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Concorso Dirigente scolastico

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    #21
    Presidi, un test su tre sbagliato bisogna annullare la selezione

    ROMA - "Almeno 38 domande su 100 della prova pre-selettiva del concorso a preside sono da considerare nulle". L'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) ha commissionato ai propri esperti uno studio per verificare l'adeguatezza delle 100 domande somministrate lo scorso 12 ottobre ai 32 mila aspiranti presidi e adesso ricorre al Tar Lazio, chiedendo l'ammissione agli scritti di tutti i candidati. Finora, sono state corrette le prove di 10 regioni e hanno superato la prova in 5 mila: il 27 per cento del totale.

    "Ad essere bocciato, questa volta è il Miur che ha sbagliato a dare le risposte a 38 quesiti su 100, non certo i candidati che hanno partecipato alla prova pre-selettiva - commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - Per non parlare del tempo rubato per sfogliare un librone non previsto dal bando di concorso o dei quiz eliminati dalla batteria a pochi giorni dal concorso". La selezione per reclutare 2.386 nuovi dirigenti scolastici è nata male e adesso di continuare peggio.

    A giugno, il ministero bandisce il concorso che prevede una prova pre-selettiva attraverso un quizzone di 100 domande a risposta multipla. Dopo una ridda di voci sulla data di pubblicazione della batteria di test su cui affinare la preparazione in vista della prova, il primo settembre viale Trastevere pubblica le 5.633 domande dalle quali verranno sorteggiate le 100 oggetto della prova. La notte prima, però, si verifica una fuga di notizie che induce l'Associazione nazionale dei funzionari di polizia a fare la prima mossa: un esposto-denuncia alla polizia postale sulla fuga di notizie avvenuta in internet.

    Dopo la pubblicazione delle domande, cominciano le segnalazioni di quiz sbagliati, formulati in modo confuso, ambigui o semplicemente inutili per la preparazione di un futuro dirigente scolastico. Tanto che, spinto dall'ondata di critiche e polemiche a meno di una settimana dal quizzone, il ministero dopo avere minimizzato decide di cassare 975 domande: quasi una su 5. Il 12 ottobre, si svolge la prova di selezione: per passare occorre rispondere correttamente ad almeno 80 domande su 100 in altrettanti minuti. Dopo un'attesa di quattro/cinque ore, i 32 mila candidati si ritrovano tra le mani un librone sul quale andare scovare le domande alle quali rispondere, un foglio con i numeri delle stesse e un altro foglio a lettura ottica per dare le risposte.

    E giù altre critiche. Una parte consistente del tempo si perde per cercare le domande. E oggi, a sorpresa, l'Anief annuncia di avere trovato nella batteria delle 100 domande "almeno 38 quesiti da considerare nulli perché alla luce della normativa vigente sbagliati nelle risposte (4 in totale) o con più risposte esatte tra quelle indicate (18 in totale), o ancora perché sono mal formulati o che presentano nella risposta un distrattore che ha l'unico scopo di confondere il candidato senza soddisfare in maniera completa la richiesta della domanda (16 domande in tutto)".

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      #22
      Concorso dirigenti: Sono 38 le risposte errate alle domande somministrate nella prova

      Questo è il risultato dello studio commissionato agli esperti dall'Anief.
      Il sindacato chiederà al Tar Lazio di ammettere alle prove scritte i ricorrenti esclusi dagli elenchi degli idonei.
      Considerati i ritardi di Formez nella pubblicazione per alcune regioni, prorogati al 28 ottobre i termini di adesione al ricorso secondo le nuove istruzioni.
      Ad essere bocciato, questa volta è il Miur che ha sbagliato a dare le risposte a 38 quesiti su 100, non certo i candidati che hanno partecipato alla prova pre-selettiva - così commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief. Per non parlare del tempo rubato per sfogliare un librone non previsto dal bando di concorso o dei quiz eliminati dalla batteria a pochi giorni dal concorso.
      Il 12 ottobre scorso, il Miur aveva sorteggiato le 100 domande che avrebbero dovuto prevedere una sola risposta esatta, tra le 5.000 selezionate come previsto dal c. 8, art. 8 del decreto del 13 luglio scorso. La pubblicazione delle domande era avvenuta il 1 settembre 2011 secondo l'avviso pubblico previsto dallo stesso bando di concorso, mentre il 5 ottobre erano state eliminate, con successivo avviso, almeno 900 domande considerate errate o ambigue dagli esperti incaricati dal Miur di segnalare con urgenza in pochissimi giorni i quesiti non proponibili. Ora, l'Anief, mentre non è ancora completata la pubblicazione di tutti gli elenchi degli idonei e le relative procedure di ricorso al tribunale amministrativo, grazie al supporto dei propri esperti formatori, può dimostrare ai giudici che le domande somministrate il giorno della prova non sono state idonee a selezionare i candidati come previsto dai requisiti del bando. Almeno 38 domande su 100, infatti, sono da considerare nulle perché alla luce della normativa vigente sbagliate nella risposta (4) o prevedono più risposte esatte tra quelle indicate (18), o ancora perché sono mal formulate o presentano nella risposta un distrattore che ha l'unico scopo di confondere il candidato senza soddisfare in maniera completa la richiesta della domanda (16). In questi casi le domande fanno riferimento a documenti di una certa complessità dai quali la conoscenza del problema si ricava dalla lettura complessiva di una direttiva o di una norma. Per questo la risposta anche se articolata con termini non uguali a quelli usati nella prova, può risultare esatta. E considerato che la soglia minima per accedere alla fase successiva é la risposta corretta ad almeno 80 domande (c. 12, art. 8), è evidente come i candidati, in grado di dimostrare ai giudici l'interesse a ricorrere avverso la procedura pre-selettiva, abbiano il diritto di richiedere l'ammissione alle successive prove scritte.
      Visti i risultati dello studio commissionato e la mancata pubblicazione ancora di alcuni elenchi regionali degli idonei, considerato, comunque, che le prove scritte devono avvenire il mese successivo alla pubblicazione degli stessi, Anief annuncia che depositerà i ricorsi per i restanti candidati non ammessi alla fase pre-selettiva entro il 26 ottobre e che proroga inderogabilmente al 28 ottobre prossimo i termini di adesione al ricorso per i candidati che hanno sostenuto la prova pre-selettiva ma non risultano nel rispettivo elenco regionale degli idonei, al fine di una tempestiva notifica. L'elenco delle sedi e dei luoghi dove recarsi dal 26 al 28 per dare il mandato ai legali e presentare la documentazione necessaria per ricorrere sarà aggiornato entro la giornata di martedì 25. Anief ha posto questi ristretti termini di proroga, visti i tempi tecnici necessari per richiedere ai giudici del Tar Lazio la calendarizzazione di una Camera di Consiglio in tempo utile per discutere la richiesta di ammissione alle prove scritte prima dell'espletamento delle stesse.
      Considerato anche il successo formativo ottenuto da diversi candidati che hanno partecipato alle prove di simulata attivate dagli esperti dell'Anief nel mese di luglio per la prova pre-selettiva, Anief ha attivato anche il corso di preparazione residenziale alle prove scritte. L'adesione al corso di formazione è facoltativa e non vincolante per i candidati che hanno aderito al ricorso al Tar Lazio ma vuole essere uno strumento ulteriore messo in campo per gli iscritti. Il sindacato, infatti, ha interesse a formare nel modo migliore i futuri aspiranti dirigenti, al di là dei ricorsi.
      Il link alle istruzioni operative prorogate per ricorrere al Tar Lazio per i non idonei (aggiornamento in progress): ANIEF - News
      Il programma e la domanda di iscrizione facoltativa al corso di formazione sono scaricabili in calce al seguente link: ANIEF - corsodirigente
      L'articolo della tecnica della scuola sui ricorsi: Tecnica della Scuola

