Nel mio post precedente ho scritto che fino ad un mese fa ci credevo ancora nei pubblici concorsi....
Vi racconto brevemente una delle mie due ultime e (credo definitive) esperienze nel variegato mondo dei concorsi pubblici, entrambe avvenute a Milano:
1^ esperienza: concorso per n. 8 assistenti amministrativi presso il Pio Albergo Trivulzio di Milano (si badi bene che ho citato la civilissima e onestissima
Milano, capitale del Nord Italia, non la miserevole Campania dove si concentrano tutti i mali di questo nostro paese).
Ebbene, io da povero Napoletano in cerca di lavoro, mi armo di tanta buona volontà studiando, impegnandomi, spendendo soldi per andare a Milano e restarci
almeno un giorno per partcipare al suddetto concorso.
Fino a qui tutto normale, per ottenere dei risultati si devono fare anche dei sacrifici...ahimè.
Per ciò che attiene ai fatti, vi dico che il concorso così come era riportato nel bando, poteva prevedere una prova preliminare che riguardasse qualsiasi
argomento e qaulsivoglia modalità di espletamanto ad esclusiva discrezione della commisione esaminatrice, fin qui siamo ancora nei limiti di quello che
si potrebbe definire normale.
Al momento di sostenere questa prova preliminare da parte dei candidati, io e gli altri candidati veniamo informati che si trattava di rispondere a trenta
quesiti a risposta multipla vertenti su test logico-matematici, ok siamo ancora nei limiti del lecito.
Arrivati a questo punto mi aspettavo che si procedesse con le solite procedure che di solito si effettuano ai concorsi pubblici, ossia, ti forniscono il
materiale con le solite buste e bustine e codici a barre, si scelgono dei candidati per far sorteggiare il questionario della prova etc. (si deve pur dare
una minima parvenza di imparzialità oggettiva della prova, che diamine!).
Dunque per gli autorevoli membri della commissione esaminatrice,le tipiche procedure che ho appena citato devono essere parse delle inutili perdite di tempo,
tanto che si è pensato bene (secondo il loro punto di vista) di eliminarle completamente, da questo momento in poi si susseguono una serie di fatti che se
non fossero avvenuti durante lo svolgimento di un concorso pubblico per ciò che attiene alla serietà di comportamenti che si dovrebbero tenere in un simile
contesto, sfiorerebbero il ridicolo.
Al fine di espletare la prova concorsuale, ogni candidato viene fornito di una penna biro e di quattro fogli di carta formato A4 tenuti insieme da una
graffetta metallica, tali fogli sono i questionari della prova d'esame, ma non serviranno solo come questionari perchè avranno il duplice compito di
contenere anche le risposte ai quesiti posti.
Ricevuto il materiale concorsuale da parte di tutti i concorrenti, veniamo informati dai solerti esaminatori di indicare sulla prima pagina dei fogli
contenenti le domande e risposte il nostro nome e cognome e succesivamente iniziare la prova... non l'avessi mai fatto, a quel punto lo schifo provato
già aveva raggiunto un discreto livello ma ciò che mi sarebbe aspettato da lì a pochi istanti ha dell'incredibile...
I fogli contenenti le domande non erano altro che una serie di fotocopie (fatte male) in cui non si riuscivano a leggere nemmeno i test posti...
Incredibile, personalmente non avevo mai assistito ad una situazione di simile degrado ad altri concorsi pubblici a cui avevo partecipato in precedenza.
Secondo quanto mi dicevano altri concorrenti conosciuti sul posto che avevano partecipato anche ad un altro concorso per un differente profilo che si era
svolto il giorno prima, le modalità di svolgimento sono state esattamente le stesse.
La seconda esperienza che mia ha lasciato ancor di più l'amaro in bocca (come se questa prima esperienza non fosse già abbastanza) ve la racconterò
eventualmente un'altra volta... stay tuned!
x Giovane e Picard, non è una questione di Nord o Sud e non mi permetto di giudicare la vostra buona fede, resta il fatto che dopo aver assistito
personalmente a simili sconcierie ci sarebbe molto da discutere sul modo in cui operano e vengono gestiti gli enti pubblici in tutta Italia.
