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se fossi Brunetta...

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    se fossi Brunetta...

    Cari amici del forum, in questo periodo non si può non parlare di ciò che sta succedendo nel mondo del precarianto della pubblica amministrazione. Premesso che il ministro Brunetta è una persona che stimo e che finalmente sta cambiando la pubblica amministrazione e sta razionalizzando la spesa facendo lavorare di più e con più efficienza, rimango un pò perplesso sul futuro dei precari. Se da una parte è corretto bloccare i rinnovi contrattuali ed eliminare i contratti a termine, non bisogna fare di tutta un erba un fascio, rischiando di far passare i precari come dei fanulloni.
    E' sicuramente giusto non ripetere l'errore di sanare tutti i precari, ma mandarli a casa è un errore. Io frequento l'università, ci sono ricercatori, tecnici amministrativi, bibliotecari molti precari e molti volenterosi che reggono la p.a.
    Secondo me innanzitutto non è coretto dire che i precari non devono essere assunti perchè devono fare un concorso perchè la maggior parte hanno fatte selezioni pubbliche a tempo determinato uscite sulla gazzetta ufficiale con titoli ed esami perciò mandarli a casa sarebbe un errore. Ci sono precari e precari. Sicuramente molti sono messi lì senza aver mai fatto un concorso o una selezione ma molti hanno sudato quel posto.
    Bisogna che il governo dividi l'anima buona dall'anima cattiva del precariato, confermando a tempo indeterminato i precari che hanno fatto un concorso da quelli messi lì da partiti politici o da qualche raccomandazione, senza aver ricevuto nessun vaglio di qualche commissione giudicatrice.
    Dopodichè, una volta assunti coloro che hanno i titoli, assolutamente deve partire la riforma del pubblico impiego, eliminando i contratti a tempo determinato a favore dei contratti a tempo indeterminato ed aumentare notevolmente soprattuto per i giovani laureati e diplomati i concorsi con contratto di formazione e lavoro che al momento sono troppo pochi visto che solo alcune agenzie statali e qualche comune li hanno adottati. Solo i contratti a tempo indeterminato e i cfl creano quel circolo virtuoso nelle p.a. che riporterà l'efficienza perchè molta gente ha voglia di lavorare per il prorio paese e per il pubblico settore e ha voglia di dare il proprio contributo ma vuole anche avere un futuro. Piuttosto se è una questione di spesa, meglio fare meno concorsi ma che almeno siano incentivanti.
    Poi un altra cosa che non capisco è perchè molti enti locali (per fortuna non tutti) continuano a proporre nei concorsi pubblici prove scritte con la redazione di un atto amministrativo. Anche qui deve cambiare qualcosa: molti neolaureati o neodiplomati non hanno ancora l'esperienza pratica per emanare un atto e quindi non sanno come affrontare selezioni del genere, evidentemente ci sono soggetti da sistemare... Se siamo in una democrazia bisogna che tutti possano partire con la stesse possiblità e queste barriere burocratche sono costruite ad hoc. Per fortuna ci sono molti enti statali e locali che hanno molta trasparenza e non adottano esami pratici preferendo far fare esami sugli studi teorici del diritto sullo stile scolastico e accademico; la pratica la si deve insegnare sul lavoro, non si nasce "imparati".
    Non sono nè un tecnico e nè un politico, molto probabilmente le mie idee sono un pò superficiali e confuse ma credo che personalmente, queste mie vaghe idee debbano essere concretizzate in un programma politico. Penso che il ministro Brunetta sia l'uomo giusto al posto giusto: l'importante è evitare di sparare nel mucchio.
    E cari amici del forum auguro per tutti noi in cerca di un'occupazione un futuro migliore.
    Hasta la vista

    #2
    hai pienamente ragione. Sto seguendo Annozero, cose da rabbrividire....

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      #3
      In tutto il mondo il lavoro e' precario. Se te lo meriti e lavori per mantenerlo, bene. Altrimenti via. Inamissibile che docenti universitari fanno due lezioni mensili e il resto del tempo rimangano in ufficio a scaricare roba da internet con emule. Capisco il discorso di non fare di tutta l'erba un fascio, pero', se i precari hanno partecipato a concorsi per posti di lavoro a tempo DETERMINATO, non ci si puo' aspettare di essere poi re-integrati a tempo indeterminato.

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        #4
        vero, ma bisogna distinguere tra chi ha fatto un concorso anche a tempo determinato ma che ha dovuto fare gli esami e chi no. Qui è la chiave di volta per premiare il merito.

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          #5
          se fossi Brunetta... sarei molto basso

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          Sto operando...
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