Originariamente inviato da Arch.n
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...atteo/1714035/
Né il capo dello Stato, né il presidente del Senato Piero Grasso, né il ministro della Giustizia Andrea Orlando, né il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi, né il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, né il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli, nel bunker dell’Ucciardone trasformato per l’occasione in un teatrino della legalità, hanno trovato tempo e modo di spendere una parola di solidarietà nei confronti del pm Nino Di Matteo, da due anni bersaglio degli ordini di morte di Totò Riina e di un bombardamento di minacce così feroce da aver costretto il Viminale ad assegnargli una scorta con tre auto blindate, dodici specialisti del Gis e un bomb-jammer.
Nessuno ha ricordato che quell’inchiesta sul dialogo tra boss e istituzioni va avanti da tre anni in un continuo clima di allarme, costellato da episodi inquietanti: dalle incursioni di ‘’ignoti’’ in casa del pm Roberto Tartaglia, all’arrivo a Palermo di duecento chili di tritolo, che secondo il pentito Vito Galatolo sarebbero tuttora nascosti in una delle borgate palermitane per far saltare Di Matteo.
Nessuno ha pensato di dissociarsi pubblicamente dal tentativo di isolamento fino alla derisione che da mesi va montando all’indirizzo dei pm del pool Stato-mafia, spingendo un autorevole ex senatore del Pci come Emanuele Macaluso addirittura al turpiloquio: ‘’*****, ci voleva l’acume e l’esperienza di Di Matteo per scoprire la vocazione di Cosa nostra a cercare il dialogo con le istituzioni’’.Commenta
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pure alle schede si attaccano....ma roba da matti..............
http://corrieredelmezzogiorno.corrie...5c8f8e78.shtmlCommenta
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Salve!!!
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http://www.primonumero.it/attualita/...o.php?id=19431
Indagine della Finanza
“Luigi Turdò, regista occulto di una rapina lunga 27 anni". La moglie ai domiciliari, sequestrati beni e denaro
Indagato anche un altro familiare dell’ex assessore ai Lavori Pubblici. Tra i 5 finiti ai domiciliari per bancarotta fraudolenta e frode fiscale anche il commercialista Giambattista Amoruso, considerato il consulente che ha prestato la sua attività per mettere in piedi una rete di società ridotte sistematicamente a “scatole vuote”, private del patrimonio dirottato all’estero e affidate a pregiudicati prestanome in parte irreperibili. Secondo la pubblica accusa sarebbero stati sottratti all’Erario e ai fornitori. Almeno 15 i creditori mai pagati. La rete, avviata secondo le indagini nel 1988 con la prima delle cinque società coinvolte, si è avvalsa di “ingegnose operazioni bancarie che non hanno apportato ricchezza nelle casse sociali”. Accertamenti su beni di lusso fittiziamente acquistati : barca, auto, immobili tra cui un appartamento a a Capracotta.Commenta
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http://www.primonumero.it/attualita/...o.php?id=10651
Cronache
Reati finanziari, arrestato il presidente dell’Ordine Commercialisti
Gianbattista Amoruso si trova ai domiciliari nella sua abitazione termolese in seguito alla notifica di un provvedimento restrittivo da parte Gip di Roma. Amoruso, che si era candidato nello scorse regionali con Alternativa, è fra gli indagati di una inchiesta della Procura di Roma che gravita attorno all’abusiva attività finanziaria, legata a due società con sede nella Capitale per le quali Amoruso in passato è stato revisore dei conti. Il professionista termolese, presidente dell’ordine commercialisti di Larino e Termoli, è stato raggiunto questa mattina dai carabinieri, e ha già chiesto di essere ascoltato, sicuro di riuscire a chiarire la sua posizione.
Oltre a lui sono stati arrestati un architetto e un notaio svizzero non ancora rintracciati, due agenti assicurativi (Giancarlo Santoro e Carlo Cocchi) e un imprenditore (Marco Gravina). In concorso con una serie di prestanome, secondo l’accusa, avrebbero costituito e amministrato una serie di intermediari finanziari e consorzi, aggirando le norme del Testo unico bancario che regolano l’emissione di polizze fideiussorie.
Gli indagati dunque avrebbero concesso abusivamente finanziamenti sotto forma di polizze fideiussorie prive di reale copertura patrimoniale, perpetrando così una vera e propria frode finanziaria ai danni di alcuni Enti pubblici, privati della possibilità di recuperare le somme di denaro garantite dalle fideiussioni irregolari. Tra gli Enti pubblici che hanno ricevuto a garanzia polizze fideiussorie in realtà prive di copertura figurano diversi uffici dell’Agenzia delle Entrate, Equitalia, alcune Regioni, l’Inps, Asl e numerosi comuni.Commenta
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