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Concorso Dirigente scolastico

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    #11
    A questo indirizzo è disponibile il bando completo:

    Concorso per dirigenti scolastici

    Scadenza: 16 Agosto 2011

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      #12
      Concorso 2386 DIRIGENTI SCOLASTICI

      Ciao a tutti,
      siamo tutti in attesa dell'uscita della banca dati dei quiz per la prova preselettiva del concorso a 2356 posti di dirigente scolastico.
      Ho pensato di creare un gruppo su facebook in modo tale da raccogliere la maggior parte dei partecipanti al concorso nella speranza che ognuno partecipi in modo attivo alle discussioni del gruppo.
      Ho scelto un gruppo facebook per la rapidità con la quale ci permette di scambiare informazioni, permettendo anche l'utilizzo di una chat.

      Uniamoci per il raggiungimento dell'obiettivo comune.
      Il gruppo si chiama:Concorso Dirigenti Scolastici 2011
      Di seguito il link:Accedi | Facebook

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        #13
        Al concorso per dirigenti scolastici sono ammessi i docenti in possesso dei seguenti requisiti:
        1. Laurea o titolo equiparato;
        2. Servizio:
          • almeno sette anni di servizio di ruolo effettivamente prestato con il possesso della laurea o titolo equiparato nei 3 settori formativi di:
            1) scuola primaria e secondaria di primo grado,
            2) scuola secondaria superiore,
            3) istituti educativi.
          • Il servizio di sette anni può essere stato prestato anche in settori formativi diversi. In tal caso l'ammissione è consentita per il settore formativo in cui il candidato ha prestato più anni di servizio di ruolo.
          • Qualora sia stato prestato lo stesso numero di anni in più settori formativi, il settore di ammissione al corso concorso, è quello in cui si presta servizio al momento della domanda.
          • Qualora si abbiano sette anni di servizio in più settori formativi, la scelta del settore di partecipazione al concorso è di competenza del candidato

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          #14
          http://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2011/09/27/news/presidi-2233310

          Concorso a preside, soluzioni fasulle
          l'estate dei test farlocchi non è finita



          Non va bene neppure lo storico concorso per presidi, che il prossimo 12 ottobre porterà sul mercato 2.386 nuovi dirigenti scolastici dopo sei anni d'attesa. L'estate dei test farlocchi non finisce mai. Ci sono già cinque prove d'ammissione consegnate alla giurisdizione dei Tribunali amministrativi e questo infelice e atteso concorso (per dirigenti scolastici) è stato affidato alle mani investigative della polizia postale: sulle domande di batteria, una preselezione per sfoltire i 42 mila che hanno chiesto di partecipare, nella notte del 31 agosto c'era stata una fuga di notizie.

          In questa scuola gelminiana che va avanti con diciassette reggenze (presidi-houdini che presiedono, appunto, diciassette scuole contemporaneamente) si deve imparare a diventare dirigenti scolastici rispondendo a domande sbagliate. In queste ore, affannosamente, i tecnici del ministero dell'Istruzione stanno sottraendo al volumone da 5.750 domande (la pre-selezione) le 160 fin qui scoperte errate. Ma la ricerca non è finita, gli errori crescono a ogni controllo. Già. L'età media per entrare a scuola, in Europa, non è sei anni - come suggerisce la risposta ministeriale - ma tra i quattro (in Irlanda) e i sette (nelle nazioni scandinave). E la Romania non è entrata in Europa nel 2006, ma il primo gennaio 2007.

          Il ministro Mariastella Gelmini con le sue risposte plastiche e plastificate quando sono emersi i problemi ha innestato la routine piccata: "Pochissimi e marginali refusi nelle domande". E ha spiegato come il metodo Formez, utilizzato per i quiz, sia il più economico (due euro a volume è il costo). Il problema è che il metodo Formez ha cambiato Lucilio in Lucillo e ha garantito risposte quadruple a un'unica domanda. "Quando può il dirigente esercitare il potere di delega?", si chiede. La risposta è disseminata quattro volte nel librone dei 5.750 quiz. Se nel volume esce il file numero 166 si deve scrivere "per specifiche e comprovate ragioni di servizio", se esce il numero 200 la risposta esatta è "per economizzare il tempo", se esce il numero 211 il preside deve "ottimizzare i tempi", se esce la numero 407, invece, deve "distribuire razionalmente i compiti tra i membri dello staff di direzione". Peccato che la risposta esatta possa essere una soltanto?

