Originariamente inviato da Polveredistelle
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L'italia in piedi sull'ipocrisia
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Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggioDio c'è! Un discorso sensato. Parlavo proprio di questo. Il problema non è l'immigrazione ma la tutela dei diritti dei lavoratori. Immigrati e non. Finché non ci sarà una politica serie in tal senso, sarà facile per il primo pinco pallino che arriva dire "i polacchi ci rubano il lavoro" oppure "è tra gli immigrati che c'è la maggior percentuale di deliquenza". Sfido io...altro che qualunquismo...di più...è l'acquisizione di certezze statistiche basandosi su presupposti del tutto erronei.
Sono i dati che dimostrano quanto riportato.
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gianl
x picard
Sai picard, io mi sono limitato ad esprimere un MIO pensiero adeguatamente documentato. Ed in fondo, seppur rispettabile, anche il tuo convincimento non mi pare molto originale ma abbastanza stereotipato.
Che i miei interventi siano pieni di citazioni, spesso mettendo in relazione discipline apparentemente così distanti tra loro, vivaddio, penso sia dimostrazione di vivacità intellettuale e di una modestissima preparazione culturale. Ma la cosa più importante, la documentazione mi serve per confrontarmi con la realtà, vedere cioè se quello che penso io sia una enorme corbelleria oppure se è, in qualche modo, confrontabile con pensieri già circolanti. Invece credo che chi si vanta di avere un pensiero TUTTO suo spesso è un ignorante che maschera questo rivendicando la propria "autonomia di pensiero". Ti prego di non sentirti offeso, il mio è un discorso generale.
Nel caso particolare, ad ogni modo, la ricerca in questione non è un fronzolo, ma è essenziale perchè spiega, dati alla mano, la composizione dell'immigrazione in USA e i suoi effetti sul reddito dei residenti. Qui non si tratta di pensieri od idee, ma di dati di fatto. E questi non si inventano.
Per risponderti puntualmente, certo che la Polonia e, aggiungo, la Romania sono stati UE, ma è un dato di fatto che i differenziali di reddito tra l'Europa Occidentale ed i paesi dell'Est sono tali da poter considerare questi ultimi come paesi poveri a forte emigrazione verso i più ricchi paesi occidentali. E non a caso paesi con governi ben più avveduti del nostro, come la Spagna, la Germania o il Regno Unito, nelle more dell'ingresso dei nuovi paesi nell'UE hanno preferito mantenere i vincoli del trattato di Schengen nei confronti dei cittadini di quei paesi, evitando così un previsto ed avverato esodo che creasse squilibri nel tessuto sociale e nel mercato del lavoro, con ripercussioni sul welfare e la sicurezza interna.
In Italia invece tutto questo non è accaduto, e quindi il nostro paese è divenuto meta obbligata per i cittadini, in particolare romeni, che hanno scelto e stanno scegliendo di lasciare il loro paese. Il risultato è stato che, nel giro di un anno, sono stati stimati ingressi di romeni nell'ordine del milione di unità (dati del rapporto Caritas). Quali sono stati gli effetti? Certamente alcuni di loro hanno trovato lavoro pulito e regolarmente retribuito, ma la maggioranza, nel migliore dei casi, lavora in nero nell'edilizia e nell'agricoltura. (Ed è vero in parte che fanno lavori che gli italiani non vogliono fare. Accade, spesso, che gli italiani accettano certi tipi di lavori, giustamente, chiedendo salari adeguati e, soprattutto, di essere regolarizzati in tema di contributi previdenziali. Gli immigrati invece si accontentano di salari da fame e di lavorare in nero. Sono, quindi, più convenienti). Nel migliore dei casi; nel peggiore, invece, delinque. Perchè, con buona pace del neopopulista Montezemolo che afferma che l'Italia ha bisogno di questi lavoratori, il matching tra domanda ed offerta nel mercato del lavoro nel caso degli immigrati è tutt'altro che efficiente. Quest'ultimi, in altre parole, non giungono dove il lavoro che loro offrono potrebbe essere richiesto, ma si distribuiscono su tutto il territorio nazionale, anche nelle regioni dove la disoccupazione supera il 20%, andando ad ingrossare il numero dei disoccupati e finendo spesso nell'illegalità.
Ed ora torniamo al problema sollevato dall'altro intervento. Le centinaia di migliaia di immigrati arrivati estemporaneamente non sono ingegneri, medici, infermieri, economisti, o, almeno, operai specializzati. Tutte figure che servirebbero a sostenere ed alimentare la crescita economica nel lungo periodo di questo paese. Sono quelli che, in economia, si definiscono unskilled. Semplice manodopera non qualificata di cui l'economia italiana non ha ulteriore bisogno. Così aumentano solo la concorrenza in quel settore del mercato del lavoro, e spesso, come detto, vincono perchè accettano di lavorare fuori dalle regole.
