Spero sia questo il posto giusto dove postare questo articolo molto interessante....
http://www.ilmessaggero.it/articolo....&sez=HOME_MAIL
Comune di Roma, meritocrazia e concorsi pubblici
Gentile Redazione, l'argomento che suggerisco e propongo alla Vostra attenzione riguarda ciò che a 400 persone è particolarmente a cuore. Il caso non è raro ma rappresenterebbe il solo punto di partenza qualora si volesse seriamente affrontare il tema dell'efficienza e della meritocrazia nella Pubblica Amministrazione, il grado di tutela dei cittadini nei confronti delle sue scelte, che solo per cortesia definisco lunatiche, e il ruolo della politica che, perdendosi nel giochetto delle responsabilità, rende il cittadino-suddito inerme ed esterrefatto. Una breve narrazione degli eventi appare indispensabile.
Nel lontano 2005, il Comune di Roma bandì un concorso pubblico per 200 posti di Istruttore Amministrativo; condizione necessaria per potervi partecipare era il versamento di una tassa pari a 10,33 euro. Le preselezioni videro un'affluenza di circa 40.000 candidati. Tralascio, per brevità, il racconto delle difficoltà da affrontare in queste occasioni. All'esito, solo 2000 vennero ammessi alla prova scritta che si tenne all'Ergife, nel giugno del 2007, dopo ore di inutile ed estenuante attesa e sotto una indicibile canicola. A marzo di quest'anno i risultati, ad aprile ebbero inizio le prove orali che si sono concluse il 6 giugno.
Un particolare è da evidenziare. La giunta nello scorso febbraio, quindi prima della pubblicazione dei risultati dello scritto e ovviamente prima degli orali, in seguito ad accordo siglato da tutti i sindacati, deliberò l'aumento dei posti a 400 poiché il Comune di Roma soffre, ed è unanimemente riconosciuto, di una gravissima carenza di organico; è il comune più popoloso d'Italia, 3.500.000 di abitanti per 24.000 dipendenti. Le assunzioni sarebbero dovute avvenire nel luglio scorso.
Ebbene, dal 6 giugno, da circa 3 mesi dalla conclusione, 1008 cittadini-sudditi, vincitori ed idonei, sono in attesa della pubblicazione della graduatoria! Ahimè, non è tutto.
Il nuovo assessore al personale, Enrico Cavallari, di cui allego la mozione dello stesso quando era consigliere di opposizione durante uno specifico consiglio comunale sulla questione personale, vuole rimettere tutto in discussione. Le sue dichiarazioni non fanno stare tranquillo nemmeno il primo classificato. Secondo l'Assessore, la delibera di febbraio non ha copertura finanziaria (…e il visto di regolarità contabile apposto dal dirigente della Ragioneria Generale in calce alla delibera?....E gli 8 milioni e più di euro stanziati dall'attuale giunta per l'assunzione di personale esterno e senza concorso?) essendo stata una trovata escogitata per motivi elettorali (…400 su 1008?...E l'impegno contenuto nel programma elettorale di Alemanno di rispettare tutte le decisioni adottate con metodo concertativo?).
Ecco la solita Italietta, ecco come si ripropone il solito gioco politico che purtroppo riguarda le sorti di almeno 400 anime. Perché dovrebbe essere impedito a 400 persone, tutte con laurea in discipline giuridiche o economiche, di poter lavorare seriamente e con competenza al servizio di un ente che attualmente è carente di personale e ha una percentuale di laureati tra i suoi dipendenti pari al 15% del totale della forza lavoro?
Perché si vuole impedire a 400 individui di continuare ad impegnare le loro forze per il buon funzionamento della P.A. come hanno fatto durante la loro carriera universitaria prima e durante l'iter concorsuale poi? Perché si vuol continuare a tenere fuori dalla P.A. intere generazioni di italiani che, per via di reiterati blocchi del turn-over, non hanno potuto lavorare per le istituzioni mentre il loro bagaglio di competenze, serietà, senso civico non è stato minimamente preso in considerazione?
In questo preciso momento, mi sembra di sentire le affermazioni di Brunetta che, soltanto a parole, vorrebbe meritocrazia e accesso alla P.A. per i più bravi; anche quelli di don Rodrigo erano bravi! Il Comune di Roma, e non Veltroni, Alemanno, Tizio o Sempronio, ha approvato una delibera, quella dei 400, è ora la deve rispettare perché da questa delibera sono scaturite delle aspettative, si è delineata la prospettiva di un futuro meno incerto; solo con ciò avrà ancor senso parlare di diritto di cittadinanza.
Perché le istituzioni possono strappare i propri impegni mentre la identica cosa ad un cittadino normale verrebbe fatta pagare a caro prezzo? Sabato 6 settembre, i 1008 idonei daranno vita ad un comitato per tutelare i diritti di ognuno e chiedere l'integrale applicazione della delibera predetta. In una nazione civile questo sarebbe superfluo…Alemanno, nelle sue prime dichiarazioni, aveva promesso che Roma sarebbe diventata un città all'altezza delle altre capitali europee. Ottimo inizio! Spero di non aver abusato della vostra bontà e confido in un vostro interessamento.