          Ci sono dodici domande così lunghe da prendere un minuto per leggerle tutte: un minuto, però, è il tempo necessario per leggere e rispondere. Sentite questa chicca, poi: "Si parla di apprendimento attivo quando gli studenti apprendono...". È la domanda, puntini... La risposta ministeriale (quindi esatta) dice: "Muovendosi e facendo qualcosa piuttosto che stare seduti ai loro banchi a leggere, completare compiti o ascoltare l'insegnante". Straordinaria. Si confondono "ds" (dirigenti scolastici) con "dsa" (disturbi specifici di apprendimento") e dm (decreti ministeriali) con dpr (decreti del presidente della Repubblica).

          Già, i test. Di ispirazione anglosassone, questo ministero ne sta facendo un uso formidabile. Il problema è che spesso non sono attendibili o sono anticipati da chi è raccomandato. L'ormai notorio test della grattachecca - "qual è il più famoso venditore di granite (appunto, grattachecche) a Roma?" - è finito in un tribunale amministrativo. La domanda è stata sottoposta agli studenti che volevano avviarsi verso il corso di laurea per le professioni sanitarie della Sapienza di Roma. La prova con il "Grattachecca test" è finita al Tar del Lazio - su ricorso dell'Unione degli universitari - non solo per la domanda rinfrescante, ma anche per la richiesta di completare una "frase che Vasco Rossi ha postato su Facebook". I due quesiti non erano stati oggetto di studio alle scuole superiori appena chiuse dai candidati e non contenevano in sé la possibile risposta giusta. A Brescia, e parliamo sempre di prova per l'ingresso alle Professioni sanitarie, sono stati annullati a test in corso quattro domande, tutte di cultura generale. C'era un errore di impaginazione. Qui il ricorso, e la possibilità di annullamento della prova, potrebbe avere successo. Ancora alla Sapienza: per il test d'ingresso in Medicina non sono state rispettate le norme per consentire a un disabile di sostenere la prova senza essere disturbato. Sempre La Sapienza, l'università italiana più contestata sul fronte quiz: per la prova d'accesso in inglese (Facoltà di Medicina) non c'è stata contemporaneità con l'università inglese prescelta: a Roma si è partiti con venti minuti di ritardo, che nell'era internet possono valere una soffiata in tempo reale. E gli studenti hanno avuto venti minuti in meno per finire la prova. Si resta a Medicina, ci si sposta a Genova: lì, sostengono quelli dell'Udu, non sono stati assegnati i posti destinati agli studenti extracomunitari in quanto nessuno dei candidati aveva raggiunto il punteggio minimo di 20 (score difficile da raggiungere per ragazzi con problemi sulla lingua italiana, ed era il primo anno che si richiedeva una soglia minima). Altre segnalazioni sono arrivate da Psicologia a Parma, da Medicina a Ferrara e a Udine. Per queste prove d'accesso, superate in media da un candidato ogni sei, a Firenze gli studenti si erano messi in fila sotto il diluvio, a Perugia i familiari avevano persino accompagnato i loro ragazzi.

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            #15
            http://www.repubblica.it/scuola/2011/10/03/news/presidi-22624483/

            ROMA - Per la prima volta in Italia, al concorso a preside potranno partecipare anche i docenti precari. Lo ha deciso il Tar Lazio che, a seguito di un ricorso presentato nelle scorse settimane dall'Anief (l'associazione nazionale insegnanti ed educatori della formazione), ha sospeso la parte del bando di concorso che fa preciso riferimento al requisito del servizio di ruolo prestato per essere ammessi a partecipare alla selezione. Il bando prevede che, oltre alla laurea quinquennale, possano partecipare i docenti con almeno 5 anni di ruolo. Ma una direttiva dell'Unione europea stabilisce che il servizio prestato come precario debba essere valutato a tutti gli effetti. Anche, quindi, come requisito per l'ammissione al concorso a preside. Insomma, l'ennesimo contrordine in una vicenda davvero tormentata 1 di cui Repubblica.it si è ampiamente occupata.

