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Studio tributario affermato o AE?

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    #91
    a mio parere sono due tipi di lavori molto diversi, cioè che implicano uno stile di vita assai differente!per questo dico che forse non hai le idee ancora molto chiare su cosa vorresti per il tuo futuro... Per quanto riguarda lo stipendio, considerando che probabilmente seppur ridotte verranno reintrodotti nel 2010 le indennità e i premi annui per i funzionari la differenza di stipendio è minima, quindi a mio parere non è quello che ti deve fare propendere per un lavoro o per l'altro. E' una valutazione del tutto personale che devi fare da solo, scegliendo ciò che ti rende più sereno e felice. Sicuramente ci sono un paio di dati obiettivi da non sottovalutare:
    1- il lavoro in AE al momento è solo temporaneo. potresti tra sei mesi non avere il contratto e questa è una cosa a cui devi pensare molto bene.
    2- non so da quale città vieni ma qui a bologna negli studi legali quando ti va bene ti allungano si e no 1000euro al mese. Quindi per la mia esperienza posso dire che difficilmente ti si presenterà nella vita nuovamente una proposta del genere!
    3- è veero, però, che se riesci ad entrare in AE avrai un lavoro sicuro tutta la vita.

    Fatte queste considerazioni sceglierei lo studio di diritto tributario. Questa conclusione vale però solo sulla base di questi dati oggettivi. Dopo tu devi prendere in considerazione quello che realmente desideri...Se una vita tranquilla con la famiglia(e comunque un posto di lavoro sicuro) oppure una vita più frenetica ed impegnata nella carriera( anche questa scelta non esclude, però, che tu possa riuscire a conciliare il lavoro con la tua vita tprivata, sarà solo un pò più difficile!).
    Spero di non averti confuso maggiormente le idee. Ora rifletti, ma tieni conto che al momento in AE non è scontato che tu abbia tra qualche mese un contratto a tempo indeterminato!
    Ultima modifica di scorpioncina79; 03-08-2008, 09:30.

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      #92
      Nel concordare con quanto sopra scritto da scorpioncina79, mi permetto di aggiungere due righe: la scelta è tua e devi prenderla sulla base delle tue inclinazioni. Pensa a come ti sentiresti, a un anno dalla tua scelta, se ti guardassi indietro a ripensare al bivio di fronte a cui ti eri trovato: rifaresti la stessa scelta?
      In pratica: una volta assunto alle Entrate, ti mancherebbe il dinamismo e la varietà della professione, quel senso di frenesia nel trovare clienti, nel redigere atti, nello studiare cause, nella soddisfazione di vedere accolta dal giudice la propria impostazione?; oppure, una volta entrato nello studio, rimpiangeresti quel minimo di stipendio che però entrava con regolarità, il tempo libero che avevi per coltivare altre passioni o per la famiglia?
      E chiudo: se ti senti avvocato, saprai superare i momenti difficili della professione perché sarà quello che vuoi fare, che ti fa sentire realizzato e felice. Altrimenti ad ogni minimo intoppo (un cliente che non paga, un week end bruciato per scrivere un atto) rimpiangerai di non aver optato per il posto pubblico.
      Guarda, se hai la possibilità di affrontare le eventuali difficoltà economiche che sono insite nell'avvio di una carriera professionale (aiuto di genitori, altre fonti di reddito), ti consiglio di buttarti nella professione, perché secondo me (ma è un giudizio fondato sul poco che posso capire dal forum) se hai un dubbio è perché vorresti entrare nello studio, ma temi di rimpiangere i vantaggi del posto pubblico.
      Avevo detto due righe, sono andato oltre. Per approfondimenti rimando a questo messaggio, in cui mi dilungo sul problema professione-posto pubblico...chissà interessi a qualcuno! ;p

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        #93
        Oh caro fabrigu,
        finalmente un discorso lucido e sensato!
        L'immagine dell'AE come refugium peccatoris, l'ho utilizzata anch'io in un altro post!
        Solabio aggiungerebbe: "Ae, refugium meum in die tribulationis meae" !

        comunque Solabio ho 48 anni e al massimo sono ineducato (perchè coinvolgere i miei genitori - poveri, non c'entrano niente- nell'avermi male educato?)

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          #94
          Ho seguito con attenzione la discussione e credo che a tutti una cosa importante sia sfuggita: l'agenzia delle Entrate è un ente dove le mansioni sono molto varie ed è perciò errato fare di tutta un'erba un fascio. In area controllo, dove mi trovo io, ci sono vari tipi di controlli/attività a cui uno può essere assegnato ed alcuni di essi garantiscono un prestigio che non è inferiore a quello che ha un avvocato. Mi riferisco agli accertamenti sostanziali più importanti, alle grosse verifiche, alle adesioni da importi elevati. Il fatto è che non tutti in Agenzia fanno queste cose, c'è anche chi viene destinato ai controlli formali (che alla lunga ti portano alla demenza) come il campione unico. Dunque, parlare di "lavoro in AE" così in generale è sbagliato...dipende tutto da cosa si sarà destinati a fare.

