Secondo voi che soluzione troverà la Commissione Europea per consentire ad EPSO di riprendere a bandire concorsi in tempi ragionevolmente brevi dopo le sentenze sopra nominate?
Allo stato attuale, tutte le selezioni che dovevano essere pubblicate da qui alla fine dell'anno sono state posposte a data da definire, cosa che appare suonare non lontana dall'anticamera dell'annullamento.
In effetti, se applicate alla lettera, le sentenze in questione sembrerebbero obbligare EPSO a consentire ai candidati di presentare le domande in tutte le lingue ufficiali dell'UE, e di svolgere le procedure selettive nella propria lingua madre, salvo specifiche esigenze legate alla natura del lavoro (es. traduttori).
Cosa che richiederebbe una riorganizzazione tale (nuovo personale, o nuovo carico di lavoro per gli uffici adibiti alla traduzione) da far pensare a molti mesi di blocco.
Un'alternativa ci sarebbe, e filtra tra le righe delle sentenze, leggendo con attenzione.
Ovvero, che la Commissione emani un regolamento interno con l'indicazione delle modalità di applicazione del regime linguistico, restringendolo a talune lingue, sulla base di fondate ragioni di lavoro (inglese e francese, per es., ma non certo il tedesco, che è la ragione per cui Italia e Spagna continuano a impugnare bandi EPSO).
Anche in questo caso però i tempi potrebbero non essere brevi.
C'è un possibile rischio che cambi totalmente la modalità di assunzione per funzionari EU, passando a forme piu' precarie, e meno legate alla formula del concorso.
O che comunque non sia bandito più nulla per molto tempo.
Chi ha informazioni, o semplicemente voglia dire la sua sull'argomento, è il benvenuto.
Allo stato attuale, tutte le selezioni che dovevano essere pubblicate da qui alla fine dell'anno sono state posposte a data da definire, cosa che appare suonare non lontana dall'anticamera dell'annullamento.
In effetti, se applicate alla lettera, le sentenze in questione sembrerebbero obbligare EPSO a consentire ai candidati di presentare le domande in tutte le lingue ufficiali dell'UE, e di svolgere le procedure selettive nella propria lingua madre, salvo specifiche esigenze legate alla natura del lavoro (es. traduttori).
Cosa che richiederebbe una riorganizzazione tale (nuovo personale, o nuovo carico di lavoro per gli uffici adibiti alla traduzione) da far pensare a molti mesi di blocco.
Un'alternativa ci sarebbe, e filtra tra le righe delle sentenze, leggendo con attenzione.
Ovvero, che la Commissione emani un regolamento interno con l'indicazione delle modalità di applicazione del regime linguistico, restringendolo a talune lingue, sulla base di fondate ragioni di lavoro (inglese e francese, per es., ma non certo il tedesco, che è la ragione per cui Italia e Spagna continuano a impugnare bandi EPSO).
Anche in questo caso però i tempi potrebbero non essere brevi.
C'è un possibile rischio che cambi totalmente la modalità di assunzione per funzionari EU, passando a forme piu' precarie, e meno legate alla formula del concorso.
O che comunque non sia bandito più nulla per molto tempo.
Chi ha informazioni, o semplicemente voglia dire la sua sull'argomento, è il benvenuto.
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