            Per Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, si tratta di una "vittoria". "Non può esistere un servizio di serie A (quello prestato dopo il ruolo) e uno di serie B (quello prestato da supplente). Questa decisione dei giudici - prosegue - conferma, ormai, come il diritto comunitario, spesso più attento alla tutela dei diritti fondamentali dell'uomo, sia vincolante per il diritto interno. Ora tocca agli aspiranti candidati dimostrare le proprie capacità per vincere un concorso difficile per esercitare il ruolo di dirigente nella scuola dell'autonomia".

            Sono 400 gli aspiranti presidi che hanno svolto almeno 5 anni di servizio come supplenti o che ne hanno maturato parte come supplenti e parte come insegnanti di ruolo. Ma il concorso a preside, che inizia il 12 ottobre con la contestata prova di preselezione, sembra iniziato sotto una cattiva stella. Il pacchetto di 5.750 quiz pubblicato il primo settembre, dal quale verranno sorteggiate le 100 domande di giorno 12, sembra viziato da decine di quiz errati, di dubbia formulazione o che semplicemente non c'entrano nulla con la preparazione del dirigente scolastico.

            In più, la recente manovra finanziaria del mese di luglio ha assottigliato l'organico dei dirigenti scolastici di 2.865 posti: 1.849 sono le scuole sottodimensionate che non potranno più avere un preside titolare e 1.016 istituti che spariranno per effetto dell'accorpamento dei circoli didattici con le scuole medie in istituti comprensivi di almeno mille alunni. Così, i vincitori del prossimo concorso potrebbero non trovare neppure uno dei 2.386 posti messi a concorso ed essere costretti ad aspettare che i colleghi più anziani vadano in pensione.

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              #16
              Concorso per presidi, nuova figuraccia Gelmini costretta a cancellare 1000 quesiti

              Centinaia di quiz sbagliati per la selezione di 2.386 dirigenti scolastici. E non soltanto "pochissimi e marginali refusi nelle domande del concorso per dirigenti scolastici", come ha dichiarato lo scorso 6 settembre il ministero dell'Istruzione travolto dalle polemiche. Nel pacchetto di quasi 6 mila domande pubblicate sul sito del ministero lo scorso primo settembre ci sono quasi mille domande da eliminare. I 42 mila aspiranti presidi per settimane si sono quindi esercitati dunque su centinaia di quiz che non troveranno giorno 12 nel test di preselezione. Il perché è presto detto: molti item sono formulati in modo non chiaro o ambiguo, o più semplicemente sono errati.

              Ieri sera, il ministero dell'Istruzione ha pubblicato l'atteso elenco dei test a risposta multipla da espungere prima del sorteggio dei 100 che varranno l'ammissione agli scritti. Nel corso delle scorse settimane, il blocco di 5.750 domande, dal quale saranno estratti i 100 quiz oggetto della preselezione del prossimo 12 ottobre, è stata oggetto di mille polemiche. I candidati spulciando le domande hanno trovato tantissimi errori, criticando il ministero e il governo per una selezione che alla maggior parte dei 42 mila candidati non sembra affatto idonea a selezionare dirigenti scolastici del futuro.

              "Il ministero - recita la nota di ieri sera - ha provveduto ad una revisione complessiva della banca dati predisposta da una commissione esterna di esperti per la prova pre-selettiva del concorso a dirigente scolastico". Scoprendo che "i pochi e marginali" refusi sono addirittura 975 (il 17 per cento del totale), contenuti in tre liste. Nella prima "sono compresi gli items contenenti errori o imprecisioni tali da incidere sulla correttezza delle domande e/o delle risposte". E si tratta di delle prime 250 domande da scartare.

              "Nel secondo - prosegue la nota - sono presenti, invece, tutti quegli items con formulazioni che potrebbero in qualche modo indurre in errore i candidati o presentare problemi interpretativi o refusi, che l'Amministrazione ha ritenuto comunque opportuno escludere dall'estrazione". Altre 599 domande. E, infine, "per le lingue straniere, sono stati eliminati, a maggior garanzia dell'interpretazione degli stessi, anche i quesiti contenenti errori tipografici". In tutto, altre 126 domande. Tra i candidati il senso di confusione e disorientamento per una selezione già nata sotto i peggiori auspici è ormai totale.

