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Ciao a tutti,
mi chiamo domenico, ho quasi 26 anni e sono stato contattato anche io giovedi scorso per l'AE in Emilia Romagna: questo messaggio vuole essere anche una richiesta di consiglio.
Premetto che sono della provincia di Bari ma ho studiato Economia a Parma, dove abito tutt'ora.
Ho tentato il concorso del 2006 con la sola mia preparazione universitaria di allora (laurea triennale in economia aziendale più un anno e mezzo di specialistica) ed un po' di pratica presso lo studio di commercialista di mio padre e sono risultato idoneo.
Finito il concorso non ci ho più pensato, anche perchè quasi subito dopo il mio relatore della tesi di laurea specialistica mi ha offerto di lavorare come praticante (400 €. al mese) nel suo studio.
La pratica in questo anno e mezzo è stata molto interessante (oltre le cose più classiche mi occupo di un fallimento e di redazione di C.T.U. per il tribunale) ed ho cominciato a prepararmi per l'esame di stato di commercialista.
Il mio unico dilemma fino a qualche giorno fa era se tornare "giù" e continuare nell'attività paterna o valutare seriamente le possibilità di continuare qui a Parma.
Inutile dire che ora sono molto combattuto: certo i 1.400 €. al mese dell'Agenzia oggi mi sembrano tutti i soldi del mondo, senza contare le sicurezze e la serenità di vivere un lavoro senza gli stress che ti toccano già come praticante e senza contare che tanti precari per un lavoro del genere ucciderebbero.
Non vorrei però trovarmi tra 15 anni a rimpiagere di non avere tentato di fare qualcosa di più, di più gratificante economicamente e forse personalmente.
Sarò grato a chi vorrà darmi un consiglio.
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Originariamente inviato da domenico Visualizza il messaggioCiao a tutti,
mi chiamo domenico, ho quasi 26 anni e sono stato contattato anche io giovedi scorso per l'AE in Emilia Romagna: questo messaggio vuole essere anche una richiesta di consiglio.
Premetto che sono della provincia di Bari ma ho studiato Economia a Parma, dove abito tutt'ora.
Ho tentato il concorso del 2006 con la sola mia preparazione universitaria di allora (laurea triennale in economia aziendale più un anno e mezzo di specialistica) ed un po' di pratica presso lo studio di commercialista di mio padre e sono risultato idoneo.
Finito il concorso non ci ho più pensato, anche perchè quasi subito dopo il mio relatore della tesi di laurea specialistica mi ha offerto di lavorare come praticante (400 €. al mese) nel suo studio.
La pratica in questo anno e mezzo è stata molto interessante (oltre le cose più classiche mi occupo di un fallimento e di redazione di C.T.U. per il tribunale) ed ho cominciato a prepararmi per l'esame di stato di commercialista.
Il mio unico dilemma fino a qualche giorno fa era se tornare "giù" e continuare nell'attività paterna o valutare seriamente le possibilità di continuare qui a Parma.
Inutile dire che ora sono molto combattuto: certo i 1.400 €. al mese dell'Agenzia oggi mi sembrano tutti i soldi del mondo, senza contare le sicurezze e la serenità di vivere un lavoro senza gli stress che ti toccano già come praticante e senza contare che tanti precari per un lavoro del genere ucciderebbero.
Non vorrei però trovarmi tra 15 anni a rimpiagere di non avere tentato di fare qualcosa di più, di più gratificante economicamente e forse personalmente.
Sarò grato a chi vorrà darmi un consiglio.
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Originariamente inviato da domenico Visualizza il messaggioCiao a tutti,
mi chiamo domenico, ho quasi 26 anni e sono stato contattato anche io giovedi scorso per l'AE in Emilia Romagna: questo messaggio vuole essere anche una richiesta di consiglio.
Premetto che sono della provincia di Bari ma ho studiato Economia a Parma, dove abito tutt'ora.
Ho tentato il concorso del 2006 con la sola mia preparazione universitaria di allora (laurea triennale in economia aziendale più un anno e mezzo di specialistica) ed un po' di pratica presso lo studio di commercialista di mio padre e sono risultato idoneo.
Finito il concorso non ci ho più pensato, anche perchè quasi subito dopo il mio relatore della tesi di laurea specialistica mi ha offerto di lavorare come praticante (400 €. al mese) nel suo studio.
La pratica in questo anno e mezzo è stata molto interessante (oltre le cose più classiche mi occupo di un fallimento e di redazione di C.T.U. per il tribunale) ed ho cominciato a prepararmi per l'esame di stato di commercialista.
Il mio unico dilemma fino a qualche giorno fa era se tornare "giù" e continuare nell'attività paterna o valutare seriamente le possibilità di continuare qui a Parma.
