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Domande su Irpef e Ires

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    Domande su Irpef e Ires

    Stanotte l'ho passata a studiare, e mi sono reso conto quanto poco sapevo.
    Quello che avevo letto in prima battuta per lo scritto è stata solo un'infarinata, avevo letto, ma non assimilato. Ora mi sono messo di buona lena su tributario, con codice alla mano a guardare ogni singolo articolo che viene citato, in modo anche da familiarizzare con Tuir e gli altri provvedimenti.
    E' vero che con questa procedura, oltre a diventare "ciaccio", come si dice dalle mie parti, ossia mi sta rin********ndo stare ore a leggere codice e manuale, vado molto lento; vedremo.

    Ho alcune domande in ogni caso:
    Non riesco a capire molto bene ad esempio, la differenza fra utili, e quindi redditi da capitale, percepiti dai soci, con partecipazioni qualificate o meno, e i redditi comunque d'impresa delle società di persone (escluse quelle semplici), che vengono imputati ai soci.
    L'art. 6 prevede che i redditi di queste società semplici sono sempre d'imprese, e vengono imputati ai soci, ma allora costoro, forse, non percepiscono mai gli utili, reddito da capitale, dell'art. 47?
    E ancora, questo tipo di tassazione dei ricavi direttamente in capo ai soci, in che senso è assimilabile con il regime di trasparenza opzionabile per le società di capitali a norma dell'art. 115?

    L'esenzione delle partecipazioni (cd. partecipation exeption ex art. 87) dell'84%, in che modo opera in rapporto agli artt. 67 e 68 sulle plusvalenze??????
    Non riesco a capire bene le differenze fra le varie fattispecie, in altre mi è chiaro, tipo gli utili da un soggetto Ires ad un altro soggetto Ires che sono esenti al 95%, quindi molto diverso da quello previsto per le persone fisiche.

    Trasformazioni e trasformazioni eterogenee, quali differenze se in entrambe ho letto sono previste trasformazoni da soggetti ires a irpef e viceversa, ho letto di eventuali trasformazioni in soggetti che non svolgono attività commerciale, ma mi pare che anche queste ultime siano assoggettate a ires.

    Poi, in ultimo, una cosa che non ho proprio capito, cosa si intende esattamente per "affrancare i maggior valori", o "riconoscere i maggiori valori" in merito a fusioni, scissioni, conferimenti, ecc.?
    Gabriele

    #2
    1^ questione. I redditi prodotti da società di persone sono sempre redditi d'impresa, quale che sia la categoria reddituale cui astrattamente afferiscano. Questo significa che se la società consegue redditi da capitale, essi comunque saranno trattati come redditi d'impresa. Ciò vale soltanto, ripeto, per i redditi prodotti dalla società. Se il socio investisse, al di fuori della società, il proprio risparmio in azioni, allora sarebbe titolare di redditi da capitale, tassati secondo il loro regime.
    Per quanto riguarda il regime di trasparenza per le società di capitali ex art. 115, l'analogia sta in ciò, che normalmente i redditi prodotti da società di capitali sono tassati direttamente in capo alla società, mentre per i soci, a seconda che siano persone fisiche o enti soggetti a IRES, i dividendi percepiti concorrono alla formazione del reddito, rispettivamente, solo per il 40 e per il 5%.
    Col regime di trasparenza, invece, il reddito prodotto dalla società viene direttamente imputato al socio in proporzione alla propria quota di partecipazione, come appunto avviene per le società di persone. Non c'è, cioè, la tassazione diretta in capo alla società.

    2^ questione. Quanto alla c.d. participatione exemption, si tratta di un regime strettamente connesso col nuovo sistema di imputazione del reddito per i soggetti IRES, basato sulla tassazione dello stesso in capo alla società che lo produce e sulla (parziale) esenzione per i soci (che, a seconda se persone fisiche o enti IRES, sono tassati per il 40 e per il 5%). Il presupposto di questo regime è che la plusvalenza corrisponda al maggior valore della partecipazione dovuto agli utili prodotti dalla società. E poiché gli utili in questione sono già tassati in capo a chi li produce, e sono invece parzialmente esenti quando distribuiti, si è ritenuto coerente esentare nella stessa misura (che varia a seconda che si tratti di IRPEF o IRES, rispettivamente 87 e 60%, v. art. 58 tuir) anche le plusvalenze derivanti dall'alienazione di tali partecipazioni. Quanto alla connessione con gli artt. 67 e 68, ricorda sempre di fare attenzione alle categorie reddituali. Se parliamo di IRES o di redditi d'impresa (cioè conseguiti nell'esercizio di impresa anche se astrattamente configurabili come redditi diversi), non trova applicazione quanto previsto in materia di redditi diversi.

