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Raccolta 80 domande con opzioni e fonti di riferimento per le risposte (proposta)

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    Originariamente inviato da Anthos70007 Visualizza il messaggio
    io trovo piuttosto triste che una persona che usa l'epiteto "Giustizia" sputi veleno su quello che scrivono gli altri e sopratutto su quello che vogliono fare nella vita.
    la definizione di giurista corrisponde a quella di ricercatore che non interpreta letteralmente il diritto ma va oltre e con la propria interpretazione crea diritto vivente. altrimenti non credo che ci sarebbe giurisprudenza. e per quanto riguarda l'attinenza del mio richiamo alla libertà di manifestazione del pensiero, è per farti capire che puoi non essere daccordo con quello che scrivo ma ci sono modi e modi per dissentire, non puoì affermare che il mio discorso è "campato in aria" perchè esprimere in 4 parole una "teoria" non è facile e tu non puoi sapere quello che voglio intendere. ho sempre accettato le critiche ma non ti permetto di dirmi che è triste che io voglia diventare un avvocato. detto questo mi autocensuro perchè non vale la pena continuare.
    Cara mia non te la prendere, si scambiano opinioni , e per quanto ti riguara , vedo che le idee le hai ben confuse . Prima rivendichi il diritto di libertà di pensiero , poi "non accetti " quello altrui.
    Dici di non voler essere giudicata, tu che in altro post sali in cattedra, e contesti aspramente il nuovo ordinamento ...
    Solo alcune domande potevano risultare di non facile comprensione , ma non peggio di molto altri concorsi .
    Non sono d'accordo (ops si scrive così) sul fatto che il giurista crea diritto , da sempre il giurista lo applica e lo interpreta, mentre è il politico che crea nuovo diritto.
    Vedo che ti sei "scaldata" più del dovuto su questa questione , a me dava solo fastidio che proprio una persona laureata in giurisprudenza aderisse a dei luoghi comuni , un po' come quelli che dicono a "legge" si impara tutto a memoria. Certo per chi il diritto lo sa studiare solo in questo modo , ragionare da "giurista" può essere fuorvianete, ma per chi il diritto lo comprende , problemi di applicazione non dovrebbero esservi

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      Originariamente inviato da Gabriele Visualizza il messaggio
      Davide tu farai il concorso per segretari comunali?
      Io avevo spedito la domanda ma non ho studiato nulla di specifico, temo di perdere una giornata e qualche decina di euro di treno ad andarci...
      Ciao Gabriele, non farò il concorso per segretari. Volevo provarlo dopo l'agenzia ma visto come è andata quest'ultimo ho deciso che mi serve un periodo di relax da concorsi. Quindi oggi pomeriggio parto per il mare qualche giorno prima di tornare a lavoro e mi godo l'ultima settimana di ferie.
      Ti dico che il concorso da segretari lo avrei provato se non ci fosse stata la pubblicazione dei quiz. Ma in questo modo se uno non li ha studiati secondo me è inutile provarlo perchè ci sarà un limite di errori molto basso.
      Davide

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        Originariamente inviato da giustizia Visualizza il messaggio
        Ragazzi ,a mio avviso, la risposta esatta era quella seconda la quale i provvedimenti devono essere motivati.
        Questo perchè la legge 241 del 90, stabilisce che tutti i provvedimenti amministrativi , (salvo le eccezioni di legge) devono essere motivati .
        Non vi è un obbligo di motivazione, invece, per gli atti conclusivi dei procedimenti .
        noooooooo
        dove sta scritto????
        L'art 3 della legge 241/90 dice:
        "1. Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, deve essere motivato, salvo che nelle ipotesi previste dal comma 2. La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria. 2. La motivazione non è richiesta per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale.3. Se le ragioni della decisione risultano da altro atto dell'amministrazione richiamato dalla decisione stessa, insieme alla comunicazione di quest'ultima deve essere indicato e reso disponibile, a norma della presente legge, anche l'atto cui essa si richiama. 4. In ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l'autorità cui è possibile ricorrere.

        il fatto che gli atti conclusivi di procedimenti devono essere motivati si desume anche dal fatto che in tal caso è ammessa la motivazione per relationem, cioè il riferimento ad altri atti del procedimento in cui è contenuta la motivazione.
        questa domanda non lascia dubbi nella risposta

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          Che i provvedenti amministrativi devono essere motivati , oltre a prevederlo espressamente la legge 241 /90, lo troverai scritto in tutti i manuale di diritto amministrativo .
          Che gli atti conclusivi di procedimenti debbano essere motivati è falso . Ti ho riportato una serie di esempi , nel mio precedente intervento , di atti conclusivi non soggetti ad obbligo di motivazione .
          PS visto che hai di queste certezze , ha poco senso parlarne...

