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COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

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    #11
    Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

    Caro Luciano, penso di condividere il tuo stato d'animo. Non penso sia dissimile da quello della stragrande maggioranza dei laureati di oggi. Un'analisi amara, ma realistica.

    Ti faccio, e mi faccio, tanti auguri per tutto.
    Giogiò

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      #12
      Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

      Mi riconosco in tantissimi aspetti di Luciano. Anch'io pentita di essermi laureata e disperata. Non ho fatto subito il praticantato per accelerare i tempi e trovar subito lavoro e perchè il mio obiettivo non era fare il commercialista (POVERA ILLUSA). E' da treanni che cerco lavoro, faccio concorsi, le ho provate tutte, sempre con onestà e sacrifici e oggi non so più dove sbattere la testa per trovare un misero lavoro. Qualunque cifra e qualunque orario di lavoro sei disposto ad accettare c'è sempre qualcun altro che lo ottiene al posto tuo. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo. Siamo in una situazione penosa. Vengono da noi a cercar fortuna, ma siamo noi che dovremmo andarla a cercare in qualche altro paese. In questi giorni ho aperto un topic sul praticantato per avere informazioni perchè non sapendo + che fare vorrei tentare anche questa, ma mi spaventa pensare di impegnarmi per tre anni in un tirocinio che mi darà la garanzia di non guadagnare un soldo, ma anzi di spenderne, e forse sarà solo un altro vano tentativo di migliorare le mie competenze e il mio curriculum, e tra altri tre anni potrei trovarmi senza niente in mano come oggi, ma col peso di altri sacrifici e con una disperazione crescente. E' una situazione veramente drammatica. Se oggi è così, come sarà domani per i nostri figli...se ne avremo...bisogna pensarci tanto prima di mettere al mondo altri futuri disperati...se qualcosa non cambia siamo persi.

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        #13
        Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

        <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">Ventottina ha scritto ven, 20 ottobre 2006 22&#58;57</td></tr><tr><td class="quote">
        Mi riconosco in tantissimi aspetti di Luciano. Anch'io pentita di essermi laureata e disperata. Non ho fatto subito il praticantato per accelerare i tempi e trovar subito lavoro e perchè il mio obiettivo non era fare il commercialista (POVERA ILLUSA). E' da treanni che cerco lavoro, faccio concorsi, le ho provate tutte, sempre con onestà e sacrifici e oggi non so più dove sbattere la testa per trovare un misero lavoro. Qualunque cifra e qualunque orario di lavoro sei disposto ad accettare c'è sempre qualcun altro che lo ottiene al posto tuo. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo. Siamo in una situazione penosa. Vengono da noi a cercar fortuna, ma siamo noi che dovremmo andarla a cercare in qualche altro paese. In questi giorni ho aperto un topic sul praticantato per avere informazioni perchè non sapendo + che fare vorrei tentare anche questa, ma mi spaventa pensare di impegnarmi per tre anni in un tirocinio che mi darà la garanzia di non guadagnare un soldo, ma anzi di spenderne, e forse sarà solo un altro vano tentativo di migliorare le mie competenze e il mio curriculum, e tra altri tre anni potrei trovarmi senza niente in mano come oggi, ma col peso di altri sacrifici e con una disperazione crescente. E' una situazione veramente drammatica. Se oggi è così, come sarà domani per i nostri figli...se ne avremo...bisogna pensarci tanto prima di mettere al mondo altri futuri disperati...se qualcosa non cambia siamo persi.
        </td></tr></table>





