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Non è per fare un piacere a Berlusconi, ma a Confindustria e alle altre organizzazioni imprenditoriali. Così, intervenendo al Senato per illustrare la relazione sulla Giustizia già approvata ieri dalla Camera, il ministro della Giustizia Andrea Orlandogiustifica la volontà del governo di mantenere le soglie di non punibilità penale per il falso in bilancio, introdotte nel 2003 dalla maggioranza berlusconiana. “Non è perché abbiamo introdotto delle soglie che siamo amici di quelli che fanno il falso in bilancio” ha detto il ministro in aula, rivolgendosi in particolare alMovimento 5 Stelle, che nei giorni scorsi aveva attaccato pesantemente l’emendamento governativo al ddl anticorruzione, volto a lasciare inalterati i limiti del 5% dell’utile di esercizio e dell’1% del patrimonio netto al di sotto dei quali i magistrati non possono intervenire.
“Nella stesura estiva non avevamo previsto soglie”, ha spiegato Orlando, “abbiamo fatto una consultazione nella quale forze sociali ci hanno posto il tema di distinguere tra aziende quotate e non quotate e di tener conto che alcune aziende hanno strumenti diversi per fare il bilancio. Per alcune la possibilità di cadere nell’errore è più alto, ne vogliamo tenere conto o no? Se non vi va bene discutiamo su come farlo, ma non è accettabile che se si tiene conto di questo aspetto si diventa improvvisamente amici dei criminali”.
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Tanto che in questi giorni il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone è stato molto cauto nel commentare la questione, a cui pure è interessato dato che il falso in bilancio può nascondere i fondi neri necessari a pagare mazzette. “E’ chiaro che, entro certi limiti di tolleranza, lo spostamento dal vero può anche essere non punibile”, afferma oggi Cantone in un’intervista a Repubblica. “Ma la percentuale non può essere molto elevata e soprattutto non convince che ci sia un pezzo di perseguibilità a querela”.
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SI’ AI PENTITI NEI PROCESSI PER CORRUZIONE”. Come ieri la Camera, il Senato ha approvato la relazione di Orlando sulla Giustizia. Il ministro ha poi rilanciato con l’annuncio di un nuovo provvedimento: il pentito anti-tangenti: “Credo che manchi oggettivamente un intervento tra quelli all’esame del Parlamento, che sono convinto porteranno a un risultato significativo, che è lo sconto di pena per chi collabora nell’ambito delle inchieste per corruzione, che è l’unico intervento perché in grado di rompere la logica di omertà che spesso caratterizza le organizzazioni corruttive”. Ad avanzare la richiesta di introdurre la figura del pentito nei processo per corruzione era stato, l’11 dicembre davanti la commissione Antimafia, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone.
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioSI’ AI PENTITI NEI PROCESSI PER CORRUZIONE”. Come ieri la Camera, il Senato ha approvato la relazione di Orlando sulla Giustizia. Il ministro ha poi rilanciato con l’annuncio di un nuovo provvedimento: il pentito anti-tangenti: “Credo che manchi oggettivamente un intervento tra quelli all’esame del Parlamento, che sono convinto porteranno a un risultato significativo, che è lo sconto di pena per chi collabora nell’ambito delle inchieste per corruzione, che è l’unico intervento perché in grado di rompere la logica di omertà che spesso caratterizza le organizzazioni corruttive”. Ad avanzare la richiesta di introdurre la figura del pentito nei processo per corruzione era stato, l’11 dicembre davanti la commissione Antimafia, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone.
io non sono convinto affatto......chi tace si ricicla nel sistema chi parla è destinato all'isolamento a vita (che se ne fa dello sconticino di pena....)
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Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioqueste affermazioni significano non voler amettere che esista un SISTEMA corruttivo in Italia a tutti i livelli....
anzi le dirò guadagna anche in credibilità ed affidabilità....("Non ha cantato"...)
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La prima cosa da fare è quella di rompere tutti i conflitti d'interesse..., nuova classe dirigente (per concorso e non per nomine politiche)...riformulare tutte le norme processuali che sono il vero scandalo di questo paese, dotare di mezzi idonei i presidi che i nostri padri costituenti avevano previsto per la tutela della nostra democrazia....
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Così tanto per parlare:
Il contribuente deve pagare:
a) il 4% di interessi sulle imposte o maggiori imposte a partire dal giorno successivo a quello di scadenza del pagamento e fino alla data di consegna al concessionario dei ruoli nei quali tali imposte sono iscritte;
b) il 4,5% di interessi in caso di pagamento rateizzato o sospeso ai sensi dell’art. 19 D.P.R. 602/1973;
c) a questi si cumulano gli interessi del 6,8358% (che diventerà il 5,7567% a partire dall’1 ottobre 2010) per mancato pagamento nei 60 giorni dalla data della notifica della cartella di pagamento, e che scaduto tale termine si computeranno dalla data della notifica della cartella stessa.
Nel caso in cui, al contrario, sia l’amministrazione a dover rimborsare il contribuente, la legge stabilisce che questa debba pagare:
a) a partire dall’1 gennaio 2010, il 2% annuo e l’1% semestrale, per ognuno dei semestri interi, escluso il primo, compresi tra la data del versamento e la data dell’ordinativo.
Mi pare che le tempistiche di rimborso sia argomento moooooooolto attuale...
Chissà se con i nuovi provvedimenti si sta velocizzando qualcosa...
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