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il governo Prodi abolisce i concorsi?

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    #11
    I concorsi non li toglieranno, ma seguiranno sulla falsariga in atto da alcuni anni, svilirne il significato di selezione e merito a favore delle " ENTRATE PREFERENZIALI DEI COMPAGNUCCI". Esempio lampante di cio' che dico è la norma introdotta da questo governo per le assunzioni dal 2008 nella PA: ogni 100 pensionamenti, 40% assunti PRECARI e 20% VINCITORI. In questo modo si svuota il concorso di ogni reale significato!
    Nella sostanza il governo ha gia' "abolito" i concorsi, visto che ci sono almeno 70.000 vincitori in attesa di assunzione da anni! E di queste persone non parla nessuno, nè lorsignori sindacalisti, nè lorsignori giornalisti, nè lorsignori politici...

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      #12
      L’art. 97 della Costituzione impone il concorso, salvo le eccezioni previste dalla legge, ma le sue modalità sono rimesse oggi ad un mero regolamento (il dpr 417 del 1994, se non erro).
      Comunque già oggi le amministrazioni possono richiedere un certo titolo di studio talvolta accompagnato da un certo voto. Anzi, si può dire che in genere è così e l’unica rilevante eccezione è costituita dall’Inail dove teoricamente ci potrebbero essere vincitori destinati a fare i funzionari amministrativi laureati in scienze motorie, in scienze infermieristiche, in fisica, in biologia, scienze della comunicazione,…, insomma gente che all’università non ha mai visto diritto amministrativo e spesso neanche diritto pubblico.
      Comunque fare i colloqui di gruppo non sarebbe niente, questi sono capaci veramente di mandarci dagli psicologi. Che naturalmente sono noti per la loro oggettività. Il peggio della selezione privata (ma è poi vera selezione almeno ai livelli medio-bassi?) inserita nella selezione pubblica, con il risultato di aumentare la già troppo grande discrezionalità degli esaminatori aiutati nella scelta, magari, da esponenti sindacali. La colpa, alla fin dei conti, non è però del governo di turno ma della debolissima pubblica amministrazione italiana, da sempre abituata a barattare prebende con la propria dignità.

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        #13
        Ma l'articolista chi è un precario del ministero retto da Nicolais?
        Va bene la libera espressione dei giornalisti, ma questo fa proprio schifo nella sua partigianeria per questa riforma d'accatto.
        Ma si, si premino i non qualificati, chi non ha titoli di alcun genere, che entra nella PA magari tramite un servizio di pulizie e poi si trova a fare l'istruttore amministrativo qualche anno dopo.
        Gabriele

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          #14
          Non ci credo.
          Innanzitutto bisognerebbe cambiare la Costituzione (il concorso pubblico è la modalità di accesso principale, ricordate?)
          E poi sinceramente, non mi fido molto di quel quotidiano...

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            #15
            Sono uno studente di scienze motorie prossimo alla laurea triennale e volevo dire ad aquilotto che nel mio percorso di studi ho affrontato gli esami di diritto amministrativo, pubblico e privato (per un totale di 16 CFU) con docenti della fscoltà di Giurisprudenza dell'Unibo...questo perchè ho scelto l'indirizzo riferito al management sportivo...

            a questi si aggiungeranno altri 18 CFU sempre nel settore disciplinare IUS, con il conseguimento della laurea specialistica.

            Quindi prima di arrivare a certe affermazioni, faresti bene ad informarti meglio. Mi fanno abbastanza arrabbiare una buona parte dei laureati in giurisprudenza, che si sentono i migliori e considerano dei "minus habens" chi si occupa d'altro.

            saluti.
            Ultima modifica di Paolino85; 28-07-2007, 22:05.

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              #16
              Al giovane Paolino85

              Non era nelle mie intenzioni offendere nessuno e chiedo scusa se non sono informato meglio sulla pletora di corsi di laurea e indirizzi con i relativi percorsi formativi consentiti dalla riforma Berlinguer. L’impresa sarebbe però alquanto ardua.
              Non considero affatto “minus habens” chi si occupa “d’altro”. Rilevavo semplicemente come nella pubblica amministrazione, anche alla luce dei principi di cui all’art. 97 Cost., sarebbe opportuno che chi si occupa “d’altro” svolga effettivamente “quell’altro”. Perché senz’altro in “quell’altro” campo, almeno teoricamente, è preparato e può dare il meglio.
              Nel caso specifico penso, opinione personale ed opinabilissima, che chi cumula 34 CFU nell’area IUS su 300 (ma sarebbe importante considerare anche eventuali altri crediti nell’area SECS) si sia effettivamente occupato “d’altro” nel suo percorso universitario.
              Nell’area amministrativa (nel quale ambito lavoro e cui mi riferivo) è necessario il possesso di competenze giuridiche, economiche e aziendalistiche che solo poche facoltà possono dare. Su questo sicuramente posso informarti circostanziatamente.
              Comunque se ti dedicherai, in coerenza col tuo percorso di studio, al management sportivo avrai sicuramente fatto un’ottima scelta che ti darà ottime soddisfazioni anche dal punto di vista remunerativo.
              Con rispetto, simpatia e, se lo consenti, anche con amicizia.