        Ciao cara Ventottina. Io il praticantato lo finisco tra meno di due settimane. Ho iniziato a farlo perchè ho detto...se tanto il tempo lo devo perdere a non trovare nulla..beh, occupiamolo così. A costo di grossi sacrifici, economici, morali e altro...anche trovandosi molte volte impiegati nelle cancellerie dei tribunali che fanno gli scocciati se gli chiedi qualcosa, e ti dicono di farle in altre giornate certe domande, perchè non è mai il momento. Ora mi ritrovo a 30 anni, senza capire come ho fatto ad arrivarci, e con una mega frustrazione dentro. Non so se valga la pena averlo fatto il praticantato...ma no, se sto a cercarmi da subito un lavoro. Non vedo sbocchi, ecco tutto. Almeno risparmierò la benzina nel fare giretti avanti ed indietro dallo studio... se tanto siamo nè carne nè pesce peggio di prima, almeno eliminiamo le spese inutili. Auguri a tutti
        Giogiò

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          #14
          Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

          <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">peppeg ha scritto ven, 20 ottobre 2006 18&#58;36</td></tr><tr><td class="quote">
          <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">paolo3481 ha scritto ven, 20 ottobre 2006 18&#58;30</td></tr><tr><td class="quote">
          Mi permetto di dissentire su buona parte del tuo discorso. Non per fare polemica, ma semplicemente perchè esistono casi diversi dal tuo. Io per esempio: sono della tua stessa città, laureato con 91 (e non alla Federico II), senza &quot;santi in Paradiso&quot;, ho fatto un concorso e l'ho vinto. Ho aspettato con pazienza e qualche mese fa, dopo il superamento delle prove, mi sono trasferito in Lombardia, senza fare nessun &quot;viaggio della speranza&quot;, ma semplicemente affitando una piccola casetta che va bene per me e per chi vorrà venire a trovarmi (anche tu sei invitato!). Per ora va bene così e se un giorno le cose potranno mettersi addirittura meglio di ora per me sarà tutto guadagnato, i miei sacrifici sono stati già ripagati! Piuttosto dimmi, cosa vorresti VERAMENTE dalla vita, e quale lavoro vorresti svolgere (a parte l'artista nella Vesuviana... scherzo!)?
          </td></tr></table>

          il tuo invito è esteso anche per me? Dato che ho difficoltà a vincere un concorso
          </td></tr></table>

          Anche a me, please....visto che, disgraziatamente, sono solo idonea.
          Giogiò

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            #15
            Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

            Il problema dell'Italia sono i nostri politici, gente incompetente e mangiasoldi, piena di privilegi che si permette di fare la morale ai poveri cristi che cercano un futuro non dico roseo ma almeno decente e dignitoso. Un Paese in cui la legge fondamentale, cioè la Coatituzione, è giornalmente disattesa da lorsignori, che pensano solamente a sparare idiozie nei talk show televisivi.

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              #16
              Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

              X VENTOTTINA



              Ti conviene, se non hai nessuna esperienza lavorativa, iniziare il praticantato, anche questo può essere utile come esperienza di lavoro. La situazione peggiore è trovarsi senza aver fatto nulla da molto tempo, in questo caso, molte aziende sospettano che la colpa sia anche tua. Mentre fai il praticantato non mollare i concorsi e nemmeno le ricerche di lavoro nel settore privato. So che per chi lavora il tempo per studiare è poco ma è comunque possibile farcela.

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                #17
                Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

                <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">ragazza77 ha scritto ven, 20 ottobre 2006 23&#58;20</td></tr><tr><td class="quote">
                Ti conviene, se non hai nessuna esperienza lavorativa, iniziare il praticantato, anche questo può essere utile come esperienza di lavoro. La situazione peggiore è trovarsi senza aver fatto nulla da molto tempo, in questo caso, molte aziende sospettano che la colpa sia anche tua.


                </td></tr></table>



                Io invece le consiglierei di evitare di perdere altri anni dietro un praicantato inutile, tanto più che la libera professione è una giungla, in cui vince il più lecca**** e il più coperto dai politici locali. Da preferire assolutamente qualsiasi esperienza lavorativa da dipendente, anche non attinente alla laurea conseguita.