              "Chi supererà i test - spiega Marina, una candidata che preferisce restare anonima - si potrà vantare di sapere gestire meglio di altri lo stress, di godere di una buona dose di fortuna e di una buona memoria". E le qualità del dirigente scolastico? "Chi non supererà il test - continua Marina - non sarà meno preparato degli altri, né meno adatto a fare il dirigente scolastico". Insomma, la solita lotteria all'italiana. In effetti, conoscere la risposta ad alcune domande non sembra essenziale per diventare capo d'istituto. Possono diventare dirigenti scolastici i professori che non sappiano se "possono contrarre matrimonio tra loro le persone delle quali l'una è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra"? (domanda 359 della terza area). O senza conoscere quanti condomini devono abitare in un edificio per avere il Regolamento di condominio? (domanda 323). Ma la cosa che lascia ancora perplessi è che tra le domande escluse ci sarebbe anche la numero 710 della quinta area, che però ne contava 709.

              Anche le modalità si espletamento del concorso sembrano cervellotiche. Ogni candidato avrà sul tavolo un librone con tutte le 4 mila e 750 domande rimanenti, un foglio a lettura ottica per segnare le risposte e un altro foglio con i numeri delle 100 domande da andarsi a cercare sfogliando il librone. In un minuto (per rispondere alle 100 domande avranno a disposizione 100 minuti) occorre andarsi cercare la domanda, leggere e interpretare il testo e infine rispondere correttamente evitando segni di riconoscimento o sbavature che potrebbero annullare la prova.

              E comunque per il ministero si tratta di questioni "irrilevanti". Come i neutrini, come le minori bocciature occultate.

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                #17
                Concorso presidi e domande errate Il Miur: "Ecco i nomi dei 'colpevoli'"

                Sul concorso per preside piovono polemiche e critiche da tutte le parti sul ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dopo l'articolo di Repubblica.it sui quiz. Il caso era nato dal fatto che nella prima parte della selezione concorsuale, ben 975 delle 5.663 domande pubblicate il primo settembre - tra le quali saranno estratte le 100 oggetto della preselezione e che sono servite da esercizio per gli oltre 42mila candidati - sono risultate errate, formulate in maniera poco chiara o ambigue. Un numero di errori (quasi una domanda su 5) che è sembrato eccessivo per un concorso così importante.

                Il ministero ha prima diffuso un comunicato stampa per prendere le distanze dalla figuraccia e poi ha rivelato sul web i nomi dei diretti "responsabili" dei troppi quesiti "sbagliati". "Il Ministero - recita la nota - ha operato una revisione totale delle 5.663 domande predisposte da una commissione esterna di esperti di varia estrazione, la cui composizione è consultabile su internet. Non si può pertanto attribuire al ministero - prosegue la nota - esattamente il contrario di quanto è avvenuto e che è facilmente verificabile. Con una news pubblicata sul sito dell'Ansas (l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, un tempo Indire) è possibile scorrere l'elenco degli esperti incaricati di redigere le domande per le prove preselettive del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici".

                In questo modo il ministro e il suo staff cercano di tirarsi fuori dalle polemiche degli ultimi giorni. E non mancano le sorprese. In affetti, le domande erano state affidate a persone di tutto rispetto. Ma, allora, perché tanti errori e sbavature? Tra gli estensori delle oltre 5mila domande troviamo ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone che nel lungo elenco sono anche affiancate all'area di pertinenza delle domande.

                Intanto, sindacati ed esponenti politici hanno espresso tutto il loro disappunto per una procedura che servirà a reclutare 2.386 dirigenti scolastici. Per Francesca Pugliesi del Pd, "il Miur è al collasso e occorre rinviare il concorso per eliminare i quesiti ideologici". "Attendevamo e sollecitavamo ormai da tempo l'urgenza del concorso a dirigente scolastico, visto che - afferma Pugliesi - ormai sono troppe le scuole statali italiane non governate a causa delle eccessive reggenze. Purtroppo però l'eliminazione di 976 quesiti errati dalla prova concorsuale, che certifica il collasso della struttura del ministero governato da Mariastella Gelmini, ci obbliga a chiedere un breve rinvio perché la prova si possa svolgere in condizioni di serietà, rigore e pari opportunità".