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        #23
        www.repubblica.it/scuola/2012/04/07/news/concorso_presidi-32936793/

        Stangata sul concorso a preside: approda alla prova orale un solo candidato su tredici. Ed è polemica. Gli Uffici scolastici regionali hanno cominciato a pubblicare gli elenchi degli ammessi all'ultima prova del concorso, bandito nel 2011, che dovrebbe laureare 2.386 nuovi dirigenti scolastici. Dai risultati delle prime sette regioni in cui le commissioni hanno completato la correzione degli elaborati scritti emerge una situazione piuttosto anomala: meno di un decimo degli aspiranti presidi riuscirà ad affrontare il colloquio e, addirittura, in due regioni il numero degli ammessi agli orali è inferiore ai posti messi a concorso. Commissioni severe o docenti impreparati?

        Nelle sette regioni in questione - Friuli-Venezia Giulia, Molise, Umbria, Marche, Calabria, Piemonte e Basilicata - sono rimasti in lizza 639 prof per 472 posti. Ma erano partiti quasi in 6.000. In totale, il bando prevede 2.386 nuove poltrone di preside. Lo scorso mese di ottobre, per affrontare il quizzone composto da 100 domande a risposta multipla si presentarono in 33.548. Per superare la prova occorreva rispondere correttamente almeno a 80 quesiti e riuscirono nell'impresa in 9.000: una selezione che sembrò eccessiva. Le due prove scritte si svolsero il 14 e il 15 dicembre scorsi. E in questi giorni le commissioni sono alle prese con la correzione degli elaborati.

        In Friuli-Venezia Giulia e in Molise, le prime due regioni a pubblicare la lista degli ammessi agli orali, addirittura, sono rimasti meno concorrenti dei posti disponibili. Nel primp caso, per 46 posti restano appena 38 candidati. Stesso discorso in Molise: per 16 posti sono rimasti in 11. Nelle Marche la situazione degli ammessi agli orali è abbastanza tranquilla: 59 candidati si contenderanno 53 poltrone. Mentre in Umbria (51 professori per 35 posti), Basilicata (42 poltrone per 63 aspiranti), Calabria (108 posti per 193 reduci) e Piemonte (224 concorrenti per 172 posti) occorrerà lottare un po' di più per acciuffare un posto utile, ma essere arrivati agli orali è già un successo.

        Per il caso-Friuli, il senatore leghista Mario Pittoni - temendo che i posti liberi possano essere occupati da presidi meridionali - ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro, Francesco Profumo, chiedendo "quali iniziative intenda assumere per verificare e rassicurare sulla circostanza che lo svolgimento dell'attività della commissione sia stato conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno rispetto delle normative vigenti". Secondo Pittoni, infatti, "la commissione regionale del Friuli-Venezia Giulia non risulta abbia provveduto ad esplicitare, come nei termini di legge, sul sito dell'Usr i criteri di valutazione delle prove scritte (e) il calendario della correzione delle stesse".

        Il concorso è approdato alle cronache 1 per una fuga di notizie via web sulla batteria di 5.000 quiz, pubblicati dal ministero lo scorso primo settembre, dai quali sono stati successivamente sorteggiati i 100 della prova selettiva. E per la quantità "industriale" di quiz errati, mal formulati o dubbi: quasi mille su 5.000. Errori che, secondo alcuni sindacati, sarebbero comparsi anche tra le 100 domande della prova di selezione e che hanno determinato almeno 2.000 ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, che chiedono ai giudici di annullare l'intera selezione o di essere ammessi "con riserva" all'orale.

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