A tutto ciò aggiungiamo pure un'indagine ISTAT di un paio di anni fa che dimostrava come la maggior parte dei cittadini dell'Europa dell'Est che aveva intenzione di emigrare in Italia non aveva la volontà di sistemarvisi definitivamente, ma solo di stabilirvisi per pochi anni per fare tanti soldi e poi tornare nel proprio paese. La domanda è: come pensa un immigrato senza alcuna competenza di fare tanti soldi in pochi anni?
Io credo che questo sia un problema serio e complesso con cui tutti i cittadini italiani debbano confrontarsi per non doverne solamente sopportare le conseguenze, ed anche in un forum del genere, se capita l'occasione, è giusto che se ne parli.
Un'ultima cosa. Non mi piace il tuo atteggiarti a censore. Quello che giusto o quello che è sbagliato non sta a te dirlo. Sulle cose si discute (e se si motivano le proprie argomentazioni, ancora meglio), ed i giudizi, come hai visto, sono spesso molto discordi. Non ho alcun proposito di convincere te e nessun altro della bontà delle mie argomentazioni. Ma attenzione a bollare come cazzata ciò che non è concorde con il proprio pensiero.
Saluti e buona domenica!Ultima modifica di gianl; 29-07-2007, 14:18.
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Le tue affermazioni meriterebero un intervento lungo e articolato che, ad oggi, non sono in grado di fare. colgo solo l'occasione di fare qualche appunto alla tua lunga dissertazione:
Primo: è ovvio che il mio pensiero non sia originale. Come non lo è il tuo e non lo è, probabilmente, quello di nessuno. Ognuno di noi è influenzato dalla cultura, dall'ambiente in cui vive, dall'esperienza che ha acquisito. Io non giudico. Esprimo opinioni. Che in qaunto tali sono opinabili. Proprio per questo provo a non nascondermi dietro citazioni che potrebbero sembrare miseri tentativi di rafforzare il mio povero pensiero.
Secondo: è ovvio pure che grande è la mia ignoranza, talmente grande che tu hai avvertito il bisogno di dover controbattere puntualizzando il tuo pensiero. Io, povero ignorante, quando mi trovo di fronte uno come me, preferisco tacere (vedi sopra). Merita una risposta solo chi tale risposta può comprendere. E questo potrebbe farti felice, considerato il tempo che ti sto dedicando.
Terzo: è ovvio che la ricerca del Prof. Peri non sia un fronzolo. Come è ovvio che, volendo, si potrebbe citarne una che direbbe diametralmente l'opposto (ad esempio potresti dare un'occhiata al discorso del dicembre 2006 del senatore Brown). Ma dove arriveremmo? A nulla.
Quarto: è ovvio che la mia cultura non può essere paragonata alla tua, però, per fortuna, non sono costretto, come te, a sentirmi realizzato citando tesi non mie e argomentando contro e pro le tesi di questo o quello. Se avessi avuto la tua cultura, credimi, mi sarei ben visto dal rispondere ad un ignorante come me e avrei sfruttato le mie grandi potenzialità non per divenire il reuccio del forum ma per più grandi obiettivi.
Mi accorgo or ora che i 4 punti iniziaano tutti con "è ovvio". Infatti la tua risposta mi è risultata ovvia nei contenuti, come ovvia è d'altro canto la mia. Discussione sterile. Che non aggiunge nulla al nostro pensiero e non sposta le nostre opinioni.
Chiaramente se hai colto dell'ironia nei tuoi confronti, non era mia intenzione offenderti. E naturalmente quando, seppur non esplicitamente, ti do dell'ignorante saccente presuntuoso e petulante, "ti prego di non sentirti offeso, il mio è un discorso generale".
Nel merito del discorso non entro più perché, come detto sopra, meriteresti una risposta più articolata di quella che potrei darti ora. Comunque il mio pensiero è più o meno quello dei miei precedenti messaggi.
Saluti e buona domenica anche a te!!!Ultima modifica di Picard; 29-07-2007, 20:28.Master(Pi)card
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Originariamente inviato da la rivincita dei nerds Visualizza il messaggioMa quale qualunquismo, qui il sinistroide parolaio sfiora il ridicolo!
Sono i dati che dimostrano quanto riportato.