                Per l'esponente dell'opposizione "dopo la pubblicazione notturna dei test abbiamo dovuto rilevare peraltro che restano in vita ancora numerosi quesiti 'd'opinione', che attendono risposte quanto meno 'ideologiche'. Come per esempio la domanda 170: la capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all'interno della scuola dipende esclusivamente dal carisma del dirigente (risposta giusta) non dalla bontà delle relazioni tra i componenti (risposta sbagliata)! Diciamo - conclude Pugliesi - che con il 'leader carismatico' abbiamo già devastato un paese ... eviteremmo di riproporre la stessa amara medicina alla scuola!".

                Per Massimo Di Menna, della Uil scuola, si tratta "di un modo di procedere che non rispetta l'impegno di tanti insegnanti. Un sistema tutto carte e norme che va radicalmente cambiato. Un pasticcio, nei modi e nella sostanza: nei modi perché non si è tenuto in alcuna considerazione l'impegno e lo stato d'animo dei docenti che si accingono a partecipare al concorso; nella sostanza perché su 5mila domande predisposte dal ministero, il ministero stesso, a distanza di poco meno di una settimana dalla prova, ne ha individuate come 'errate' e quindi ritirate ben mille. C'è da chiedersi, che cosa succederebbe se un insegnante nel predisporre le domande per i propri studenti ne sbagliasse il 20 per cento?".

                Anche Francesco Scima, leader della Cisl scuola, chiede "più rispetto per i candidati". "I fatti che si sono registrati in merito alla predisposizione delle prove preselettive del concorso a dirigente scolastico - afferma Scrima - destano numerose perplessità e preoccupazioni. Le condizioni nelle quali i docenti candidati andranno a sostenere la preselezione, che oggi tutti invocano seria e trasparente, non depongono bene per un sereno svolgimento del concorso, con il rischio concreto che si apra un nuovo contenzioso. Decida il ministero - conclude l'esponente Cisl - se ci sono ancora i requisiti per andare avanti, garantire certezza del diritto e rispetto del lavoro e dell'impegno degli insegnanti".

                Sul concorso si ricompone anche l'unità sindacale. "Il ministero, dopo aver cercato di minimizzare sugli errori per la prova preselettiva, rassicurando che erano poco più di un centinaio, ha finalmente pubblicato il dettaglio delle domande eliminate". E "poiché non c'è stata trasparenza ed alle nostre richieste scritte non è stata data mai alcuna risposta", il sindacato di via Serra chiede di conoscere "i criteri in base ai quali sono stati individuati gli esperti incaricati di predisporre le 5.663 domande", "i costi di tale operazione", "se è stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (se erano stati impegnati, per esempio, nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione" e, infine, "se, per i numerosi errori commessi, è stata prevista a loro carico una penalità economica".

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                  #18
                  Preparavano i quiz e facevano ripetizioni Sotto accusa esperti del concorso per presi

                  ROMA - Doppio ruolo per alcuni esperti nominati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per formulare le domande del contestato concorso a preside 1 al via domani mattina: hanno contribuito alla predisposizione delle oltre 5 mila domande pubblicate il primo settembre, ma hanno anche svolto corsi di preparazione a pagamento per superare la preselezione che utilizza gli stessi test. Nulla di penalmente rilevante, probabilmente, ma sarebbe stato opportuno come sostiene da mesi la Flc Cgil (i lavoratori della conoscenza) evitare "sovrapposizioni".

                  L'INCHIESTA 2


                  Lo scorso 6 ottobre, dopo la pubblicazione dell'elenco degli 89 esperti "responsabili" dei test finiti sul banco degli imputati per errori e inesattezze, la Flc Cgil poneva al ministro la seguente domanda: se, cioè, fosse "stata verificata l'eventuale incompatibilità di tali esperti con l'incarico ad essi affidato (per esempio, se erano stati impegnati nell'organizzazione e nello svolgimento dei corsi di preparazione)". "Non pensavamo a precise persone - dichiara Gianni Carlini, coordinatore dei dirigenti scolastici della Flc Cgil - quando a maggio abbiamo formulato alcune richieste, rimaste disattese, al ministro Gelmini.
                  Solo una questione di metodo".

