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Crisi da disorientamento

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    Crisi da disorientamento

    Salve a tutti,sto attraversando un periodo di forte disorientamento e mi piacerebbe leggere l'opinione dei frequentatori di questo forum sul mio problema. Ho 28 anni, sono laureato in Lettere e non ho ancora le idee molto chiare sulla strada da percorrere nel mio futuro: l'idea dell'insegnamento mi attrae ma allo stesso tempo mi spaventa per la possibilità di dover rimanere precario troppo a lungo. I cambiamenti messi in atto negli ultimi mesi nel campo dell'istruzione non costituiscono certo un incentivo ad insistere su questo settore: quando si avranno notizie più certe di un concorso per insegnanti? E, dopo aver superato questo concorso, si avrà finalmente la certezza di un posto fisso o bisognerà ancora attendere tanti anni? Sento parlare molto spesso di persone che, pur avendo ottenuto un'abilitazione o pur avendo vinto un concorso, non sono ancora diventate di ruolo dopo molti anni: questo scenario per me non rappresenta di certo uno stimolo ad andare avanti su questa strada...Nel frattempo mi sto anche preparando per alcuni concorsi, ma anche questa alternativa per me non è esente da dubbi: cosa fare se dovessi ricevere una chiamata dal nord, dove ho inviato domande di messa a disposizione? Mollare tutto, anche se in uno di questi concorsi sono arrivato agli orali? Mi conviene continuare a fare concorsi? Per me è davvero un periodo di crisi...vi ringrazio per i consigli e in bocca al lupo per il vostro futuro.

    #2
    Originariamente inviato da Lateralus Visualizza il messaggio
    Salve a tutti,sto attraversando un periodo di forte disorientamento e mi piacerebbe leggere l'opinione dei frequentatori di questo forum sul mio problema. Ho 28 anni, sono laureato in Lettere e non ho ancora le idee molto chiare sulla strada da percorrere nel mio futuro: l'idea dell'insegnamento mi attrae ma allo stesso tempo mi spaventa per la possibilità di dover rimanere precario troppo a lungo. I cambiamenti messi in atto negli ultimi mesi nel campo dell'istruzione non costituiscono certo un incentivo ad insistere su questo settore: quando si avranno notizie più certe di un concorso per insegnanti? E, dopo aver superato questo concorso, si avrà finalmente la certezza di un posto fisso o bisognerà ancora attendere tanti anni? Sento parlare molto spesso di persone che, pur avendo ottenuto un'abilitazione o pur avendo vinto un concorso, non sono ancora diventate di ruolo dopo molti anni: questo scenario per me non rappresenta di certo uno stimolo ad andare avanti su questa strada...Nel frattempo mi sto anche preparando per alcuni concorsi, ma anche questa alternativa per me non è esente da dubbi: cosa fare se dovessi ricevere una chiamata dal nord, dove ho inviato domande di messa a disposizione? Mollare tutto, anche se in uno di questi concorsi sono arrivato agli orali? Mi conviene continuare a fare concorsi? Per me è davvero un periodo di crisi...vi ringrazio per i consigli e in bocca al lupo per il vostro futuro.
    ammesso che ti chiamino al nord, potrai comunque studiare per i concorsi,
    caxxo i prof all'ora di pranzo hanno finito a scuola no?

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      #3
      Purtroppo non sempre la giornata lavorativa di un professore si conclude una volta lasciata la scuola a mezzogiorno: spesso nel pomeriggio ci sono le ore di approfondimento, le varie riunioni, i compiti da correggere e, soprattutto per chi non ha ancora dimestichezza con l'insegnamento, le lezioni da preparare per il giorno dopo...e bisogna anche aggiungere che un supplente generalmente torna a casa stremato, visto il trattamento che gli alunni riservano loro nella stragrande maggioranza dei casi: il più delle volte la maggior parte del tempo durante le lezioni viene impiegato per cercare di mantenere i ragazzi in silenzio.Parlo per esperienza personale e di tanti altri colleghi supplenti che ho conosciuto durante la mia permanenza al nord. In più bisogna tener conto dei disagi dovuti al fatto di vivere da soli: lì al nord non c'è la mamma che si occupa delle faccende domestiche, non hai l'automobile che ti consente di spostarti comodamente quando e dove vuoi. Quindi ciò che tu dici è fattibile, però, alla luce di quanto ho scritto, non dare per scontato che il tempo a disposizione sia chissà quanto. Bisogna considerare anche questi fattori.