    3^ questione. Per trasformazione tout court si intende il mutamento del tipo di società. Per trasformazione eterogenea la trasformazione di una società di capitali in un ente di altro tipo (associazione, consorzio, ecc.), o viceversa.

    4^ questione. Specifica meglio i riferimenti normativi, altrimenti non capisco.
    Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
    I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
    I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

    ELEZIONI!!!

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      #3
      Dividendi

      Ciao questo è quello che ho capito io
      Originariamente inviato da Marcos83 Visualizza il messaggio
      1^ questione. I redditi prodotti da società di persone sono sempre redditi d'impresa, quale che sia la categoria reddituale cui astrattamente afferiscano. Questo significa che se la società consegue redditi da capitale, essi comunque saranno trattati come redditi d'impresa. Ciò vale soltanto, ripeto, per i redditi prodotti dalla società. Se il socio investisse, al di fuori della società, il proprio risparmio in azioni, allora sarebbe titolare di redditi da capitale, tassati secondo il loro regime.
      Per quanto riguarda il regime di trasparenza per le società di capitali ex art. 115, l'analogia sta in ciò, che normalmente i redditi prodotti da società di capitali sono tassati direttamente in capo alla società, mentre per i soci, a seconda che siano persone fisiche o enti soggetti a IRES, i dividendi percepiti concorrono alla formazione del reddito, rispettivamente, solo per il 40 e per il 5%.
      Col regime di trasparenza, invece, il reddito prodotto dalla società viene direttamente imputato al socio in proporzione alla propria quota di partecipazione, come appunto avviene per le società di persone. Non c'è, cioè, la tassazione diretta in capo alla società.

      2^ questione. Quanto alla c.d. participatione exemption, si tratta di un regime strettamente connesso col nuovo sistema di imputazione del reddito per i soggetti IRES, basato sulla tassazione dello stesso in capo alla società che lo produce e sulla (parziale) esenzione per i soci (che, a seconda se persone fisiche o enti IRES, sono tassati per il 40 e per il 5%). Il presupposto di questo regime è che la plusvalenza corrisponda al maggior valore della partecipazione dovuto agli utili prodotti dalla società. E poiché gli utili in questione sono già tassati in capo a chi li produce, e sono invece parzialmente esenti quando distribuiti, si è ritenuto coerente esentare nella stessa misura (che varia a seconda che si tratti di IRPEF o IRES, rispettivamente 87 e 60%, v. art. 58 tuir) anche le plusvalenze derivanti dall'alienazione di tali partecipazioni. Quanto alla connessione con gli artt. 67 e 68, ricorda sempre di fare attenzione alle categorie reddituali. Se parliamo di IRES o di redditi d'impresa (cioè conseguiti nell'esercizio di impresa anche se astrattamente configurabili come redditi diversi), non trova applicazione quanto previsto in materia di redditi diversi.

      3^ questione. Per trasformazione tout court si intende il mutamento del tipo di società. Per trasformazione eterogenea la trasformazione di una società di capitali in un ente di altro tipo (associazione, consorzio, ecc.), o viceversa.

      4^ questione. Specifica meglio i riferimenti normativi, altrimenti non capisco.
      Ho alcune domande in ogni caso:
      Non riesco a capire molto bene ad esempio,


      la differenza fra utili, e quindi redditi da capitale, percepiti dai soci,
      con partecipazioni qualificate o meno, e i redditi comunque d'impresa delle società di persone (escluse quelle semplici), che vengono imputati ai soci.

      Gli utili hanno un trattamento diverso a seconda se sono percepiti da società di persone e quindi soggetti a IRPEF o società di capitali, soggetti a IRES.


