E giusto per completezza sui problemi della Regione.
Dopo tre anni di lotta i lavoratori trasferiti agli enti locali per il decentramento amministrativo trovano apertura e dialogo
Il primo luglio del 2002 circa 440 lavoratori della Regione Lazio sono stati trasferiti forzatamente agli Enti Locali: Comuni e Province. La precedente Amministrazione, responsabile anche la lacunosa gestione del processo da parte delle Organizzazioni Sindacali, crea le condizioni perché si apra una forbice economica, ma anche giuridica legata alla carriera, tra i lavoratori della Regione Lazio e gli ex regionali. Tale forbice è destinata ad acuirsi progressivamente nel tempo. La disincentivazione del personale si tramuta immediatamente in resistenze e proteste contro i trasferimenti. I lavoratori, già dal mese di novembre del 2002, si costituiscono in comitato, il CLAFUD, per ottenere la rivisitazione del processo di delega e delle condizioni di mobilità del personale coinvolto.
Negli anni tra il 2002 ed i primi mesi del 2005 si susseguono incontri,manifestazioni, chiusure, impegni e promesse costantemente delusi. Al disagio del personale si aggiunge il disagio della popolazione e degli enti locali, in quanto nei confronti delle funzioni delegate il Governo Regionale dell’epoca manifesta il più alto disinteresse, limitandosi a versare cospicue somme di funzionamento nelle casse degli Enti, ma omettendo le forme di coordinamento, verifica e controllo opportunamente previsti dalla legge e già patrimonio di analoghe gestioni in altre Regioni, quale, per esempio, l’Emilia Romagna. Il recente cambio di colore politico dell’Amministrazione regionale ha consentito una tempestiva e rinnovata apertura del dialogo tra il coordinamento del Comitato Lavoratori Funzioni Delegate e la Giunta. La Presidenza e gli Assessori preposti, Regino Brachetti, Silvia Costa, Luigi Nieri e Alessandra Tibaldi hanno ricevuto i rappresentanti dei lavoratori già dai primi giorni del loro insediamento, impegnandosi personalmente ad individuare insieme la formula legislativa risolutiva della variegata rosa delle problematiche esposte. I lavoratori ex regionali sono stati inoltre uditi dalle Commissioni Consiliari Lavoro e Personale, in seduta congiunta. A seguito dell’esposizione dettagliata dei gravi problemi che gravano su questa categoria di lavoratori, il Presidente Mariani ha sposato con calore le tesi dei lavoratori ed insieme alla Presidentessa Ciaraldi ha assunto l’impegno di individuare, in tempi brevi ed attraverso l’opportuno utilizzo degli uffici legislativi, un testo di proposta di modifica della L.R. n. 14 del 1999 che consenta agli “ex-regionali” il riconoscimento del diritto di beneficiare dei percorsi giuridici/economici del personale della Regione Lazio, anche attraverso il reintegro dei lavoratori nei ruoli regionali ed il loro successivo distacco presso le sedi degli Enti Locali, così come proposto e, nella medesima audizione, ulteriormente reiterato con coerenza e determinazione, dai consiglieri Enrico Luciani, Rifondazione Comunista, e Giuseppe Parroncini, oggi a capo del gruppo Ulivo-DS.Nel contempo il Presidente Marrazzo, intervenuto nel corso di una manifestazione organizzata dai lavoratori presso la sede della Giunta regionale di via Cristoforo Colombo, con il sostegno di RdB e presenti CSA e Cobas, ha assunto con i presenti l’impegno di incontrare una delegazione del CLAFUD e delle rappresentanze sindacali il giorno 18 novembre prossimo alle ore 17,00 presso la Presidenza della Regione Lazio. In quella sede il Presidente si è impegnato ad arrivare con una concreta proposta di soluzione del problema.
CLAFUD
segreteria organizzativa
Dopo tre anni di lotta i lavoratori trasferiti agli enti locali per il decentramento amministrativo trovano apertura e dialogo
Il primo luglio del 2002 circa 440 lavoratori della Regione Lazio sono stati trasferiti forzatamente agli Enti Locali: Comuni e Province. La precedente Amministrazione, responsabile anche la lacunosa gestione del processo da parte delle Organizzazioni Sindacali, crea le condizioni perché si apra una forbice economica, ma anche giuridica legata alla carriera, tra i lavoratori della Regione Lazio e gli ex regionali. Tale forbice è destinata ad acuirsi progressivamente nel tempo. La disincentivazione del personale si tramuta immediatamente in resistenze e proteste contro i trasferimenti. I lavoratori, già dal mese di novembre del 2002, si costituiscono in comitato, il CLAFUD, per ottenere la rivisitazione del processo di delega e delle condizioni di mobilità del personale coinvolto.
Negli anni tra il 2002 ed i primi mesi del 2005 si susseguono incontri,manifestazioni, chiusure, impegni e promesse costantemente delusi. Al disagio del personale si aggiunge il disagio della popolazione e degli enti locali, in quanto nei confronti delle funzioni delegate il Governo Regionale dell’epoca manifesta il più alto disinteresse, limitandosi a versare cospicue somme di funzionamento nelle casse degli Enti, ma omettendo le forme di coordinamento, verifica e controllo opportunamente previsti dalla legge e già patrimonio di analoghe gestioni in altre Regioni, quale, per esempio, l’Emilia Romagna. Il recente cambio di colore politico dell’Amministrazione regionale ha consentito una tempestiva e rinnovata apertura del dialogo tra il coordinamento del Comitato Lavoratori Funzioni Delegate e la Giunta. La Presidenza e gli Assessori preposti, Regino Brachetti, Silvia Costa, Luigi Nieri e Alessandra Tibaldi hanno ricevuto i rappresentanti dei lavoratori già dai primi giorni del loro insediamento, impegnandosi personalmente ad individuare insieme la formula legislativa risolutiva della variegata rosa delle problematiche esposte. I lavoratori ex regionali sono stati inoltre uditi dalle Commissioni Consiliari Lavoro e Personale, in seduta congiunta. A seguito dell’esposizione dettagliata dei gravi problemi che gravano su questa categoria di lavoratori, il Presidente Mariani ha sposato con calore le tesi dei lavoratori ed insieme alla Presidentessa Ciaraldi ha assunto l’impegno di individuare, in tempi brevi ed attraverso l’opportuno utilizzo degli uffici legislativi, un testo di proposta di modifica della L.R. n. 14 del 1999 che consenta agli “ex-regionali” il riconoscimento del diritto di beneficiare dei percorsi giuridici/economici del personale della Regione Lazio, anche attraverso il reintegro dei lavoratori nei ruoli regionali ed il loro successivo distacco presso le sedi degli Enti Locali, così come proposto e, nella medesima audizione, ulteriormente reiterato con coerenza e determinazione, dai consiglieri Enrico Luciani, Rifondazione Comunista, e Giuseppe Parroncini, oggi a capo del gruppo Ulivo-DS.Nel contempo il Presidente Marrazzo, intervenuto nel corso di una manifestazione organizzata dai lavoratori presso la sede della Giunta regionale di via Cristoforo Colombo, con il sostegno di RdB e presenti CSA e Cobas, ha assunto con i presenti l’impegno di incontrare una delegazione del CLAFUD e delle rappresentanze sindacali il giorno 18 novembre prossimo alle ore 17,00 presso la Presidenza della Regione Lazio. In quella sede il Presidente si è impegnato ad arrivare con una concreta proposta di soluzione del problema.
CLAFUD
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