Originariamente inviato da ROL
Visualizza il messaggio
l'HSBC è SOLO UNA PARTE DEL SISTEMA...:-)
-
l'HSBC è SOLO UNA PARTE DEL SISTEMA...:-) -
è bravo a falciani...:-))Commenta
-
-
queste cozze sono nel paradiso delle cozze hahahhahahahahahahahaCommenta
-
Ciao Roooooooool smack
Commenta
-
Nuovo catasto: venerdì 20 febbraio si approverà il decreto
In arrivo la rivoluzione del catasto, che mira a cancellare ingiuste distribuzioni con l’attribuzione di nuove categorie catastali, in sostituzione delle vigenti e una revisione generale delle stesse, che porterà le attuali 26 categorie a essere ricondotte alle future 8.
Inoltre, nessuna distinzione tra immobili di lusso (A/1, A/8, A/9) e popolari e valori calcolato in base a metratura e posizione. Sono alcune delle novità previste dalla riforma del Catasto, contenute nel decreto legislativo, che il governo approverà venerdì 20 febbraio 2015.
Le misure contenute nel Decreto legislativo - Il decreto conterrà dettagli e procedure, nonché i metodi di determinazione dei nuovi valori patrimoniali e delle nuove rendite a partire dai dati di mercato.
Gli immobili saranno riclassificati sulla base della destinazione d’uso, abbandonando le vecchie categorie A-B-C-D-E-F e verranno suddivisi:
- in immobili ordinari (gruppo O);
- e immobili speciali (gruppo S).
Le categorie A/1, A/2, A/3 scompariranno e tutti gli immobili considerati appartamenti saranno inseriti in «O/1».
Tutte le abitazioni residenziali saranno inserite in un’unica categoria.
Va detto che circa 3/4 milioni di unità immobiliari non sono dotate di planimetria e per esse la transizione dai vani ai metri quadrati prevista dalla legge di delega fiscale diventa un problema.
Già nel 1939 erano molti gli immobili non mappati, soprattutto i più antichi o quelle situati in campagna. Nei decenni la situazione è migliorata e sono state ricavate le metrature basandosi sulla scala riportata nel disegno.
Ma se tali fattispecie fino a oggi venivano tollerate, dato che le rendite catastali venivano calcolate sulla base dei «vani» che componevano l’unità immobiliare, oggi i nuovi valori saranno calcolati sulla base dei metri quadrati.
Una possibile soluzione delineata nel decreto– alternativa rispetto a quella di costringere i proprietari a mettersi in regola – è l’introduzione di un sistema per raccordare i vani ai metri quadrati.
Ad esempio un immobile di categoria A/2, con una consistenza di 6,5 vani, si troverà ad avere una metratura catastale di 136,5 metri quadrati.
La maggior parte degli immobili è raggruppato nelle categorie A/2, A/3 e A/4, i cui vani corrispondono a circa 20/21 metri quadrati.
Per gli immobili di categoria catastale B e C, anche se privi di planimetria, la consistenza è già espressa ufficialmente in metri quadrati, (fatta eccezione per i B/8, valutati in metri cubi).
Un metodo così approssimativo porterà sicuramente a contenziosi e molti proprietari si affretteranno a comunicare tempestivamente le loro planimetrie, affrontando la spesa prima di vedersi attribuire metri quadrati in più.
Gli effetti - La riforma del catasto porterà:
- alla ricostruzione della metratura per immobili privi di planimetria;
- alla possibilità, per i proprietari, di trasmettere i dati degli immobili all’Agenzia delle Entrate (ex Agenzia del Territorio);
- alla stima da parte di professionisti incaricati con eventuali rilievi;
- a valori patrimoniali e rendite ridotte del 30% per le unità ordinarie e del 20% per quelle a destinazione speciale;
- a riduzioni ad hoc per gli immobili storico-artistici;
- alla facoltà di adeguamento degli estimi dopo cinque anni, in vista della revisione generale decennale, partendo dai valori Omi.
Nel 2020 il nuovo Catasto sarà a regime – L’Amministrazione finanziaria prevede che ci vorranno 5 anni per l’entrata in vigore definitiva del nuovo catasto. I modelli degli immobili a cui far riferimento verranno approvati entro il 1° luglio 2015, ed entro la metà del 2018 saranno messe a punto le funzioni statistiche, per determinare la nuova base imponibile a dicembre 2019.
Le prime fasi operative dell'attuazione della riforma del Catasto dovrebbero iniziare nella seconda metà di quest'anno, ma in alcune province si dovrà attendere il 2016.
Se le stime saranno concluse entro giugno 2019, il nuovo sistema andrà a regime nel 2020.
Commenta
-
Complimenti al giornalista che ha scritto quell'articolo, gli ho dato una scorsa veloce e ho visto degli strafalcioni tecnici che non si possono sentire, giusto così per fare semplice bla bla e falsi allarmismi.Commenta
-
non ho neppure letto.....mi è arrivata via mail.....Originariamente inviato da pierina Visualizza il messaggioCommenta
Commenta