      L'art. 6 prevede che i redditi di queste società semplici sono sempre d'imprese, e vengono imputati ai soci, ma allora costoro, forse, non percepiscono mai gli utili, reddito da capitale, dell'art. 47?


      Si li percepiscono gli utili..se il soggetto percettore di utili è una persona fisica subirà l’imposizione ex. Art- 47 che parla di redditi derivanti da partecipazione e che quindi possono essere possedute anche da società di persone

      E ancora, questo tipo di tassazione dei ricavi direttamente in capo ai soci, in che senso è assimilabile con il regime di trasparenza opzionabile per le società di capitali a norma dell'art. 115?


      Se non hanno già concorso a formare il reddito dei soci “per trasparenza”, anche i dividendi percepiti dai soggetti IRES e provenienti dasocietà ed enti non residenti concorrono parzialmente a formare il reddito imponibile, secondo le regole sopra illustrate (tassazione nei limiti del 5%).


      L'esenzione delle partecipazioni (cd. partecipation exeption ex art. 87) dell'84%, in che modo opera in rapporto agli artt. 67 e 68 sulle plusvalenze??????



      In base all’art. 87 del nuovo Tuir non sono più tassate le plusvalenze realizzate dai soggetti IRES dalla cessione di partecipazioni in società, con o senza personalità giuridica, residenti o non residenti, se possedute da almeno un anno e iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie.
      All’esenzione sui guadagni corrisponde simmetricamente l’irrilevanza fiscale delle perdite sulle stesse partecipazioni

      Non riesco a capire bene le differenze fra le varie fattispecie, in altre mi è chiaro, tipo gli utili da un soggetto Ires ad un altro soggetto Ires che sono esenti al 95%, quindi molto diverso da quello previsto per le persone fisiche.

      Trasformazioni e trasformazioni eterogenee, quali differenze se in entrambe ho letto sono previste trasformazoni da soggetti ires a irpef e viceversa, ho letto di eventuali trasformazioni in soggetti che non svolgono attività commerciale, ma mi pare che anche queste ultime siano assoggettate a ires.

      Poi, in ultimo, una cosa che non ho proprio capito, cosa si intende esattamente per "affrancare i maggior valori", o "riconoscere i maggiori valori" in merito a fusioni, scissioni, conferimenti, ecc

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        #4
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        Ho alcune domande in ogni caso:
        Non riesco a capire molto bene ad esempio,

        la differenza fra utili, e quindi redditi da capitale, percepiti dai soci,
        con partecipazioni qualificate o meno, e i redditi comunque d'impresa delle società di persone (escluse quelle semplici), che vengono imputati ai soci.

        Gli utili hanno un trattamento diverso a seconda se sono percepiti da società di persone e quindi soggetti a IRPEF o società di capitali, soggetti a IRES.


        L'art. 6 prevede che i redditi di queste società semplici sono sempre d'imprese, e vengono imputati ai soci, ma allora costoro, forse, non percepiscono mai gli utili, reddito da capitale, dell'art. 47?


        Si li percepiscono gli utili..se il soggetto percettore di utili è una persona fisica subirà l’imposizione ex. Art- 47 che parla di redditi derivanti da partecipazione e che quindi possono essere possedute anche da società di persone

        E ancora, questo tipo di tassazione dei ricavi direttamente in capo ai soci, in che senso è assimilabile con il regime di trasparenza opzionabile per le società di capitali a norma dell'art. 115?


        Se non hanno già concorso a formare il reddito dei soci “per trasparenza”, anche i dividendi percepiti dai soggetti IRES e provenienti dasocietà ed enti non residenti concorrono parzialmente a formare il reddito imponibile, secondo le regole sopra illustrate (tassazione nei limiti del 5%).


        L'esenzione delle partecipazioni (cd. partecipation exeption ex art. 87) dell'84%, in che modo opera in rapporto agli artt. 67 e 68 sulle plusvalenze??????



        In base all’art. 87 del nuovo Tuir non sono più tassate le plusvalenze realizzate dai soggetti IRES dalla cessione di partecipazioni in società, con o senza personalità giuridica, residenti o non residenti, se possedute da almeno un anno e iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie.
        All’esenzione sui guadagni corrisponde simmetricamente l’irrilevanza fiscale delle perdite sulle stesse partecipazioni

        Non riesco a capire bene le differenze fra le varie fattispecie, in altre mi è chiaro, tipo gli utili da un soggetto Ires ad un altro soggetto Ires che sono esenti al 95%, quindi molto diverso da quello previsto per le persone fisiche.