Dott. Antonio Puzio
(3 settembre 2008)
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Comune di Roma, meritocrazia e concorsi pubblici
Gentile Redazione, l'argomento che suggerisco e propongo alla Vostra attenzione riguarda ciò che a 400 persone è particolarmente a cuore. Il caso non è raro ma rappresenterebbe il solo punto di partenza qualora si volesse seriamente affrontare il tema dell'efficienza e della meritocrazia nella Pubblica Amministrazione, il grado di tutela dei cittadini nei confronti delle sue scelte, che solo per cortesia definisco lunatiche, e il ruolo della politica che, perdendosi nel giochetto delle responsabilità, rende il cittadino-suddito inerme ed esterrefatto. Una breve narrazione degli eventi appare indispensabile.
Nel lontano 2005, il Comune di Roma bandì un concorso pubblico per 200 posti di Istruttore Amministrativo; condizione necessaria per potervi partecipare era il versamento di una tassa pari a 10,33 euro. Le preselezioni videro un'affluenza di circa 40.000 candidati. Tralascio, per brevità, il racconto delle difficoltà da affrontare in queste occasioni. All'esito, solo 2000 vennero ammessi alla prova scritta che si tenne all'Ergife, nel giugno del 2007, dopo ore di inutile ed estenuante attesa e sotto una indicibile canicola. A marzo di quest'anno i risultati, ad aprile ebbero inizio le prove orali che si sono concluse il 6 giugno.
Un particolare è da evidenziare. La giunta nello scorso febbraio, quindi prima della pubblicazione dei risultati dello scritto e ovviamente prima degli orali, in seguito ad accordo siglato da tutti i sindacati, deliberò l'aumento dei posti a 400 poiché il Comune di Roma soffre, ed è unanimemente riconosciuto, di una gravissima carenza di organico; è il comune più popoloso d'Italia, 3.500.000 di abitanti per 24.000 dipendenti. Le assunzioni sarebbero dovute avvenire nel luglio scorso.
Ebbene, dal 6 giugno, da circa 3 mesi dalla conclusione, 1008 cittadini-sudditi, vincitori ed idonei, sono in attesa della pubblicazione della graduatoria! Ahimè, non è tutto.
Il nuovo assessore al personale, Enrico Cavallari, di cui allego la mozione dello stesso quando era consigliere di opposizione durante uno specifico consiglio comunale sulla questione personale, vuole rimettere tutto in discussione. Le sue dichiarazioni non fanno stare tranquillo nemmeno il primo classificato. Secondo l'Assessore, la delibera di febbraio non ha copertura finanziaria (…e il visto di regolarità contabile apposto dal dirigente della Ragioneria Generale in calce alla delibera?....E gli 8 milioni e più di euro stanziati dall'attuale giunta per l'assunzione di personale esterno e senza concorso?) essendo stata una trovata escogitata per motivi elettorali (…400 su 1008?...E l'impegno contenuto nel programma elettorale di Alemanno di rispettare tutte le decisioni adottate con metodo concertativo?).
Ecco la solita Italietta, ecco come si ripropone il solito gioco politico che purtroppo riguarda le sorti di almeno 400 anime. Perché dovrebbe essere impedito a 400 persone, tutte con laurea in discipline giuridiche o economiche, di poter lavorare seriamente e con competenza al servizio di un ente che attualmente è carente di personale e ha una percentuale di laureati tra i suoi dipendenti pari al 15% del totale della forza lavoro?
Perché si vuole impedire a 400 individui di continuare ad impegnare le loro forze per il buon funzionamento della P.A. come hanno fatto durante la loro carriera universitaria prima e durante l'iter concorsuale poi? Perché si vuol continuare a tenere fuori dalla P.A. intere generazioni di italiani che, per via di reiterati blocchi del turn-over, non hanno potuto lavorare per le istituzioni mentre il loro bagaglio di competenze, serietà, senso civico non è stato minimamente preso in considerazione?
In questo preciso momento, mi sembra di sentire le affermazioni di Brunetta che, soltanto a parole, vorrebbe meritocrazia e accesso alla P.A. per i più bravi; anche quelli di don Rodrigo erano bravi! Il Comune di Roma, e non Veltroni, Alemanno, Tizio o Sempronio, ha approvato una delibera, quella dei 400, è ora la deve rispettare perché da questa delibera sono scaturite delle aspettative, si è delineata la prospettiva di un futuro meno incerto; solo con ciò avrà ancor senso parlare di diritto di cittadinanza.
Perché le istituzioni possono strappare i propri impegni mentre la identica cosa ad un cittadino normale verrebbe fatta pagare a caro prezzo? Sabato 6 settembre, i 1008 idonei daranno vita ad un comitato per tutelare i diritti di ognuno e chiedere l'integrale applicazione della delibera predetta. In una nazione civile questo sarebbe superfluo…Alemanno, nelle sue prime dichiarazioni, aveva promesso che Roma sarebbe diventata un città all'altezza delle altre capitali europee. Ottimo inizio! Spero di non aver abusato della vostra bontà e confido in un vostro interessamento.
Dott. Antonio Puzio
(3 settembre 2008)
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