              Aquilotto
              Ultima modifica di aquilotto; 29-07-2007, 06:05.

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                #17
                Perfettamente d'accordo con Aquilotto. Ritenere che con qualunque corso di studi si possa fare qualunque tipo di lavoro mi sembra alquanto originale.

                Da laureato in giurisprudenza vecchio ordinamento non ho mai pensato di poter fare l'ingegnere, l'istruttore di educazione fisica e neppure l'economista (pur avendo fatto taluni esami economici).

                Non mi sembra sia discriminatorio per nessuno ribadire che per ruoli di tipo legale-amministrativo le lauree in legge e, in misura minore, economia e scienze politiche, sono le più indicate: non a caso almeno il 90% dei vincitori di tali concorsi provengono da questi percorsi di studio.

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                  #18
                  Originariamente inviato da n.haghen Visualizza il messaggio
                  Perfettamente d'accordo con Aquilotto. Ritenere che con qualunque corso di studi si possa fare qualunque tipo di lavoro mi sembra alquanto originale.

                  Da laureato in giurisprudenza vecchio ordinamento non ho mai pensato di poter fare l'ingegnere, l'istruttore di educazione fisica e neppure l'economista (pur avendo fatto taluni esami economici).

                  Non mi sembra sia discriminatorio per nessuno ribadire che per ruoli di tipo legale-amministrativo le lauree in legge e, in misura minore, economia e scienze politiche, sono le più indicate: non a caso almeno il 90% dei vincitori di tali concorsi provengono da questi percorsi di studio.

                  I crediti nell' area SECS sono 32 (che i laureati in giurisprudenza si sognano di fare, almeno quelli dell'Unibo che conosco io), quellli dafferenti all'area disciplinare IUS sono 37 e non 34 come avevo precedentemente affermato, a cui vanno aggiunti i 18 delle prove finali che io ho scelto di fare su argomenti di natura giuridica ed economica e altri nel settore storico-politico e sociologico, poichè la LS è incorporata in una facoltà di scienze politiche.

                  Ma lasciamo perdere, il punto non è questo: i laureati di alcune classi, come ad esempio giurisprudenza e scienze politiche, hanno spesso accesso esclusivo ad alcuni concorsi...esistono equipollenze assurde (scienze della comunicazione e sociologia per i concorsi sono equipollenti a scienze politiche, se dico una baggianata correggetemi), mentre i laureati della mia classe non possono neanche partecipare a selezioni pubbliche tipo "posto per dirigente categoria D1 pressso l'ufficio cultura e SPORT del comune di pinco pallino"...ne sono usciti un paio negli scorsi mesi ed erano riservati in via esclusiva a laureati in LETTERE...

                  Nessuno ha mai detto di voler far l'economista, ma magari vorremmo avere pari opportunità lavorative ANCHE nella PA...che ne so, partecipare ad un concorso fra un periodo di disoccupazione ed un altro, oppure nell'immediato post laurea, quando si è alla ricerca del primo impiego...siamo per caso figli di un Dio minore?

                  E poi sapete che mestiere fa il nostro Preside di facoltà?? Avvocato e docente di Diritto...

                  Dal tuo intervento aquilotto ho capito che sei uno rispettoso dello studio altrui, e ti ringrazio per la risposta puntuale e precisa che mi hai dato, ma ti assicuro che conosco molti, TROPPI laureati in giurisprudenza che si sentono Dio in terra...

                  il problema è che noi siamo troppo in pochi per svolgere le necessarie azioni di lobbyng a livello nazionale ed internazionale...

                  un saluto, ciao!!
                  Ultima modifica di Paolino85; 29-07-2007, 18:58.

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                    #19
                    Originariamente inviato da aquilotto Visualizza il messaggio
                    La colpa, alla fin dei conti, non è però del governo di turno ma della debolissima pubblica amministrazione italiana, da sempre abituata a barattare prebende con la propria dignità.
                    La tua frase è stata molto acuta aquilotto.
                    Gabriele

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                      #20
                      E’ semplicemente la realtà constatata nella mia attività di consulente alle PA e ancor prima assai ben fotografata in un libro che consultai mentre preparavo la tesi.
                      Se ti interessa, dopo che avrai sostenuto l’orale in quel brutto palazzo di Via Palestro, ti consiglio di leggere i lucidissimi libri di Nino Longobardi “Il sistema politico amministrativo e la riforma mancata” (1999) e il più recente “Autorità amministrative indipendenti e sistema giuridico-costituzionale” (2004).

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