogruppo S&D, ''restiamo dell'idea che occorra non tanto guardare al passato quanto mettere in atto iniziative... ma non voteremo contro''.

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      San Marino. Fallimento Corona's La Voce di Romagna San Marino




      I cinque sono accusati di aver aiutato Fabrizio Corona a distrarre i soldi della bancarotta fraudolenta della Corona’s, che per i giudici milanesi ammontano a 1,3 milioni di euro passati sul Titano attraverso la Fenice srl e quindi la Zeta Group srl, entrambe di diritto sammarinese.

      http://www.libertas.sm/cont/news/san-marino-riciclaggio-soldi-bancarotta-corona-4-condanne-definitive-e-una-assoluzione-l-informazione/101863/1.html#.VLfd1NKG-el

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        San Marino. Fallimento Corona's La Voce di Romagna San Marino




        I cinque sono accusati di aver aiutato Fabrizio Corona a distrarre i soldi della bancarotta fraudolenta della Corona’s, che per i giudici milanesi ammontano a 1,3 milioni di euro passati sul Titano attraverso la Fenice srl e quindi la Zeta Group srl, entrambe di diritto sammarinese.

        http://www.libertas.sm/cont/news/san-marino-riciclaggio-soldi-bancarotta-corona-4-condanne-definitive-e-una-assoluzione-l-informazione/101863/1.html#.VLfd1NKG-el


        A MILANO LA LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE DIVENTA UNA START UP

        Milano, 9 gen.2015

        Riparte da Milano la lotta all’evasione Fiscale Internazionale e, per essere efficace, punta sulla business intelligence. A lanciare l’idea è una start up creata da un ingegnere e un economista , un napoletano e un milanese, che hanno messo a fattor comune le loro competenze .Così, una passione si è trasformata in un’idea di impresa ed è pronta a offrire un servizio alle amministrazioni e ai cittadini.

        Grazie a una piattaforma innovativa che si chiama PERFORA.“Io e Giorgio - racconta l'ingegnere informatico e amministratore delegato di Perfora - ci siamo prima di tutto scelti, perché abbiamo competenze complementari di ormai quasi 20 anni: Giorgio è un docente di Fiscalità internazionale all'Università di Milano con una specializzazione nella pubblica amministrazione e io ho un’esperienza quindicinale nella gestione di progetti di innovazione tecnologica principalmente basati sull’informatica"."

        Ma ci siamo subito resi conto che le nostre competenze e i nostri sforzi non potevano essere sufficienti per trasformare l’idea in un’impresa -ammette- e che era necessario costruire un network di competenze e professionalità da affiancare alle nostre”.

        “Per questo, sin da subito, abbiamo scelto un partner tecnologico, che è SISPERA, una società Milanese che ha eccellenti competenze nel campo della business intelligence, e poi abbiamo avviato una collaborazione con i professori Stica e Tacares del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell'Informazione dell’Università Milano, in maniera da attingere ai contenuti di ricerca più innovativi da inserire all’interno della nostra piattaforma”, aggiunge.

        “L’idea - spiega Giorgio - nasce fondamentalmente dal fatto che in paesi a noi vicini (ad es San Marino e Svizzera) ci sono molti patrimoni schermati da fiduciarie e/o segregati in trust di soggetti italiani. Il nostro lavoro è quello di selezionare una per una queste entità e ricercare possedimenti in Italia.

        Perfora, che non è una soluzione software - precisa l’ingegnere - è un servizio che forniamo in termini di segnalazioni qualificate, perché per ciascuna noi indichiamo un rating che si basa sulla rilevanza economica della segnalazione, sull’affidabilità della segnalazione stessa, poi verificata attraverso l’incrocio di varie banche date e soprattutto della capacità patrimoniale del soggetto.

        “Dunque, consideriamo PERFORA un’innovazione sociale, un servizio che è più trasparente, che ha minori costi e soprattutto permette di recuperare l’evasione fiscale e di mantenere adeguatamente i servizi sul territorio a tutto vantaggio di chi come cittadino paga le tasse con regolarità”

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          https://www.youtube.com/watch?v=ESXgJ9-H-2U

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            Droga, un traffico milionario passa per San Marino

            Nella Repubblica di San Marino avevano il loro “tesoretto”, fatto, secondo le accuse, dei proventi del traffico di droga che avevano organizzato dal Sudamerica in Italia. E questo loro tesoro sul Titano aveva parecchi zeri. In tre conti correnti bancari sono riusciti a mettere insieme un milione e cinquecentomila euro.

            http://www.libertas.sm/cont/news/san-marino-riciclaggio-condannata-daniela-staiano-4-anni-e-mezzo/101898/1.html#.VLggdtKG-ek

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              07/02/2013 - 13:57

              Catamarano pagato dalla Svizzera, scoperta frode fiscale

              BUSTO ARSIZIO - Tutto ha inizio, quando la Guardia di Finanza ha cercato di individuare il reale proprietario di un catamarano di ingente valore, battente bandiera britannica, intestato ad una società di diritto inglese che risultava svolgere attività di chartering.
              L’attento esame ha portato alla riconducibilità della proprietà del natante ad un noto imprenditore di Busto Arsizio, a cui era legata la natura fittizia dell’attività svolta dalla società britannica che, al fine di giustificare la propria ragione sociale (attività di noleggio), aveva indicato, nel registro di bordo dell’imbarcazione anche soggetti defunti da anni.
              La provenienza svizzera dei pagamenti per il catamarano ha insospettito i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Busto Arsizio che, grazie a mirate attività rogatoriali, svolte in Repubblica Ceca, Lussemburgo e Portogallo, hanno alla fine reperito prove della costituzione, da parte dell’imprenditore bustocco, di ingenti capitali detenuti all’estero.
              In particolare sono emerse numerose operazioni societarie e finanziarie, per svariati milioni di euro, connotate da tratti di ingegneria finanziaria, poste in essere grazie al coinvolgimento di società estere, risultate poi essere mere scatole vuote, e l’interposizione di trust e società fiduciarie, utilizzate per il reimpiego in attività economiche, dei proventi d’evasione fiscale accumulati all’estero.
              Nel primo step dell’operazione “caronte”, è tratto in arresto un ex dirigente di banca che fungeva da anello di collegamento tra l’imprenditore italiano, il suo commercialista e le entità estere interessate all’operazione (banche, società e fiduciarie).

              Nel secondo step è emerso il ruolo di primaria importanza rivestito dal commercialista, che attraverso operazioni societarie e finanziarie sintomatiche di piena padronanza della normativa fiscale internazionale, utilizzata però a fini fraudolenti, dirottava ingenti capitali verso paesi a fiscalità privilegiata.


              L’opera del commercialista, promotore, ideatore delle operazioni e referente anche di altre società estere, è stata qualificata quale attività di riciclaggio volta ad ostacolare l’identificazione della provenienza illecita delle somme provento di delitti di frode ed evasione, detenute su conti correnti intestati a società “off shore”, delle quali ha consentito il reingresso in Italia attraverso la costituzione e/o gestione diretta di plurime società di diritto estero.

              Le Fiamme Gialle hanno tratto in arresto il commercialista e l’imprenditore, reale beneficiario dei valori intestati alle società di comodo estere.

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                fatto il ruttino.....:-) Buona serata.......

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                  Rooolllll
                  ci sei

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                    Sto facendo sondaggio

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                      Ah scusa come stai?

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                      Sto operando...
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