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Nella relazione sugli effetti dell'azione di controllo fiscale, la magistratura contabile parla esplicitamente di "uno scenario desolante, nel quale la correttezza fiscale sembra affidata più alla lealtà del singolo contribuente che ad un organico sistema di regole, alla violazione delle quali si riconnettano adeguate e certe conseguenze sfavorevoli". Per la Corte dei Conti, "l'attività di controllo esercita un'azione deterrente alquanto modesta e di breve durata sul comportamento dei contribuenti". E già dal secondo anno l'effetto deterrente scompare. Le cause sono pochi controlli, sanzioni amministrative esigue, scarsa efficacia delle sanzioni penali (in gran parte inapplicate per prescrizione), attenuazione della riscossione coattiva, ricorrenza di condoni e sanatorie.
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