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e chi ti ha detto ke gli immigrati che arrivano in italia sono sotto qualificati? tanti sono medici, ingegneri, ecc. ma per necessità fanno i camerieri e altri lavori 'umili' (tra virgolette xkè ogni lavoro è nobile x me).
sai qual è la verità? che a noi ci salveranno loro. In una italia a crescita zero questa baracca la sorreggeranno loro e se un giorno avremo la pensione è grazie anche a chi arriva in italia per lavorare, dato il ns sistema pensionistico a ripartizione.
invece di lamentarsi sarebbe bene rimboccarsi le maniche e nn cercare alibi.
ciao, torno a studiare
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qualcuno ha inteso il mio "Polacchi" in senso troppo dispregiativo.. in realtà, e non lo dico per scusarmi, i polacchi sono persone intelligenti, alcuni dei quali sanno fare piu' mestieri, e pure bene...forse ci sorreggeranno loro perchè l'intelligenza media italiana penso stia un po in calo.
a parte questo trovo le argomentazioni del primo utente che mi ha risposto troppo polemiche.
tralasciando le parole, quello che voglio far intendere è che:
stiamo vivendo ,da 10 anni a questa parte, ma la mediocrità ha radici almeno nel secondo dopoguerra, su una zattera in legno che non affonda perché ognuno cerca di mantenerla a galla. Ma da quì a dire che viviamo in un paese INTELLIGENTE, dove trovi di tutto, dove ognuno fa bene il proprio lavoro, dove ognuno rispetta la legge ce ne passa. Viviamo in modo blando, trovando un lavoro che ci fa pagare le spese del supermarket e le bollette, non abbiamo ideali, ne' politici ne' sul futuro. sono scomparsi i valori della famiglia, dell'importanza della famiglia.
La scuola assume insegnanti incompetenti che non sanno neanche cosa vuol dire la parola insegnare.
Un ragazzo con qualche problema di disabilità viene completamente dimenticato dalle istituzioni e lasciato a crepare nella famiglia che deve fare un lavoro disumano per aiutarlo (se il Paese funzionasse questi ragazzi doovrebbero avere ben altro trattamento).
Viviamo a mo' di Africa, ci mancano solo le carrette trainate dagli asini.
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Originariamente inviato da VeNuSsS Visualizza il messaggiopremetto che parlare tanto per il gusto di farlo senza poi concretizzare cio' di cui si è parlato non mi piace.. e quindi mi astengo da qualsiasi opinione personale al riguardo... pero' tengo a sottolineare un'altra cosetta e puntualizzarla: in primis l'italia dovrebbe ridare valori a tutti quei canoni di civile convivenza che tu non di dimostri affatto di aver acquisito per la tua ineducazione nell'offendere chi non al pensa come te,dando dell'ignorante... conclusione?? mi chiedo .. no dico ma come puo sostenere una discussione e una sua opinione un balengo come te? astieniti se devi offendere!!!!!!!!!
Complimenti, siamo in un paese libero no? Si ripete spesso. Peccato che non lo si riconosca quasi mai, e si incensano certi popoli tribali che portano da noi i loro usi e costumi, che per loro sono sicuramente buoni, ma per noi sono disastrosi.
Io ad ogni modo da privato cittadino, come elettore, e spero, da funzionario pubblico, mi batterò sempre perché questo immondo scenario sempre più probabile non trovi compimento.
Anche se sarà una battaglia persa vorrà comunque dire che era degna di essere combattuta.Gabriele
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Originariamente inviato da polemico Visualizza il messaggioqualcuno ha inteso il mio "Polacchi" in senso troppo dispregiativo.. in realtà, e non lo dico per scusarmi, i polacchi sono persone intelligenti, alcuni dei quali sanno fare piu' mestieri, e pure bene...forse ci sorreggeranno loro perchè l'intelligenza media italiana penso stia un po in calo.
a parte questo trovo le argomentazioni del primo utente che mi ha risposto troppo polemiche.
tralasciando le parole, quello che voglio far intendere è che:
stiamo vivendo ,da 10 anni a questa parte, ma la mediocrità ha radici almeno nel secondo dopoguerra, su una zattera in legno che non affonda perché ognuno cerca di mantenerla a galla. Ma da quì a dire che viviamo in un paese INTELLIGENTE, dove trovi di tutto, dove ognuno fa bene il proprio lavoro, dove ognuno rispetta la legge ce ne passa. Viviamo in modo blando, trovando un lavoro che ci fa pagare le spese del supermarket e le bollette, non abbiamo ideali, ne' politici ne' sul futuro. sono scomparsi i valori della famiglia, dell'importanza della famiglia.
La scuola assume insegnanti incompetenti che non sanno neanche cosa vuol dire la parola insegnare.
Un ragazzo con qualche problema di disabilità viene completamente dimenticato dalle istituzioni e lasciato a crepare nella famiglia che deve fare un lavoro disumano per aiutarlo (se il Paese funzionasse questi ragazzi doovrebbero avere ben altro trattamento).
Viviamo a mo' di Africa, ci mancano solo le carrette trainate dagli asini.
Sono d'accordo che viviamo in un paese poco intelligente e sono d'accordo persino sul fatto che sono stato (se ti riferivi a me) troppo poemico.
Detto questo, resta ciò che hai scritto e quello che ho risposto, ma sicuramente sono rimasto favorevolmente impressionato dal tuo cambiamento di rotta!Master(Pi)card
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