        Trasformazioni e trasformazioni eterogenee, quali differenze se in entrambe ho letto sono previste trasformazoni da soggetti ires a irpef e viceversa, ho letto di eventuali trasformazioni in soggetti che non svolgono attività commerciale, ma mi pare che anche queste ultime siano assoggettate a ires.

        Poi, in ultimo, una cosa che non ho proprio capito, cosa si intende esattamente per "affrancare i maggior valori", o "riconoscere i maggiori valori" in merito a fusioni, scissioni, conferimenti, ecc

        Originariamente inviato da Marcos83 Visualizza il messaggio
        1^ questione. I redditi prodotti da società di persone sono sempre redditi d'impresa, quale che sia la categoria reddituale cui astrattamente afferiscano. Questo significa che se la società consegue redditi da capitale, essi comunque saranno trattati come redditi d'impresa. Ciò vale soltanto, ripeto, per i redditi prodotti dalla società. Se il socio investisse, al di fuori della società, il proprio risparmio in azioni, allora sarebbe titolare di redditi da capitale, tassati secondo il loro regime.
        Per quanto riguarda il regime di trasparenza per le società di capitali ex art. 115, l'analogia sta in ciò, che normalmente i redditi prodotti da società di capitali sono tassati direttamente in capo alla società, mentre per i soci, a seconda che siano persone fisiche o enti soggetti a IRES, i dividendi percepiti concorrono alla formazione del reddito, rispettivamente, solo per il 40 e per il 5%.
        Col regime di trasparenza, invece, il reddito prodotto dalla società viene direttamente imputato al socio in proporzione alla propria quota di partecipazione, come appunto avviene per le società di persone. Non c'è, cioè, la tassazione diretta in capo alla società.

        2^ questione. Quanto alla c.d. participatione exemption, si tratta di un regime strettamente connesso col nuovo sistema di imputazione del reddito per i soggetti IRES, basato sulla tassazione dello stesso in capo alla società che lo produce e sulla (parziale) esenzione per i soci (che, a seconda se persone fisiche o enti IRES, sono tassati per il 40 e per il 5%). Il presupposto di questo regime è che la plusvalenza corrisponda al maggior valore della partecipazione dovuto agli utili prodotti dalla società. E poiché gli utili in questione sono già tassati in capo a chi li produce, e sono invece parzialmente esenti quando distribuiti, si è ritenuto coerente esentare nella stessa misura (che varia a seconda che si tratti di IRPEF o IRES, rispettivamente 87 e 60%, v. art. 58 tuir) anche le plusvalenze derivanti dall'alienazione di tali partecipazioni. Quanto alla connessione con gli artt. 67 e 68, ricorda sempre di fare attenzione alle categorie reddituali. Se parliamo di IRES o di redditi d'impresa (cioè conseguiti nell'esercizio di impresa anche se astrattamente configurabili come redditi diversi), non trova applicazione quanto previsto in materia di redditi diversi.

        3^ questione. Per trasformazione tout court si intende il mutamento del tipo di società. Per trasformazione eterogenea la trasformazione di una società di capitali in un ente di altro tipo (associazione, consorzio, ecc.), o viceversa.

        4^ questione. Specifica meglio i riferimenti normativi, altrimenti non capisco.

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          #5
          io stanotte ho fatto altro... :-)
          cosi' mi sono rilassato un pò.
          però mi date grinta
          devo studiare anche io molto.