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            #95
            Originariamente inviato da nicola83 Visualizza il messaggio
            Ho seguito con attenzione la discussione e credo che a tutti una cosa importante sia sfuggita: l'agenzia delle Entrate è un ente dove le mansioni sono molto varie ed è perciò errato fare di tutta un'erba un fascio. In area controllo, dove mi trovo io, ci sono vari tipi di controlli/attività a cui uno può essere assegnato ed alcuni di essi garantiscono un prestigio che non è inferiore a quello che ha un avvocato. Mi riferisco agli accertamenti sostanziali più importanti, alle grosse verifiche, alle adesioni da importi elevati. Il fatto è che non tutti in Agenzia fanno queste cose, c'è anche chi viene destinato ai controlli formali (che alla lunga ti portano alla demenza) come il campione unico. Dunque, parlare di "lavoro in AE" così in generale è sbagliato...dipende tutto da cosa si sarà destinati a fare.
            sono daccordo e ciò non vale solo per l'AE!si è in questo periodo affetti dalla sindrome Brunetta, ma il posto pubblico non è sempre così logorante e demenziale come si pensa. Da anni mia madrre lavora nel pubblico ed ha un lavoro abbastanza dinamico che gli piace tantissimo!A mio avviso si ha l'idea del posto pubblico come quel lavoro che ti siedi ad uno scrivania davanti ad un computer o a delle carte e tutto finisce lì. Non credo sia sempre così, dipende certo da cosa si è destinati a fare, ma anche e soprattutto quanta voglia si ha di imparare, di lavorare e di mettere le proprie capacità e conoscenze a disposizione della collettività. Perchè ricordatevi sempre che il posto pubblico, qualunque sia il lavoro che si svolge, ha sempre come obiettivo quello di rendere un servizio ai cittadini e nel caso dell'AE è un servizio molto importante quello che si da alla società. Pagare tutti significa pagare meno e rendere lo stato soiale più efficiente ed efficace. Non sottovalutate assolòutamente questo lavoro che è tra i più importanti dello Stato, a mio avviso!!E sopratutto non fatevi prendere da Brunetta &company, perchè i politici sono gli ultimi che dovrebbero parlare di fannulloni e quant'altro, vi pare??Se si ha voglia di lavorare e di fare nel pubblico ce nè di più che nel privato, credetemi!Le difficoltà sono doppie perchè spesso non ci sono gli strumenti per poter lavorare come si vorrebbe e credo che questa sia la cosa più logorante per chi lavora seriamente e pensando ai cittadini!Come vedete anche in questo caso molto dipende da noi!Certo i fannulloni vi diranno che non c'è un cavolo da fare bla bla...Ma non è così. Tanto dipende da noi!!

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              #96
              D'accordissimo, non credo che la maggior parte di noi pensasse al posto pubblico come a qualcosa di necessariamente degradante; ma nel confrontarlo con la professione, si viene costretti a mettere a paragone i tratti più evidenti che distinguono i due impieghi, senza nulla togliere al fatto che anche il posto pubblico dia le sue soddisfazioni e il suo prestigio. Il consiglio che un po' tutti hanno dato, infatti, è di fare appello alle proprie inclinazioni, di decidere sulla base della propria aspirazione.

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                #97
                Originariamente inviato da fabrigu Visualizza il messaggio
                Nel concordare con quanto sopra scritto da scorpioncina79, mi permetto di aggiungere due righe: la scelta è tua e devi prenderla sulla base delle tue inclinazioni. Pensa a come ti sentiresti, a un anno dalla tua scelta, se ti guardassi indietro a ripensare al bivio di fronte a cui ti eri trovato: rifaresti la stessa scelta?
                In pratica: una volta assunto alle Entrate, ti mancherebbe il dinamismo e la varietà della professione, quel senso di frenesia nel trovare clienti, nel redigere atti, nello studiare cause, nella soddisfazione di vedere accolta dal giudice la propria impostazione?; oppure, una volta entrato nello studio, rimpiangeresti quel minimo di stipendio che però entrava con regolarità, il tempo libero che avevi per coltivare altre passioni o per la famiglia?
                E chiudo: se ti senti avvocato, saprai superare i momenti difficili della professione perché sarà quello che vuoi fare, che ti fa sentire realizzato e felice. Altrimenti ad ogni minimo intoppo (un cliente che non paga, un week end bruciato per scrivere un atto) rimpiangerai di non aver optato per il posto pubblico.
                Guarda, se hai la possibilità di affrontare le eventuali difficoltà economiche che sono insite nell'avvio di una carriera professionale (aiuto di genitori, altre fonti di reddito), ti consiglio di buttarti nella professione, perché secondo me (ma è un giudizio fondato sul poco che posso capire dal forum) se hai un dubbio è perché vorresti entrare nello studio, ma temi di rimpiangere i vantaggi del posto pubblico.
                Avevo detto due righe, sono andato oltre. Per approfondimenti rimando a questo messaggio, in cui mi dilungo sul problema professione-posto pubblico...chissà interessi a qualcuno! ;p

                è lo stesso concetto che dicevo io (per la prima parte)!
                ovviamente qualcuno non ha letto bene!
                a volte mi sembra di stare a parlare con i ragazzini delle elementari.solo che l'età è diversa e la sede anche.
                non dico a te fabrigu.
                Ultima modifica di Solibio; 05-08-2008, 15:52. Motivo: .
                Ibis, redibis, non morieris in bello...

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