Discussione circa le implicazioni del nuovo contratto integrativo sulla figura del collaboratore informatico.
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Contratto Integrativo Min Interno - Collab. Informatici concorso assunti 2006
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Buongiorno colleghi. Ottima idea questo forum quindi parliamone.
Io ho dato un'occhiata sommaria al contratto ma evidentemente non ho capito molto.
Infatti mi era sembrato di capire che si desse particolare rilievo alla laurea posseduta con un forte riconoscimento per la specialistica. Da quello che e' stato scritto dai colleghi di Ancona mi pare che ci siano invece dei motivi di preoccupazione; mi riservo di leggere piu' approfonditamente.
Intanto un saluto ed una esortazione ad usare questo mezzo.
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Punti di attenzione
ciao a tutti, da quanto leggo (speriamo che qualcuno mi smetisca) con l'attuale contratto i punti salieti sono:
1)Tutti nello stesso profilo: Funzionario Informatico.
La cosa negativa è che lo saranno anche signori entrati negli anni 80 senza i requisti per il profilo (requisiti per l'esterno) e messi in questo posto dai sindacati per aumentargli lo stipendio, che non sanno usare il PC e che evidentemente dequalificano il profilo.
Putroppo il nostro profilo ne è pieno.
La cosa positiva: è che tali signori qualora fossero riusciti ad avere dai sindacati anche qualifiche superiori a quella di collaboratore l'hanno persa e non l'avranno più (forse?), avranno solo più soldi secondo il vecchio criterio che ha dequalificato il lavoro statale.
2)Riqualificazione professionale (direi di anzianità).
Senza entrare nello specifico del punteggio per farvi capire lo spirito pensate a questo:
Un anno di amministrazione vale 1,5 punti, 4 master annuali 1,6 punti. Non è per dare chissa quale peso ai master ma sono per far capire la filosofia.
Tra un diplomato ed un laureato con laurea specifica ci sono 10 punti di differenza che si recuperano con sei anni di amministrazione.
In pratica l'amministrazione vale quanto una università.
Non c'è neanche una prova selettiva per differenziare chi sa da chi non sa.
3)Requisti dall'esterno laurea, conoscenza lingua straniere; requisiti dall'interno età anagrafica e anzianità di amministrazione.
Almeno ho capito questo, qualcuno può dirmi che non è così? Attendo in vostre riflessioni.
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Leggendo le mansioni del mio profilo, ai tempi del concorso, pensavo di dover progettare sistemi complessi e artificiosi nello svolgimento delle mie attività.
A 4 anni da quel giorno, mi ritrovo a fare cose molto molto molto meno articolate.
Allora, in cuor mio, speravo che un avanzamento in carriera (secondo il principio meritocratico brunettiano) mi avrebbe permesso di metter a disposizione le mie risorse per il bene pubblico.... Ma anche questo "sogno" è svanito perchè, ad oggi, un C1 o C2 o C3 faranno o dovranno fare le stesse cose. Tutti FUNZIONARI.
Allora rimaneva l'ultima spiaggia: un avanzamento "economico"....Ma anche li, in agguato, ci hanno pensato i firmatari del contratto: 1.5 punti per ogni anno di servizio....fino a un massimo di 40 punti. Il gap tra diploma e laurea è di 10 punti.... Non so voi, ma qui il più "giovane" (tranne chi scrive) ha 20 anni di servizio e un diploma (magari qualcuno anche una laurea... anche che non c'entra niente con il profilo....si accetta di tutto )
Quindi, salta all'occhio, che noi rimarremo sempre nella medesima posizione.
Non voglio fare polemica nè "sputare" sul posto che occupo. Vorrei solo che chi ha predisposto questo Contratto sappia ciò che penso....
Le mie proposte:
1) Possibile che qualcuno entrato nell'età della pietra con profilo A1 e poi, con passaggi vari di riqualificazione, doppi e tripli salti, anzianità ecc ecc ecc...possa, per qualche artificio, ricoprire un ruolo per il quale non ha il titolo richiesto per l'esterno?
Quindi: Si vuole accedere al profilo di informatico? Ok. I titoli per l'accesso dall'esterno e dall'interno devono essere i medesimi. L'anzianità non deve contare più...o contare molto molto di meno. Tanto ormai, negli anni, tutti questi lavoratori sono già stati accontentati. Cosa vogliono di più?
2) Si vuole formare maggiormente il personale? Renderlo più consapevole del proprio ruolo e dell'esigenza del "cliente"? Bene. Sia data rilevanza ai corsi seguiti sia all'interno che all'esterno, con esame finale e con un minimo di frequenza . E si dia un punteggio anche per questo (tale proposta era contemplata nella prima stesura della piattaforma).
Si accettano commenti
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Sì, è l'anzianità il fattore di calcolo premiante considerato nel contratto integrativo. Non c'è molto da fare, tranne il fatto di farsi sentire, ognuno nella propria sede. Non so come siano organizzate le assemblee sindacali presso le altre Prefetture, ma in quella a cui afferisco gli informatici sono dei fantasmi. Io faccio il possibile, ma per il momento sono da solo. Se scrivessimo (più siamo meglio è) ai delegati sindacali segnalando quanto qui evidenziato sarebbe già un primo inizio.