                  Ma andiamo con ordine. A luglio di quest'anno il ministero dell'Istruzione bandisce l'atteso concorso per il reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici. Il bando prevede una preselezione attraverso una batteria di test a risposta multipla su alcuni argomenti del programma. Lo scorso primo settembre, viale Trastevere pubblica le 5.663 domande dalle quali domani saranno estratte le 100 su cui dovranno cimentarsi oltre 42 mila aspiranti presidi. La sera precedente, però, un internauta dal nickname "preoccupato" pubblica su un blog alcune delle domande che l'indomani verranno rese note dal ministero.

                  E su esposto presentato dall'Associazione nazionale dei funzionari di polizia si apre un'inchiesta per capire come sia stata possibile la fuga di notizie. Poi, il ministero viene preso di mira dai partecipanti al concorso che più studiavano e più scoprivano domande con risposte errate, quesiti formulati in modo dubbio e spesso criptici. Insomma, l'accusa è di avere gestito la procedura in maniera quantomeno disinvolta. E, infine, il botto finale: il 5 ottobre, a una settimana dalla prova iniziale, 975 dei 5.663 quesiti vengono espunti perché errati, formulati in modo ambiguo o confuso.

                  Il ministro Gelmini, che aveva fino a quel momento minimizzato, viene nuovamente preso di mira e viale Trastevere, per difendersi, pubblica l'elenco degli 89 esperti che hanno formulato i test. Secondo quanto ci risulta, il ministero ha affidato l'incarico di predisporre le domande agli esperti tra il mese di maggio e giugno. Ognuno ne ha confezionate una sessantina: per ciascuna domanda quattro risposte, di cui una sola esatta. E basta fare un giretto in internet per verificare che alcuni dei nomi dell'elenco reso noto dal ministero sono anche inseriti nei programmi dei corsi di preparazione alla prova preselettiva.

                  Nell'incontro del 3 luglio organizzato dal Cidi (il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) figura Anna Armone, alle prese con una lezione su "Diritto costituzionale, comunitario e diritto amministrativo in materia di istruzione". Semplice omonimia? E mercoledì 13 luglio 2011, stando alla locandina, Ivana Summa si è occupata di Teoria delle organizzazioni complesse: principi e strumenti per la gestione dell'istituto. E quello appena citato a titolo di esempio non sembra l'unico caso. Nulla di penalmente rilevante, ripetiamo, ma alcuni esperti contattati dal ministero per la stessa ragione hanno preferito declinare l'invito proprio perché impegnati nei corsi di preparazione a pagamento.

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                    #19
                    Lunghe attese e un librone ingestibile così la preselezione per i presidi

                    Ancora polemiche sul concorso a preside al via questa mattina. Tempi di attesa biblici prima della prova preselettiva e difficoltà di gestione dei libroni contenenti tutte le domande predisposte dal pool di 89 esperti nominati dal ministro Gelmini tra maggio e giugno. Le migliaia di insegnanti in lizza per i 2.386 posti messi a concorso da viale Trastevere si sono dovuti sottoporre a un'estenuante attesa prima di affrontare il quizzone di 100 domande cui rispondere, tra mille difficoltà operative, in "appena" un'ora e 40 minuti.

                    Verso le 13.30 il ministero ha diramato un comunicato che dava le prime informazioni sulla prova preselettiva ancora "in corso" di svolgimento. Un paio d'ore prima, Francesca Puglisi, responsabile Scuola per la segreteria del Partito democratico, tuonava: "Alle 11.35, a oltre tre ore dal previsto inizio della prova, ancora devono arrivare i quesiti per la prova preselettiva per il concorso a dirigente scolastico, con insegnanti presenti negli istituti dalle ore 7.30 di questa mattina e da allora in attesa". In effetti, l'organizzazione della contestata prova di selezione è stata un po' macchinosa.

                    Verso le 7.30, i 42 mila aspiranti allo scranno di preside si sono presentati presso gli istituti sede del concorso. Il riconoscimento dei candidati era previsto per le 8 in punto, ma parecchi si sono recati sul posto con un certo anticipo. Soprattutto i pendolari perché in ogni regione la prova si è svolta soltanto nel capoluogo. Il ministero, nei giorni precedenti, aveva
                    inviato i "timing" dell'intera giornata. Entro le 9.30 le scuole dovevano terminare la fase di riconoscimento dei candidati, cui è stato consegnato un tesserino col codice a barre.