Vi racconto brevemente una delle mie due ultime e (credo definitive) esperienze nel variegato mondo dei concorsi pubblici, entrambe avvenute a Milano:
1^ esperienza: concorso per n. 8 assistenti amministrativi presso il Pio Albergo Trivulzio di Milano (si badi bene che ho citato la civilissima e onestissima
Milano, capitale del Nord Italia, non la miserevole Campania dove si concentrano tutti i mali di questo nostro paese).
Ebbene, io da povero Napoletano in cerca di lavoro, mi armo di tanta buona volontà studiando, impegnandomi, spendendo soldi per andare a Milano e restarci
almeno un giorno per partcipare al suddetto concorso.
Fino a qui tutto normale, per ottenere dei risultati si devono fare anche dei sacrifici...ahimè.
Per ciò che attiene ai fatti, vi dico che il concorso così come era riportato nel bando, poteva prevedere una prova preliminare che riguardasse qualsiasi
argomento e qaulsivoglia modalità di espletamanto ad esclusiva discrezione della commisione esaminatrice, fin qui siamo ancora nei limiti di quello che
si potrebbe definire normale.
Al momento di sostenere questa prova preliminare da parte dei candidati, io e gli altri candidati veniamo informati che si trattava di rispondere a trenta
quesiti a risposta multipla vertenti su test logico-matematici, ok siamo ancora nei limiti del lecito.
Arrivati a questo punto mi aspettavo che si procedesse con le solite procedure che di solito si effettuano ai concorsi pubblici, ossia, ti forniscono il
materiale con le solite buste e bustine e codici a barre, si scelgono dei candidati per far sorteggiare il questionario della prova etc. (si deve pur dare
una minima parvenza di imparzialità oggettiva della prova, che diamine!).
Dunque per gli autorevoli membri della commissione esaminatrice,le tipiche procedure che ho appena citato devono essere parse delle inutili perdite di tempo,
tanto che si è pensato bene (secondo il loro punto di vista) di eliminarle completamente, da questo momento in poi si susseguono una serie di fatti che se
non fossero avvenuti durante lo svolgimento di un concorso pubblico per ciò che attiene alla serietà di comportamenti che si dovrebbero tenere in un simile
contesto, sfiorerebbero il ridicolo.
Al fine di espletare la prova concorsuale, ogni candidato viene fornito di una penna biro e di quattro fogli di carta formato A4 tenuti insieme da una
graffetta metallica, tali fogli sono i questionari della prova d'esame, ma non serviranno solo come questionari perchè avranno il duplice compito di
contenere anche le risposte ai quesiti posti.
Ricevuto il materiale concorsuale da parte di tutti i concorrenti, veniamo informati dai solerti esaminatori di indicare sulla prima pagina dei fogli
contenenti le domande e risposte il nostro nome e cognome e succesivamente iniziare la prova... non l'avessi mai fatto, a quel punto lo schifo provato
già aveva raggiunto un discreto livello ma ciò che mi sarebbe aspettato da lì a pochi istanti ha dell'incredibile...
I fogli contenenti le domande non erano altro che una serie di fotocopie (fatte male) in cui non si riuscivano a leggere nemmeno i test posti...
Incredibile, personalmente non avevo mai assistito ad una situazione di simile degrado ad altri concorsi pubblici a cui avevo partecipato in precedenza.
Secondo quanto mi dicevano altri concorrenti conosciuti sul posto che avevano partecipato anche ad un altro concorso per un differente profilo che si era
svolto il giorno prima, le modalità di svolgimento sono state esattamente le stesse.
La seconda esperienza che mia ha lasciato ancor di più l'amaro in bocca (come se questa prima esperienza non fosse già abbastanza) ve la racconterò
eventualmente un'altra volta... stay tuned!
x Giovane e Picard, non è una questione di Nord o Sud e non mi permetto di giudicare la vostra buona fede, resta il fatto che dopo aver assistito
personalmente a simili sconcierie ci sarebbe molto da discutere sul modo in cui operano e vengono gestiti gli enti pubblici in tutta Italia.
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