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            Originariamente inviato da sole nero Visualizza il messaggio
            noooooooo
            dove sta scritto????
            L'art 3 della legge 241/90 dice:
            "1. Ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l'organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, deve essere motivato, salvo che nelle ipotesi previste dal comma 2. La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria. 2. La motivazione non è richiesta per gli atti normativi e per quelli a contenuto generale.3. Se le ragioni della decisione risultano da altro atto dell'amministrazione richiamato dalla decisione stessa, insieme alla comunicazione di quest'ultima deve essere indicato e reso disponibile, a norma della presente legge, anche l'atto cui essa si richiama. 4. In ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l'autorità cui è possibile ricorrere.

            il fatto che gli atti conclusivi di procedimenti devono essere motivati si desume anche dal fatto che in tal caso è ammessa la motivazione per relationem, cioè il riferimento ad altri atti del procedimento in cui è contenuta la motivazione.
            questa domanda non lascia dubbi nella risposta
            Come ha detto giustizia, che l'obbligo di motivazione riguardi i provvedimenti lo trovi scritto in tutti i manuali. Ai soli provvedimenti fa riferimento la l. 241. Per gli atti diversi dai provvedimenti l'obbligo di motivazione può derivare dalla loro natura, secondo quanto ha precisato la giurisprudenza, e in taluni casi può riguardare anche atti, come quelli generali, che la legge invece esclude dal suddetto obbligo. Non è vero, invece, che ogni atto conclusivo di procedimento debba essere motivato, in quanto vi sono atti, come quelli aventi valore meramente certificativo, che sono bensì rilasciati a termine dei relativi procedimenti, ma che non vanno motivati perché la loro natura non lo richiede.
            Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
            I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
            I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

            ELEZIONI!!!

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              scusami non avevo capito un tubo.
              comunque se tra le opzioni c'era i provvedimenti amministrativi anche io mi trovo d'accordo con te
              e la risposta esatta è quella, cioè i provvedimenti!!!!!

              altra risposta sbagliata è questa:
              Vi è obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso:
              Per i procedimenti iniziati d'ufficio (art. 2, comma 1, l. 241/90)

              ma perchè per quelli ad iniziativa di parte no????

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                Originariamente inviato da sole nero Visualizza il messaggio
                scusami non avevo capito un tubo.
                comunque se tra le opzioni c'era i provvedimenti amministrativi anche io mi trovo d'accordo con te
                e la risposta esatta è quella, cioè i provvedimenti!!!!!

                altra risposta sbagliata è questa:
                Vi è obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso:
                Per i procedimenti iniziati d'ufficio (art. 2, comma 1, l. 241/90)

                ma perchè per quelli ad iniziativa di parte no????

                No figurati ti apprezzo, non è da tutti ammettere i loro errori.
                Per quanto riguarda l'altra domanda , limitandosi al tenore letterale della norma , si poteva anche rispondere "per i procedimenti d'ufficio , anche se la risposta che ho dato è l'altra.
                Non ho avuto voglia di approfondire più di tanto , ma mi risulta che in generale , l'amministrazione debba concludere ogni procedimento con un provvedimento espresso , sia esso iniziato d'ufficio o ad istanza di parte.

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                  Originariamente inviato da sole nero Visualizza il messaggio
                  scusami non avevo capito un tubo.
                  comunque se tra le opzioni c'era i provvedimenti amministrativi anche io mi trovo d'accordo con te
                  e la risposta esatta è quella, cioè i provvedimenti!!!!!

                  altra risposta sbagliata è questa:
                  Vi è obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso:
                  Per i procedimenti iniziati d'ufficio (art. 2, comma 1, l. 241/90)

                  ma perchè per quelli ad iniziativa di parte no????
                  Secondo la l. 241 l'amministrazione ha l'obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso quando il procedimento consegua OBBLIGATORIAMENTE ad un'istanza o debba essere iniziato d'ufficio. Non ricordo la terza alternativa (che mi pare non c'entrasse nulla), ma le altre erano a)per i procedimenti iniziati obbligatoriamente d'ufficio e b)in ogni caso. Ora, mentre la prima è senz'altro esatta, perché non c'è dubbio che l'amministrazione debba concludere con un provvedimento espresso ogni procedimento che obbligatoriamente, per legge debba iniziare d'ufficio, non altrettanto mi sembra potersi dire per gli altri casi.
                  Dire, infatti, "in ogni caso", significa ricomprendere anche quei procedimenti che l'amministrazione inizi d'ufficio, non obbligatoriamente, ma in base a una propria valutazione discrezionale, ipotesi che non rientra nella previsione della legge. Inoltre non sempre ad un'istanza del privato consegue l'obbligo di provvedere, che è ad esempio escluso dalla giurisprudenza a fronte di istanze di ritiro di atti inoppugnabili ed altre fattispecie. Credo, quindi, che la risposta "in ogni caso" fosse errata.
                  Ultima modifica di Marcos83; 22-07-2007, 19:31.
                  Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
                  I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
                  I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

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                    non mi sembra chela domanda fosse posta in questo modo sottile.... le domande di questo tipo hanno delle risposte nette.quindi credo che la risposta giusta riguardasse entrambi i casi

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                      Originariamente inviato da sole nero Visualizza il messaggio
                      non mi sembra chela domanda fosse posta in questo modo sottile.... le domande di questo tipo hanno delle risposte nette.quindi credo che la risposta giusta riguardasse entrambi i casi
                      Al di là della incompetenza o della stronzaggine di chi ha predisposto il questionario (basta guardare le domande di organizzazione), se la legge avesse voluto introdurre un generalizzato obbligo di provvedere avrebbe detto, semplicemente, "l'amministrazione deve sempre concludere il procedimento con un provvedimento espresso". Se invece specifica, come effettivamente fa, i presupposti del dovere di provvedere, allora questo non può dirsi sussistente "in ogni caso". Tale risposta è, a mio avviso, errata. Non si tratta di sottigliezze, ma di qualcosa che non sta nella legge.
                      Può sembrare strano che la vita sia un puro incidente, ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti (Bertrand Russell)
                      I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è (Bertrand Russell)
                      I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale (Woody Allen)

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