Inutile dire che ora sono molto combattuto: certo i 1.400 €. al mese dell'Agenzia oggi mi sembrano tutti i soldi del mondo, senza contare le sicurezze e la serenità di vivere un lavoro senza gli stress che ti toccano già come praticante e senza contare che tanti precari per un lavoro del genere ucciderebbero.
Non vorrei però trovarmi tra 15 anni a rimpiagere di non avere tentato di fare qualcosa di più, di più gratificante economicamente e forse personalmente.
Sarò grato a chi vorrà darmi un consiglio.gnegno nazionale :)
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Originariamente inviato da domenico Visualizza il messaggioSarò grato a chi vorrà darmi un consiglio.
Il lavoro deve piacere e fare una professione che piace, affascina e ti porta, per l'interesse che suscita, a non guardare l'orario in studio od a lavorare anche il sabato o la domenica non ha prezzo."L\'ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili. Il pessimista sa che è vero" - Oscar Wilde
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gianl
Originariamente inviato da domenico Visualizza il messaggioGrazie per le risposte.
Mio padre mi consiglia di fare questa esperienza per un paio di anni e poi vedere. Io però non la vedo così e sono d'accordo con Gnegno sul fatto che l'AE è una scelta di vita, una volta che si comincia non si può pensare di tornare indietro come se niente fosse.
Più che indietro è avanti. Se fossi già commercialista, magari con lo studio avviato di tuo padre, allora potresti fare come dice lui. Ma se ancora non sei iscritto all'albo, allora lasceresti un lavoro sicuro per cosa? Continuare a fare il praticantato (o iniziarlo d'accapo) ?
In senso assoluto questo lavoro non è il meglio che può capitare. Di meglio c'è tanto, oggettivamente parlando. Un mio caro amico ha lasciato perchè ha vinto il concorso alla Consob: stipendio molto più alto, prestigio incomparabile, possibilità più concrete di carriera. Un altro amico, nelle tue stesse condizioni, è indeciso se accettare perchè nel frattempo ha vinto un concorso alla Corte dei Conti e fra un mese sosterrà l'orale per l'ammissione alla SSPA: se dovesse farcela allora fra due anni potrebbe entrare in AE da dirigente.
Questo non è il meglio in assoluto, ma, se si è ambiziosi, è un ottimo inizio, o, se non lo si è, un decoroso lavoro per il futuro.
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Originariamente inviato da domenico Visualizza il messaggioCiao a tutti,
mi chiamo domenico, ho quasi 26 anni e sono stato contattato anche io giovedi scorso per l'AE in Emilia Romagna: questo messaggio vuole essere anche una richiesta di consiglio.
Premetto che sono della provincia di Bari ma ho studiato Economia a Parma, dove abito tutt'ora.
Ho tentato il concorso del 2006 con la sola mia preparazione universitaria di allora (laurea triennale in economia aziendale più un anno e mezzo di specialistica) ed un po' di pratica presso lo studio di commercialista di mio padre e sono risultato idoneo.
Finito il concorso non ci ho più pensato, anche perchè quasi subito dopo il mio relatore della tesi di laurea specialistica mi ha offerto di lavorare come praticante (400 €. al mese) nel suo studio.
La pratica in questo anno e mezzo è stata molto interessante (oltre le cose più classiche mi occupo di un fallimento e di redazione di C.T.U. per il tribunale) ed ho cominciato a prepararmi per l'esame di stato di commercialista.
Il mio unico dilemma fino a qualche giorno fa era se tornare "giù" e continuare nell'attività paterna o valutare seriamente le possibilità di continuare qui a Parma.
Inutile dire che ora sono molto combattuto: certo i 1.400 €. al mese dell'Agenzia oggi mi sembrano tutti i soldi del mondo, senza contare le sicurezze e la serenità di vivere un lavoro senza gli stress che ti toccano già come praticante e senza contare che tanti precari per un lavoro del genere ucciderebbero.
Non vorrei però trovarmi tra 15 anni a rimpiagere di non avere tentato di fare qualcosa di più, di più gratificante economicamente e forse personalmente.
Sarò grato a chi vorrà darmi un consiglio.
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Originariamente inviato da Geronimo Visualizza il messaggioProbabile che il consiglio datoti da tuo padre sia il più giusto. Nulla ti vieta di fare un'esperienza in Agenzia delle Entrate e poi lasciare al momento opportuno quando e se la vita ti offrirà altro. Considera però che non è detto che tu capiti a Parma. Certo che la solidarietà nei confronti degli esclusi potrebbe portarti a rinunciare ad un lavoro che sai essere a tempo a vantaggio di altri ma questa è una scelta personale che pochissime persone farebbero.
Avendo lo studio di tuo padre, anche tornando dopo 1 o 2 anni, quale sarebbe il problema?
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