                    Alle 10 in punto, alla presenza di una commissione di garanzia, è stata sorteggiata la batteria di 100 domande utili, estratte dal blocco di 5.663 quiz predisposti e pubblicati lo scorso primo settembre. Qualche minuto dopo, la sequenza viene pubblicata sul sito intranet del ministero perché le scuole munite di apposita password possano prelevarla. Venute in possesso del foglio con le 100 domande da sottoporre ai candidati, le scuole hanno provveduto a fotocopiarlo - da 300 a 400 copie per scuola - e a distribuire le copie per le classi.

                    Secondo la tempistica ministeriale, la prova doveva essere avviata nella fascia oraria dalle 11.00 alle 11.30, ma in parecchi casi si è andati oltre mezzogiorno: quattro ore dopo la convocazione ufficiale. "Ci chiediamo, e chiediamo al ministro Gelmini, se questo - sottolinea la Puglisi - sia un comportamento degno di un Paese civile". "Il Miur rende noto - si legge nella nota ministeriale - che, a partire dalle 11.30 di oggi, ha avuto inizio la prova pre-selettiva per il concorso nazionale a dirigente scolastico. La prova si sta svolgendo contemporaneamente in 113 sedi su tutto il territorio nazionale". Nessun problema per "la fase di identificazione dei candidati e di distribuzione del materiale, svoltasi regolarmente", fanno sapere da viale Trastevere.

                    Alla prova hanno partecipato "anche coloro, non inseriti negli elenchi, ma aventi titolo a partecipare in virtù di un provvedimento cautelare" del giudice. In totale, 32 mila candidati corrispondenti, quasi l'80 per cento di coloro che hanno presentato domanda. Durante la prova, parecchi candidati hanno incontrato difficoltà a gestire il volume, simile all'elenco telefonico, contenente le oltre 5.600 domande predisposte dagli esperti. Ognuno dei partecipanti si è ritrovato sul tavolo due fogli - uno con le domande elencate da 1 a 100 da risolvere, cui corrispondevano altrettanti numeri d'ordine delle domande nel librone, e un foglio a lettura ottica dove segnare le risposte corrette - il librone con tutte le domande e due buste: in una è stato inserito il tesserino con le generalità del candidato e nelle seconda busta è stata inserita la prima busta e il foglio contenenti le risposte.

                    Ma maneggiare il ponderoso volume per andare a individuare le domande non è stata cosa semplice. La carta riciclata con la quale il Formez ha confezionato i testi si attaccava alle dita e le anneriva. Secondo parecchi partecipanti, per individuare la domanda, leggerla e rispondere annerendo il pallino della scheda a lettura ottica avendo cura di riempirlo tutto senza andare fuori con la penna, un solo minuto spesso non era sufficiente. E i 100 minuti per risolvere le 100 domande del test a parecchi non sono bastati. Fra un paio di settimane, il ministero comunicherà i nominativi degli ammessi alle due prove scritte. Per accedervi occorre rispondere correttamente ad almeno 80 domande

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                      #20
                      Dopo le pagelle cartacee il governo elimina i presidi

                      ROMA - Oltre alle pagelle cartacee, il governo ha deciso di abolire anche le presidenze. Il disegno di legge di Stabilità, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 14 ottobre e approdato in Parlamento per la discussione e definitiva approvazione, contiene una norma che rischia di lasciare senza un preside titolare una scuola italiana su tre e di fare sparire tutti i posti del concorso a preside appena iniziato. Una situazione che in Italia non si è mai verificata e che potrebbe contribuire a rendere ancora più difficile gestire le scuole del Belpaese. Tra meno di un anno, più del 50 per cento degli istituti potrebbero essere gestiti da presidi “part-time”. E c’è chi già “si indigna” per un modo di operare del governo che carica di responsabilità i capi d’istituto senza “nessun riconoscimento economico”.

                      Ma la norma in questione, secondo i soliti bene informati, potrebbe rappresentare la risposta del governo alle regioni che, in nome del federalismo, si rifiutano di obbedire al diktat dei palazzi romani sul dimensionamento della rete scolastica, di pertinenza delle regioni. Il tutto, in nome di un federalismo più enunciato dall’esecutivo per fare piacere alla Lega che percorso nei fatti. Per comprendere la situazione occorre fare un passo indietro. Lo scorso mese di luglio, il governo vara la prima Finanziaria di una lunga serie, che contiene gli ennesimi tagli alla scuola. Questa volta Tremonti prende di mira le poltrone di dirigente scolastico.

