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L'angolo di ROL

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    “Prestiti infruttiferi”, è scritto nella causale dei versamenti analizzati dall’Ufficio informazioni finanziarie di Bankitalia e dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza che hanno segnalato “l’operatività sospetta” alla procura di Milano.

    “L’anomala operatività registrata su tre conti correnti intestati a Ratti Miranda Anna“, la moglie dell’amico ed ex socio di Berlusconi, scrive La Stampa, è finita nel mirino degli investigatori durante un fascicolo aperto a carico di Dell’Utri per bancarotta, senza che quel filone portasse a iscrizioni nel registro degli indagati per i pagamenti ora nuovamente nel mirino degli inquirenti. Tre milioni e 328mila euro, a tanto ammontano, solo per il periodo in esame, le “donazioni” fatte dall’ex cavaliere alla moglie e ai tre figli del fondatore di Forza Italia.
    ------------------------> Quella somma, nel giro di pochi giorni, è finita sui conti di uno degli avvocati dell’ex senatore con causale “spese legali”

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      E tra i beneficiari – scrive La Stampa – non c’è solo la moglie, perché anche i figli di Dell’Utri hanno ricevuto corpose donazioni. Sul conto della figlia Marina vengono segnalati come “anomali” nove bonifici nel 2016 per oltre un milione di euro disposti dalla moglie di Dell’Utri nuovamente come “prestiti infruttiferi”. A loro volta, quei soldi, stando alla relazione inviata in procura, sono poi finiti per “finanziamento soci” nel conto di una società con sede operativa a Santo Domingo che “risulterebbe inattiva”.
      Ultima modifica di ROL; 25-05-2018, 18:17.

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        Vincenzo Spadafora, storia di un “balduccino” convertito a Di Maio

        Nel governo gialloverde potrebbe entrare anche un sedicente “balduccino” che chiamava ironicamente “PapiAngelo Balducci ed esultava per Bertolaso ministro. Il “balduccino”, quasi 10 anni fa, sponsorizzò all’Unicef il figlio del suo mentore dopo avere chiesto lavoro per sé ad Angelo Balducci. Vincenzo Spadafora è un deputato del M5S, noto come braccio destro di Luigi Di Maio. Il suo presente appare molto distante dalle telefonate e dagli sms scambiati dal 2008 al 2010 con l’ex presidente del consiglio dei lavori pubblici Balducci, sintetizzati nei brogliacci del Ros che indagava sulla Cricca. Il Fatto ha visionato il materiale che, pur di nessuna rilevanza penale (Spadafora non è mai stato indagato), è utile per conoscere la storia di un protagonista del nuovo corso.

        https://www.ilfattoquotidiano.it/pre...ito-a-di-maio/

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          GUARDIA DI FINANZA – TRENTO: FRODE FISCALE: DENUNCIATI DUE PROFESSIONISTI PER AVER EMESSO TRA LORO FATTURE FALSE PER OLTRE UN MILIONE E MEZZO

          mimì e cocò.....

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            Durante le indagini i Finanzieri hanno controllato la contabilità della società di elaborazione di dati con sede a Rovereto (Tn), di cui il professionista abusivo era amministratore, ed è subito balzata all’occhio la presenza di molte fatture registrate che erano state emesse da un noto commercialista locale che aveva interessi economici nella società controllata pur non figurandovi come socio: gli importi delle fatture costituivano circa il 90% dell’intero volume d’affari della società, lasciando dunque intendere un rapporto praticamente esclusivo tra la società di elaborazione dati e il commercialista


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              almeno prima facevano solo questo....

              Una delle più recenti pronunce sul punto è rappresentata dalla sentenza C.T.P. Treviso 17 ottobre 2016, n. 401riguardante il caso di un professionista che si era visto disconoscere tutti i costi pagati ad una società di servizi, cui era socio unitamente alla moglie, per la gestione e l’aggiornamento dei software e dei programmi operativi, la pulizia dei locali, l’addestramento ed organizzazione del personale, l’elaborazione dei dati contabili, l’erogazione dei servizi amministrativi, la tenuta della contabilità, l’archiviazione informatica.

              Più precisamente l’Ufficio disconosceva la deduzione qualificando come ingiustificato l’importo, e ritenendo l’operazione posta in essere dal contribuente unicamente per avere un risparmio di imposta (tenuto conto che per il proprio reddito avrebbe pagato l’aliquota del 43%, mentre la società era tassata nella misura del 27,50%

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                mediamente intestano ai praticanti...ora non si fidano manco più....è guerra

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                  mediamente intestano ai praticanti...ora non si fidano manco più....è guerra
                  che poi i giovanotti sono pure inconsapevoli....

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                    ciucci inconsapevoli ahahahahahahah

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                      Piera Aiello, 51 anni, è infatti una testimone di giustizia sotto scorta e costretta all'anonimato per il suo impegno contro la mafia. A 23 anni, vedova del figlio di un boss che le avevano fatto sposare per forza, decise di raccontare al Paolo Borsellino tutto che che sapeva. Con le sue parole, contribuì a condannare mafiosi trapanesi, ma pagò un prezzo altissimo: lasciare la Sicilia, sola, con una bambina di tre anni, e vivere come un fantasma. Con un altro nome, sotto protezione, in località protette.
                      susanna-jpg Adesso, dopo quasi trent'anni in cui si è costruita una seconda vita, è appena stata eletta alla Camera col Movimento Cinque stelle, dopo aver preso una valanga di voti, 78 mila nel collegio uninominale di Marsala. Pur di candidarsi, racconta, ha nascosto al Viminale le sue intenzioni: «Ho dribblato la Commissione centrale, altrimenti mi avrebbero impedito di farlo».

                      Ora ha un incarico pubblico, ma vorrebbe continuare a non mostrare il suo volto, anche se l'impresa rasenta l'impossibile e lei, in fondo, lo sa: «È come in un parto, quando un bambino che deve nascere, e non vuole nascere. In Aula non parlerò al microfono: farò leggere le mie parole ad altri. Ma non è per paura: è perché l'importante sono le mie idee, non la mia faccia», racconta.

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