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Bilancio civilistico e bilancio internazionale

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    #11
    Ringrazio gianl, ed invito altri a tenere un profilo più basso visto che non sono professori in cattedra, neppure se già lavorano alle entrate, ade' me so rotto di questo atteggiamento da sfotto ogni volta che si manifesta un'incertezza.
    Ultima modifica di Gabriele; 23-06-2007, 14:31.
    Gabriele

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      #12
      Originariamente inviato da gianl Visualizza il messaggio
      L'obbligo vale solo per il bilancio consolidato delle società quotate che pertanto non sono obbligate a redigere anche quello civilistico.
      Le differenze sono tante, riassumibili in:
      1) prevalenza della sostanza sulla forma;
      2) principio del fair value.
      Una cosa gianl, sul Simone, dice che le società quotate, quelle finanziarie, assicurative, ecc. hanno l'obbligo del bilancio internazionale, ma anche le altre possono facoltativamente adoperarlo.
      Quindi, significa che potenzialmente il classico bilancio conto economico, stato patrimoniale e nota integrativa che di fatto è l'unico accennato nei capitoli precedenti, soprattutto in tributario, o è in via di estinzione, o potrebbe tranquillamente non essere usato da nessuno.

      Ora faccio un piccolo rilievo di carattere "politico". Oggi si è avuta la ferale notizia che dal 2017 in pratica potremo dire addio alla nostra sovranità nazionale in politica estera, già oggi con questa cosa del bilancio dobbiamo buttare gli articoli 2423 e seguenti in nome del complicatissimo bilancio riclassificato internazionale?
      Bah... Tutto pur di complicare la vita agli italiani.
      Gabriele

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        #13
        Originariamente inviato da Gabriele Visualizza il messaggio
        Una cosa gianl, sul Simone, dice che le società quotate, quelle finanziarie, assicurative, ecc. hanno l'obbligo del bilancio internazionale, ma anche le altre possono facoltativamente adoperarlo.
        Quindi, significa che potenzialmente il classico bilancio conto economico, stato patrimoniale e nota integrativa che di fatto è l'unico accennato nei capitoli precedenti, soprattutto in tributario, o è in via di estinzione, o potrebbe tranquillamente non essere usato da nessuno.

        Ora faccio un piccolo rilievo di carattere "politico". Oggi si è avuta la ferale notizia che dal 2017 in pratica potremo dire addio alla nostra sovranità nazionale in politica estera, già oggi con questa cosa del bilancio dobbiamo buttare gli articoli 2423 e seguenti in nome del complicatissimo bilancio riclassificato internazionale?
        Bah... Tutto pur di complicare la vita agli italiani.
        Francamente non ho letto il Simone per cui non so che dice riguardo ai principi contabili internazionali.
        Comunque il bilancio civilistico ed il bilancio redatto secondo gli international accounting standards non sono due cose antipodiche. Il bilancio Ias non è altro che un bilancio redatto secondo principi differenti. Questi principi riguardano quasi esclusivamente la valutazione delle poste in bilancio (es. per le immobilizzazioni la regola costante è il valore di mercato e non il costo storico) e poche altre (un esempio classico è il procedimento di valutazione del leasing finanziario: il bene oggetto di leasing compare nell'attivo immobilizzato ed il debito contestuale nel passivo dello stato patrimoniale del locatario, mentre civilisticamente è iscritto nell'attivo del locatore, che iscrive i canoni percepiti tra i proventi di gestione).
        La suddivisione del bilancio in conto economico, stato patrimoniale e nota integrativa rimane. Anzi, i l framework IAS prevede anche il prospetto delle variazioni nelle poste di patrimonio netto, il rendiconto finanziario, e le note illustrative.
        Ti assicuro che il bilancio redatto nei termini IAS non è complicatissimo, ma aiuta in maniera molto più incisiva ad attuare la rappresentazione veritiera e corretta del risultato aziendale. Io trovo, invece, scandaloso che ancora non sia obbligatorio per tutti i soggetti tenuti a redigere un bilancio.

        E non preoccuparti, a parte le società quotate (che mi pare non superino le 2 o 300 unità), di fatto non lo utilizza nessuno. Si dovrebbero sostenere costi per la riconversione (aggiornamento del personale, modifica del sistema di rilevazione, ecc.) che la stragrande maggioranza delle società italiane, che sono piccole o piccolissime, non hanno alcuna intenzione di sostenere

        Saluti!
        Ultima modifica di gianl; 23-06-2007, 15:48.

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