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        #4
        Originariamente inviato da Lateralus Visualizza il messaggio
        Purtroppo non sempre la giornata lavorativa di un professore si conclude una volta lasciata la scuola a mezzogiorno: spesso nel pomeriggio ci sono le ore di approfondimento, le varie riunioni, i compiti da correggere e, soprattutto per chi non ha ancora dimestichezza con l'insegnamento, le lezioni da preparare per il giorno dopo...e bisogna anche aggiungere che un supplente generalmente torna a casa stremato, visto il trattamento che gli alunni riservano loro nella stragrande maggioranza dei casi: il più delle volte la maggior parte del tempo durante le lezioni viene impiegato per cercare di mantenere i ragazzi in silenzio.Parlo per esperienza personale e di tanti altri colleghi supplenti che ho conosciuto durante la mia permanenza al nord. In più bisogna tener conto dei disagi dovuti al fatto di vivere da soli: lì al nord non c'è la mamma che si occupa delle faccende domestiche, non hai l'automobile che ti consente di spostarti comodamente quando e dove vuoi. Quindi ciò che tu dici è fattibile, però, alla luce di quanto ho scritto, non dare per scontato che il tempo a disposizione sia chissà quanto. Bisogna considerare anche questi fattori.
        ora non esagerare su,
        pensa se invece di fare il prof, facessi 8 ore di catena di montaggio coi turni di notte ,
        sarebbe peggio no?

        ...tutto dalla vita non si puo' avere...

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          #5
          Me l'aspettavo una risposta simile...sì, hai ragione, però ti ripeto: fare l'insegnante non equivale a fare i lavori forzati,su questo non ci piove, ma non è neanche una passeggiata, come forse è convinta la maggior parte degli italiani. Per me sarebbe difficile conciliare insegnamento e studio, sono certo che non riuscirei a rendere al 100%: ecco perchè penso che bisogna insistere su una sola alternativa. Poi ognuno è fatto in maniera diversa...

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            #6
            Ciao Lateralus ... ti capisco perfettamente ... non ho la tua stessa formazione ma ank'io sono in profonda crisi ... e purtroppo la situazione contingente non ci aiuta affatto!! mi senbra di capire che 6 meridionale anke tu!! E ciò non gioca a nostro favore! La cosa più brutta è vedere ragazzi che hanno dedicato molti anni della loro vita allo studio nella speranza di una vita migliore, accontentarsi!! Non è bello piangersi addosso, è vero ... ma non ci sono stimoli a fare meglio!
            In bocca al lupo per la tua scelta e per la tua vita!

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              #7
              Originariamente inviato da tonia08 Visualizza il messaggio
              La cosa più brutta è vedere ragazzi che hanno dedicato molti anni della loro vita allo studio nella speranza di una vita migliore, accontentarsi!!
              in maniera molto realistica dico una cosa:
              se uno si laurea in una materia umanistica o per esempio nella "famigerata" scienza della comunicazione,
              dovrebbe anche sapere prima che grandi sbocchi non ne ha...hai solo il pezzo di carta!
              La realta' lavorativa e' questa...