          Commenta


            #6
            Senza scherzi, io stanotte ho

            stirato. Son sclerata per diversi motivi....poi ho lavato i sanitari e nel mezzo un pò di amministrativo e di civile. Il falsus procurator alle 4...ma si può essere + cretini?? Io non amo stirare. Ecco, sono da manicomio!
            Originariamente inviato da sole nero Visualizza il messaggio
            io stanotte ho fatto altro... :-)
            cosi' mi sono rilassato un pò.
            però mi date grinta
            devo studiare anche io molto.
            Giogiò

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              #7
              Originariamente inviato da Boom77 Visualizza il messaggio
              Ciao questo è quello che ho capito io

              Ho alcune domande in ogni caso:
              Non riesco a capire molto bene ad esempio,


              la differenza fra utili, e quindi redditi da capitale, percepiti dai soci,
              con partecipazioni qualificate o meno, e i redditi comunque d'impresa delle società di persone (escluse quelle semplici), che vengono imputati ai soci.

              Gli utili hanno un trattamento diverso a seconda se sono percepiti da società di persone e quindi soggetti a IRPEF o società di capitali, soggetti a IRES.


              L'art. 6 prevede che i redditi di queste società semplici sono sempre d'imprese, e vengono imputati ai soci, ma allora costoro, forse, non percepiscono mai gli utili, reddito da capitale, dell'art. 47?


              Si li percepiscono gli utili..se il soggetto percettore di utili è una persona fisica subirà l’imposizione ex. Art- 47 che parla di redditi derivanti da partecipazione e che quindi possono essere possedute anche da società di persone

              Non ho messo in dubbio questo, chiedevo invece come vengono considerati i redditi in capo al socio.
              Mi spiego, lascia stare la società di persone che abbi partecipazioni, i soggetti sono solo il socio persona fisica e la società di persone, non semplice, i cui redditi sono per presunzione sempre d'impresa.
              Ora, poiché questi redditi per il principio di trasparenza vengono direttamente imputati ai soci in proporzione alle loro partecipazioni e conferimenti, come si configura questo reddito "del socio"?
              E' un reddito di capitale, in quanto "utile" che gli deriva da un'impresa commerciale, oppure è un reddito d'impresa in quanto l'art. 6 prevede che i redditi di una società di persone sono a qualsiasi titolo considerati d'impresa?
              E se la tassazione non è in capo alla società di persone, ma sempre imputata direttamente ai soci, che senso ha la dichiarazione dei redditi delle prime? Sembrerà sciocca come domanda, ma mi viene questo dubbio a sto punto.


              marcos i riferimenti normativi sono negli articoli suddetti, e più specificatamente nella finanziaria 2007 dove è previsto un tetto di 5 milioni di euro proprio per questo misterioso riconoscimento dei maggior valori rispetto a quelli contabili derivanti dalle operazioni di fusione, scissione, conferimento come forma agevolata per l'aggregazione di imprese di piccole dimensione.
              Non chiedermi l'articolo della finanziaria perché non lo so.
              Ultima modifica di Gabriele; 05-08-2007, 20:23.
              Gabriele

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                #8
                Il reddito sarà d'impresa. Le società di persone non sono né soggetti passivi IRPEF, né IRES, ma sono centri di produzione e di accertamento dei redditi. I redditi prodotti da tali società vengono accertati e determinati unitariamente in capo ad esse. Il fatto che poi siano imputati ai soci non cambia la natura del reddito che rimarrà d'impresa.

                Per quanto riguarda la questione delle operazioni straordinarie posto un file che spero possa chiarire come può emergere un avanzo o un disavanzo da fusione.
                File allegati
                Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
                I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
                I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

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                  #9
                  irpef

                  Originariamente inviato da Marcos83 Visualizza il messaggio
                  Il reddito sarà d'impresa. Le società di persone non sono né soggetti passivi IRPEF, né IRES, ma sono centri di produzione e di accertamento dei redditi. I redditi prodotti da tali società vengono accertati e determinati unitariamente in capo ad esse. Il fatto che poi siano imputati ai soci non cambia la natura del reddito che rimarrà d'impresa.

                  Per quanto riguarda la questione delle operazioni straordinarie posto un file che spero possa chiarire come può emergere un avanzo o un disavanzo da fusione.
                  Guarda se il socio è imprenditore il reddito è reddito d'impresa..se invece non è imprenditore il reddito è di capitale. Secondo me la differenza è tutta qui.

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                    #10
                    Che cosa? No, assolutamente no, non esiste socio imprenditore o non imprenditore. I redditi di società di persone sono d'impresa in ogni caso, soltanto che sono imputati ai soci e non alla società.
                    Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
                    I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
                    I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

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