Vi racconto i FATTI.
Vengo contattato da un addetto alla selezione del personale di Progetto Lavoro.Ci accordiamo per vederci il giorno dopo alle11,00 per un colloquio.
La persona mi dice che mi manderà una mail come memorandum.Torno a casa e leggo che nella mail inviatami da Progetto Lavoro c'è scritto "come da accordi telefonici Le rammento l'appuntamento di domani delle ore 12.00" Come ore 12.00? Ma non avevamo detto le 11.00?
Avrà sbagliato nello digitare oppure sta cambiando l'ora del colloquio?Gli telefono e lui sembra sorpreso dalla mia chiamata. "Chissà cosa vorrà...eppure sono stato molto chiaro..." avrà pensato.
Gli spiego il motivo della mia telefonata e lui dice "No, mi sono reso conto che alle 11.00 mi viene male e ho spostato l'appuntamento per le 12.00..."
Forse non ha capito che per fissare un appuntamento bisogna essere in due...e tutti e due dobbiamo concordare sulla data, l'orario e il luogo dell'incontro.Lui invece lo sposta a suo piacimento unilateralmente mettendomi di fronte al fatto compiuto.Non gli viene in mente minimamente l'idea di chiamarmi, di spiegarmi la situazione e di verificare la mia disponibilità per le 12.00.E se io non fossi disponibile alle 12.00? Ma soprattutto mi spieghi perchè alimenti la confusione scivendo nella mail "come da accordi telefonici" quando sai benissimo che gli accordi telefonici erano tutt'altra cosa?
Mi reco all'appuntamento.All'ingresso c'è una signora/signorina che senza alzare gli occhi dal suo pc (chissà che pratiche di enorme importanza aveva fra le mani...) mi ricolge uno svogliato "dicaaaa..." Le dico chi sono e per che cosa sono venuto.Mi dice di accomodarmi.Poi evidentemente si dimentica di me.Infatti passano i minuti e non mi annuncia al selezionatore del personale.Il quale quindi non sa che io sono già là, nella sala attesa. E infatti lo sento dire "ora ti mando un tipo che ci era piaciuto".Allude al fatto che mesi prima avevo fatto un colloquio (di due ore e mezza con 3 persone diverse più test psicologico e test al pc).Alla fine non ero stato scelto per quella posizione lavorativa ma evidentemente avevo fatto una buona impressione.Dopo aver detto "ora ti mando un tipo che ci era piaciuto" aggiunge con qualche risolino infantile " non so se ti piacerà anche in quel senso..." (in effetti con lui ci avevo parlato solo al telefono e quindi non poteva conoscere il mio aspetto fisico).Dopo questa felice battuta (esempio di indiscussa professionalità) il prestigioso selezionatore si gira e diventa rosso in viso: mi ha visto lì e ha capito che avevo sentito tutto e aveva fatto una gaffe...
Sorvolo su altri fatti (che pure mi hanno lasciato non poco perplesso) e vado subito al nocciolo: la (pseudo) formazione.
Ho fatto tanti lavori e sempre mi sono trovato di fronte a una situazione come questa: il corso di formazione si svolge in un aula apposita, con uno schermo sul quale vengono proiettate slides o lo schermo del pc del formatore.Chi deve essere formato sta su un banco (dove può prendere appunti) e ha di regola un pc (a testa) a sua disposizione dove può prendere confidenza con gli applicativi, svolgere esercizi per impratichirsi, ecc.