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                  #18
                  Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

                  <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">pidici ha scritto ven, 20 ottobre 2006 23&#58;25</td></tr><tr><td class="quote">
                  <table border="0" align="center" width="90%" cellpadding="3" cellspacing="1"><tr><td class="SmallText">ragazza77 ha scritto ven, 20 ottobre 2006 23&#58;20</td></tr><tr><td class="quote">
                  Ti conviene, se non hai nessuna esperienza lavorativa, iniziare il praticantato, anche questo può essere utile come esperienza di lavoro. La situazione peggiore è trovarsi senza aver fatto nulla da molto tempo, in questo caso, molte aziende sospettano che la colpa sia anche tua.


                  </td></tr></table>



                  Io invece le consiglierei di evitare di perdere altri anni dietro un praicantato inutile, tanto più che la libera professione è una giungla, in cui vince il più lecca**** e il più coperto dai politici locali. Da preferire assolutamente qualsiasi esperienza lavorativa da dipendente, anche non attinente alla laurea conseguita.
                  </td></tr></table>





                  Ho consigliato di iniziare il praticantato dal momento che non ha nessuna esperienza e, forse non mi sono espressa bene, quando ho scritto di non mollare le ricerche di lavoro, è ovvio che ritengo anche giusta la possibilità di interrompere il praticantato se trova un altro lavoro.

                  Io ho interrotto il tirocinio come commercialista perchè non ero interessata alla libera professione, ho lavorato in un CAF nel periodo delle dichiarazioni dei redditi, poi come contabile in un'azienda, adesso lavoro all'AE da quattro mesi.

                  E' vero che è difficile vincere i concorsi e ottenere le abilitazioni ma non è detto che se uno ce la fa sia raccomandato.

                  Io, per vincere il concorso all'AE ho studiato per circa 6 mesi solo alla sera, di giorno non avevo tempo.

                  NON SONO ASSOLUTAMENTE RACCOMANDATA!!!!!!!!!

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                    #19
                    Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

                    <div align="left">Condivido totalmente, quanto scritto da Luciano. Sono siciliano, laureato da due anni con 110/110 senza raccomandazioni anzi a volte litigando con i professori, parlo un ottimo inglese e me la cavo con il francese, ma non lavoro. In Italia lo status sociale dei laureati è infimo, anzi ormai laurearsi è un handicap, quando nei paesi emergenti, quelli che tra non molto ci guarderanno come degli straccioni, il sostegno all'alta istruzione è un obiettivo prioritario della politica economica. Qui in Sicilia se non erediti un'attività, una professione o delle amicizie sei tagliato fuori a meno che non sei un mafioso. Tanti leccano i piedi a politicanti che non sanno dire tre parole in lingua italiana, nella speranza, quasi sempre delusa, di una grazia. Poi vedo personaggi che non sanno quando fu scoperta l'America o chi è Mandela, scaldare poltrone in Parlamento e farsi chiamare onorevoli e senatori. E vedo volgari pregiudicati spacciarsi per martiri politici.

                    Tuttavia non mollo. Ho perso i miei genitori undici anni fa ma ho la fortuna di avere accanto una persona straordinaria e finora non ho dovuto accettare compromessi. Ho superato la prova preselettiva alla SSEF, nei concorsi, nonostante tutto, credo. Nonostante tutto, credo di avere la volontà e i mezzi per farcela. La mia è una convinzione e una speranza. E auguro di farcela a tutti voi. </div>

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                      #20
                      Re: COSA VUOL DIRE LAUREARSI?

                      Anche io come luciano mi sono laureata in giurisprudenza a napoli tre anni fa e da allora cerco disperatamente di trovare una collocazione nel mondo del lavoro: specializzazione, pratica forense, esame di abilitazione sono tutti fogli di carta appesi al muro che non servono tanto.........ora sto preparando l'orale di un concorso.....la speranza (e una persona fantastica che mi sta accanto) è l'unica cosa che mi fa andare avanti....perciò vi dico non scoraggiatevi altrimenti lascieremo il mondo in mano a chi non se lo merita! In bocca al lupo a tutti!

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