                      Per risparmiare alcune decine di milioni, stabilisce che a partire dal 2011/2012 le scuole con meno di 500 alunni – 300 nelle piccole isole e nei comuni montani – non potranno più avere un preside titolare, ma saranno guidate da un reggente: un capo d’istituto già al comando di un’altra scuola. L’obiettivo è quello di tagliare 1.812 presidenze e relativi stipendi, per un risparmio di circa 100 milioni l’anno. Ma il recente disegno di legge di Stabilità rincara da dose: innalza da 500 a 600 il numero degli alunni per scuola – 400 per i comuni montani e le piccole isole – che fa scattare la presidenza titolare e include nel taglio anche la figura del dsga: il vecchio segretario.

                      I numeri del colpo di scure sono contenuti nella relazione tecnica allegata al disegno di legge di stabilità: 145 milioni di euro nel 2012/2013, 150 nel 2013/2014 e 160 nel 2014/2015. In totale, quasi mezzo miliardo di euro che si aggiunge agli 8 miliardi già tagliati con la Finanziaria del 2008. Le presidenze che, secondo i calcoli di via XX settembre, salteranno sono 3.138, stesso destino per altrettanti posti di dsga. Ma non solo. Il taglio di 3.138 presidenze corrisponde al 31 per cento delle oltre 10 mila poltrone di capo d’istituto esistenti in Italia. E se restasse immutato il numero delle scuole, il 62 per cento verrebbe gestito da presidi “a scavalco”.

                      Ma il taglio delle presidenze potrebbe vanificare gli sforzi di migliaia di insegnanti che in questi giorni si stanno sacrificando per affrontare le prove di selezione del concorso per diventare dirigente scolastico. Qualche mese fa, il governo ha bandito il concorso a preside mettendo in palio 2.386 posti. Poi, arrivò la finanziaria di luglio e pochi giorni fa anche la legge di stabilità. E i 2.386 posti per i vincitori di concorso? Ogni anno, il numero di pensionamenti oscilla fra le 500 e le 600 unità. Così, se la matematica non è un’opinione, nel 2012 i vincitori del concorso potrebbero avere la sgradita sorpresa di non trovare poltrone sulle quali sedersi.

                      E la Dirpresidi “si indigna”. “Anche i presidi delle scuole si indignano. Ma non certamente per ‘simpatia’ con gli indignados dei cortei romani. In applicazione della manovre finanziaria, l’organico dei dirigenti scolastici diminuirà di 3.138 con aggravio del carico di lavoro e ancora viene negata la perequazione interna ed esterna”, scrive Giuseppe Adernò. “I compiti e le responsabilità che graveranno sui presidi che avranno oltre mille studenti e più – continua – di cento docenti e personale Ata saranno notevoli ed in più per molte scuole non sarà facile gestire alunni e classi dislocate in più plessi scolastici, per carenza di strutture e per necessità ambientali”.


                      “Il ministero delle Finanze che sovrintende e governa la scuola italiana vuole la botte piena di economie e la moglie ubriaca di lavoro e di stress”, conclude Adernò. Ma i bene informati giurano che la norma in questione è la risposta alle regioni che si rifiutano di fare il dimensionamento scolastico come ha indicato il governo. Nella stessa finanziaria di luglio c’era anche infatti un’altra norma: la previsione di abolire tutte le scuole medie autonome e le direzioni didattiche per formare istituti comprensivi con almeno mille alunni. L’obiettivo è sempre lo stesso: tagliare un migliaio di presidenze. Ma sulla rete scolastica la competenza è delle regioni, che in alcuni casi si sono rivolte alla Consulta.

                      La disposizione prevista dalla legge di stabilità dovrebbe “indurre” quindi anche le regioni “riottose” (Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Marche, Sicilia e Basilicata) a cambiare idea. Infatti, le stesse possono anche rifiutarsi di dare corso al dimensionamento scolastico – smembramento delle scuole medie ed elementari e riaccorpamento dei plessi per formare istituti comprensivi con almeno mille alunni – indicato dal governo, ma si troverebbero scuole senza dirigente scolastico e segretario titolari. Insomma, una situazione che alla lunga porterebbe le istituzioni scolastiche in questione alla paralisi.

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