Premetto che io l'ho già fatto e mi è stato detto che ho ragione, ma non si modificherà nulla; tuttavia (mi ripeto) per ora sono solo per cui conto meno di zero. Vogliamo cominciare a rendere evidente la nostra presenza ???
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Ad una prima occhiata mi sembra decente..
anche se, dare solo 10 punti in più a chi ha una laurea specialistica rispetto ad un diplomato mi sembra poco.
Infatti se riflettiamo chi ha 7 anni di anzianità di servizio nel profilo di funzionario informatico (f1), senza alcun titolo universitario, magari con un diploma di maturità classica, o linguistica ad esempio (e ce ne sono parecchi di questi casi), supererà SEMPRE nella progressione economica un laureato magistrale laureatosi con 110 e lode, solo perchè neoassunto..
si sottolinea il sempre perchè questo impiegato sprovvisto di laurea avrà sempre un punteggio superiore in ogni progressione economica.. e arrivera all'f7 prima del laureato.
Questo mi fa girare le xxxxx..
Sarebbe stato più equo ad esempio, pesare l'anzianità di servizio con il titolo.. del tipo 1,5*(anni di servizio)*(titolo) in maniera che alla lunga si dia spazio ai laureati..
che ne pensate?
raccogliamo firme e spediamo una proposta a sindacati ed dip. per le politiche del personale?
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Un saluto a tutti. Leggendo ciò che i colleghi hanno scritto fino ad ora, non posso far altro che esprimere la mia approvazione. Dissento sulle riqualificazioni che si basano sul principio dell’anzianità che ha maggior peso sui titoli di studio: credo che la migliore maniera per effettuare le progressioni di carriera sia la procedura concorsuale con i relativi requisiti di accesso analoghi a quelli richiesti dall’esterno. stop. Potrei anche discutere sulle competenze che si acquisiscono con l’anzianità: allora nulla in contrario di permettere l’accesso al concorso a chi ha un tot di anni di servizio, purchè si faccia il concorso e vinca il migliore. A mio modo di vedere non cambia nulla: per progredire (a livello economico) basta una semplice domanda quando esce il bando…a questo punto potrebbero farlo d’ufficio e dato che il gap tra noi e chi è stato assunto prima di noi è incolmabile con i titoli….. Infine un’osservazione: se tutti i profili all’interno di una stessa area potranno fare tutto, in teoria il dirigente può assegnare compiti indipendentemente dal livello retributivo (di fatto risulterà l’unica discriminante tra i livelli); qui ci potrei vedere una componente meritocratica se viene applicata in maniera illuminata…Per il resto mi viene in mente la frase di don Fabrizio principe di Salina nel Gattopardo: “ cambiare tutto per non cambiare nulla”
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Colleghi,
Spero che tutti voi abbiate letto il contratto e abbiate condivo le mie conclusioni, mi sembra di si leggendo i primi post.
Adesso dobbiamo capire cosa fare. Non abbiamo i numeri per fare nulla dal punto di vista della massa, quindi dobbiamo proporre qualcosa di giusto, in modo tale che nessuno abbia argomentazioni generali da opporci -se non il fatto di avere il massimo stipendio per andare bene in pensione- e non gravare assolutamente sui conti pubblici altrimenti si perde in partenza.
Andare a fissare dei criteri matematici complessi (pesi e proporzioni) mi sembra complicato visto, chi poi stabilisce qual'è il numero giusto?
Rivolgerci ai sindacati è inutile secondo me, anche se sono iscritto ad uno di essi, visto che sono loro che cercano di portare avanti le politiche di appiattimento verso il basso.
La mia proposta sarebbe quella di proporre una piccola cosa, sperando che venga presa in considerazione:
La distinzione all'interno dell'area 3 di un profilo (ultime fasce retributive) per cui è necessario per l'accesso gli stessi requisiti che servono dall'esterno- es:Funzionario Laureato.
Non so se leggete i bandi di esperto nazionale in europa, per il nostro profilo è richiesta la laurea solo da noi serve l'anzianità.
I criteri (concorso o anni di amministrazione) per il passaggio li decide l'amministrazione, la cosa importante è che i requisiti necessari siamo gli stessi che servono dall'esterno.
Mi sembra un obiettivo minimo e fattibile voglio proprio sentire le argomentazioni contro.
Se saremo capaci di avere un numero sufficiente di persone d'accordo potremmo scrivere una lettera al sottosegratario palma, ed ai prefetti responsabili delle politiche del personale ed i sindacati in copia conoscenza altrimenti saranno i primi a venirci contro, in quanto va contro i loro interessi e la loro base clientelare. D'altronde se il lavoro pubblico è bistratto qualcuno ne ha colpa no?
Che ne dite? Riuscimo a raggiungere almeno un numero di una 40 altrimenti, se non siamo capaci di farci rispettare e ce ne freghiamo meritiamo quello di cui ci lamentiamo.
Dovremmo la nostra voce e fatto capire che non siamo fessi.
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