Questo è il mio parere, noto che sempre più concorsi pubblici richiedono la scuola di specializzazione come requisito per l'ammissione, già con l'ultima riforma universitaria hanno allungato in molte facoltà gli anni di corso che ora sono almeno 5 (per quei pochi che riescono a finire nella durata legale), ora diventano praticamente altri 2 con le scuole di specializzazione, scuole che, tra l'altro, si fanno pagare profumatamente. Credo che nel futuro sempre più spesso concorsi, esami di Stato ecc richiederanno tale frequenza (già ora è divenuta obbligatoria per il concorso in magistratura, si hanno facilitazioni per altri esami di Stato e tutto fa prevedere che continueranno ad essere sempre più richiesti). Tra l'altro mi pare che nemmeno l'accesso a tali scuole sia consentito a tutti, ma bisogna superare un concorso che, tra l'altro, a parer mio tiene troppo conto del voto di laurea. Insomma già siamo il popolo che entra nel mondo del lavoro da laureati con più ritardo rispetto a tutto il mondo e invece di cercare una riforma universitaria capace di fare dell'Università un luogo dove si possa imparare anche un minimo di pratica e si possa entrare subito nel mondo del lavoro, si è scelta la strada più lunga e, ritengo, ingiusta

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