Noi invece siamo in mezzo agli operatori call center! Questi ultimi ovviamente stanno lavorando e quindi potete immaginarvi un'ottantina di persone in una sala tutte che parlano allo stesso momento....Quindi non c'è alcuna sala chiusa e riservata per la formazione.Difficile concentrarsi con questo baccano.Non solo...Nello scegliere la posizione dove stabilirci ci viene detto espressamente "andate lì, così date meno fastidio a chi lavora..."Già, peccato che lo scopo della nostra presenza sia quello di imparare e non quello di dare il minor fastidio possibile a chi lavora.Ma la formatrice non è d'accordo e parla con un filo di voce per non disturbare i colleghi che ci circondano davanti, dietro, a sinistra e a destra.C'è un unico computer per cinque persone (la formatrice e i 4 neo-assunti).La visuale non è il massimo poichè ci sono di mezzo le sedie di ognuno di noi che si scontrano fra di loro non è possibile avvicinarsi più di tanto allo schermo del pc.Ma soprattutto i software utilizzati contengono una miriade di piccolissime icone che è impossibile distinguere l'una dall'altra a quella distanza.Lo stare in posizione innaturale per ore fa sorgere in noi dolori a schiena e gambe e crea difficoltà nel prendere appunti (anche perchè la formatrice parla con un ritmo vertiginoso che ricorda il Mentana dei vecchi tempi).Non c'è modo di farle capire che nello scrivere siamo necessariamente più lenti rispetto a lei che parla e che quindi, se vuole che noi prendiamo appunti deve rallentare.In realtà si interrompe spessissimo ma non nei momenti giusti per darci modo di prender appunti ma perchè viene chiamata in continuazione da colleghi più anziani: dalla collega che a tutti i costi le vuol far provare il nuovo succo di frutta al Kiwi (e alla quale lei risponde che dubita che sia Kiwi visto il colore) alle numerose altre colleghe che le chiedono aiuto nel gestire casi ai quali stanno lavorando.Così spesso si deve alzare e torna dopo qualche minuto.
La formazione non può non risentire di queste continue interruzioni.Le rivolgiamo numerose domande (come è naturale) per capire meglio e chiarire dei dubbi ma lei, pur essendo esteriormente educata, interiormente è distaccata o con la mente altrove.O ti risponde non capendo che le hai chiesto un'altra cosa, o ti guarda come a dire "ma davvero non hai capito? Sei ritardato?" e ti dà una risposta ancor più rapida e succinta della spiegazione che non avevi capito.In generale è ovvio che la sua forma mentis non è "io sono quà in veste di formatrice.Devo parlare con persone non hanno mai svolto questo lavoro, partono da zero.Devo fare in modo che, lentamente, capiscano qual'è il nostro lavoro, di cosa ci occupiamo, cosa ci si aspetta da loro, qual'è il gergo che utlizziamo, il significato di alcuni termini tecnici, ecc".No, la sua forma mentis è questa "che palle! Non ho nessuna voglia di fare la formazione a questi estranei...voglio tornare a parlare con le mie vecchie colleghe con le quali mi trovo bene.Ora ripeto la pappardella in fretta e furia e se non capiscono affaracci loro..." (continua...)
Vengo contattato da un addetto alla selezione del personale di Progetto Lavoro.Ci accordiamo per vederci il giorno dopo alle11,00 per un colloquio.
La persona mi dice che mi manderà una mail come memorandum.Torno a casa e leggo che nella mail inviatami da Progetto Lavoro c'è scritto "come da accordi telefonici Le rammento l'appuntamento di domani delle ore 12.00" Come ore 12.00? Ma non avevamo detto le 11.00?
Avrà sbagliato nello digitare oppure sta cambiando l'ora del colloquio?Gli telefono e lui sembra sorpreso dalla mia chiamata. "Chissà cosa vorrà...eppure sono stato molto chiaro..." avrà pensato.
Gli spiego il motivo della mia telefonata e lui dice "No, mi sono reso conto che alle 11.00 mi viene male e ho spostato l'appuntamento per le 12.00..."
Forse non ha capito che per fissare un appuntamento bisogna essere in due...e tutti e due dobbiamo concordare sulla data, l'orario e il luogo dell'incontro.Lui invece lo sposta a suo piacimento unilateralmente mettendomi di fronte al fatto compiuto.Non gli viene in mente minimamente l'idea di chiamarmi, di spiegarmi la situazione e di verificare la mia disponibilità per le 12.00.E se io non fossi disponibile alle 12.00? Ma soprattutto mi spieghi perchè alimenti la confusione scivendo nella mail "come da accordi telefonici" quando sai benissimo che gli accordi telefonici erano tutt'altra cosa?
Mi reco all'appuntamento.All'ingresso c'è una signora/signorina che senza alzare gli occhi dal suo pc (chissà che pratiche di enorme importanza aveva fra le mani...) mi ricolge uno svogliato "dicaaaa..." Le dico chi sono e per che cosa sono venuto.Mi dice di accomodarmi.Poi evidentemente si dimentica di me.Infatti passano i minuti e non mi annuncia al selezionatore del personale.Il quale quindi non sa che io sono già là, nella sala attesa. E infatti lo sento dire "ora ti mando un tipo che ci era piaciuto".Allude al fatto che mesi prima avevo fatto un colloquio (di due ore e mezza con 3 persone diverse più test psicologico e test al pc).Alla fine non ero stato scelto per quella posizione lavorativa ma evidentemente avevo fatto una buona impressione.Dopo aver detto "ora ti mando un tipo che ci era piaciuto" aggiunge con qualche risolino infantile " non so se ti piacerà anche in quel senso..." (in effetti con lui ci avevo parlato solo al telefono e quindi non poteva conoscere il mio aspetto fisico).Dopo questa felice battuta (esempio di indiscussa professionalità) il prestigioso selezionatore si gira e diventa rosso in viso: mi ha visto lì e ha capito che avevo sentito tutto e aveva fatto una gaffe...