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                #8
                La scelta della facoltà di Lettere,prima di iscrivermi all'università, fu dettata dal cuore e dalla passione. Col senno di poi, però, mi sto pentendo di questa scelta e se potessi tornare indietro o non avrei proprio continuato negli studi (avevo pensato di fare il servizio militare come ausiliario in polizia,e poi magari di restarci: questo è un mio grosso rimpianto ...) oppure mi sarei iscritto a giurisprudenza, così, per lo meno, avrei acquisito una forma mentis più adatta alla preparazione dei concorsi pubblici. Da quello che sento e leggo in giro è un momento un po' brutto per tutti, però forse un certo tipo di preparazione può consentirti di avere qualche chance in più. Tra l'altro, leggendo i vari libri di diritto per prepararmi ai concorsi, ho anche scoperto che queste materie mi appassionano...beh,almeno posso dedicarmi allo studio con maggiore tranquillità.

                a tonia: tu cosa studi?

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                  #9
                  Originariamente inviato da Lateralus Visualizza il messaggio
                  Me l'aspettavo una risposta simile...sì, hai ragione, però ti ripeto: fare l'insegnante non equivale a fare i lavori forzati,su questo non ci piove, ma non è neanche una passeggiata, come forse è convinta la maggior parte degli italiani. Per me sarebbe difficile conciliare insegnamento e studio, sono certo che non riuscirei a rendere al 100%: ecco perchè penso che bisogna insistere su una sola alternativa. Poi ognuno è fatto in maniera diversa...
                  Scusa se mi permetto ma vorrei rammentarti che la vita è fatta di sacrifici e che, purtroppo, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
                  Quando attraverso periodi come i tuoi sai che faccio? Smetto di pensare e mi lascio trasportare dagli eventi... a volte vivere è molto + semplice di quanto possa sembrare...
                  Auguri!


                  [FONT="Comic Sans MS"][B][COLOR="Purple"]

                  Per farsi capire dalle persone, bisogna parlare prima di tutto ai loro occhi

                  [/COLOR][/B][/FONT]

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                    #10
                    Ciao rispondo al laureato in Lettere.
                    Purtroppo attualmente la situazione lavorativa è critica in ogni settore,soprattutto per noi neolaureati,ma non bisogna demoralizzarsi ne aspettare che le cose ci cadano dal cielo.
                    Io mi sono laureata in Ec aziendale,ancora non ho un lavoro,sto facendo tanti colloqui in aziende ,ma qui al Sud,in Campania,a Caserta,non ci sono aziende stabili,vere aziende,ormai ti pagano tutti al raggiungimento dell'obiettivo,dall'oggi al domani nascono tante aziende si ma di telemarketing,telesetting,e via di seguito dove fare contratti contratti e solo contartti alla fine per guadagnare 25 euro.Senza fisso.
                    Insomma l'Università al di fuori di concetti teorici non ci da nulla di concreto,il mercato del lavoro oggigiorno preferisce UN DIPLOMATO CON ESPERIENZA,anzicchè UN NEOLAUREATO.
                    Ad ogni colloquio che mi presento mi chiedono le mie esperienze,cercano esperienza di 2 3 5 anni,ma se mai nessuno mi inizia a far lavorare quando la faccio questa esperienza?
                    Anch'io mi sento un po persa disorientata,non so che decisone prendere,se continuare con colloqui e concorsi,o mollare e iniziare il praticantato da commercialista;del tutto gratuito,ma sarebbero altri 3 anni da spendere cosi studiando ancora,con la paura che finito il periodo trienanle e conseguito l'esame di stato mi trovo allo stesso punto di partenza ;perchè parliamoci chiaro non penso che un dominus mi insegna al 100 per cento la professione,quindi comunque non avrei esperienza per avviarmi da sola nella libera professione.E quindi continuo nel mio dilemma che strada imboccare?
                    Adesso sto preparando il concorso nel Lazio per l'Agenzia delle Entrate,e al Pascale a Napoli,...........ma mi chiedo quante saranno le possibilità di superarlo????????????Nel Lazio per 90 posti han presentato 25000 domande,al Pascale per 6 posti 5000...................

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