Sorvolo su altri fatti (che pure mi hanno lasciato non poco perplesso) e vado subito al nocciolo: la (pseudo) formazione.
Ho fatto tanti lavori e sempre mi sono trovato di fronte a una situazione come questa: il corso di formazione si svolge in un aula apposita, con uno schermo sul quale vengono proiettate slides o lo schermo del pc del formatore.Chi deve essere formato sta su un banco (dove può prendere appunti) e ha di regola un pc (a testa) a sua disposizione dove può prendere confidenza con gli applicativi, svolgere esercizi per impratichirsi, ecc.
Noi invece siamo in mezzo agli operatori call center! Questi ultimi ovviamente stanno lavorando e quindi potete immaginarvi un'ottantina di persone in una sala tutte che parlano allo stesso momento....Quindi non c'è alcuna sala chiusa e riservata per la formazione.Difficile concentrarsi con questo baccano.Non solo...Nello scegliere la posizione dove stabilirci ci viene detto espressamente "andate lì, così date meno fastidio a chi lavora..."Già, peccato che lo scopo della nostra presenza sia quello di imparare e non quello di dare il minor fastidio possibile a chi lavora.Ma la formatrice non è d'accordo e parla con un filo di voce per non disturbare i colleghi che ci circondano davanti, dietro, a sinistra e a destra.C'è un unico computer per cinque persone (la formatrice e i 4 neo-assunti).La visuale non è il massimo poichè ci sono di mezzo le sedie di ognuno di noi che si scontrano fra di loro non è possibile avvicinarsi più di tanto allo schermo del pc.Ma soprattutto i software utilizzati contengono una miriade di piccolissime icone che è impossibile distinguere l'una dall'altra a quella distanza.Lo stare in posizione innaturale per ore fa sorgere in noi dolori a schiena e gambe e crea difficoltà nel prendere appunti (anche perchè la formatrice parla con un ritmo vertiginoso che ricorda il Mentana dei vecchi tempi).Non c'è modo di farle capire che nello scrivere siamo necessariamente più lenti rispetto a lei che parla e che quindi, se vuole che noi prendiamo appunti deve rallentare.In realtà si interrompe spessissimo ma non nei momenti giusti per darci modo di prender appunti ma perchè viene chiamata in continuazione da colleghi più anziani: dalla collega che a tutti i costi le vuol far provare il nuovo succo di frutta al Kiwi (e alla quale lei risponde che dubita che sia Kiwi visto il colore) alle numerose altre colleghe che le chiedono aiuto nel gestire casi ai quali stanno lavorando.Così spesso si deve alzare e torna dopo qualche minuto.
La formazione non può non risentire di queste continue interruzioni.Le rivolgiamo numerose domande (come è naturale) per capire meglio e chiarire dei dubbi ma lei, pur essendo esteriormente educata, interiormente è distaccata o con la mente altrove.O ti risponde non capendo che le hai chiesto un'altra cosa, o ti guarda come a dire "ma davvero non hai capito? Sei ritardato?" e ti dà una risposta ancor più rapida e succinta della spiegazione che non avevi capito.In generale è ovvio che la sua forma mentis non è "io sono quà in veste di formatrice.Devo parlare con persone non hanno mai svolto questo lavoro, partono da zero.Devo fare in modo che, lentamente, capiscano qual'è il nostro lavoro, di cosa ci occupiamo, cosa ci si aspetta da loro, qual'è il gergo che utlizziamo, il significato di alcuni termini tecnici, ecc".No, la sua forma mentis è questa "che palle! Non ho nessuna voglia di fare la formazione a questi estranei...voglio tornare a parlare con le mie vecchie colleghe con le quali mi trovo bene.Ora ripeto la pappardella in fretta e furia e se non capiscono affaracci loro..." (continua...)
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