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Tassa di concorso

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    Tassa di concorso

    Cosa ne pensate della "tassa di concorso"? Vi sembra normale subordinare la domanda (per un concorso) al pagamento di una X quota? Vorrei capire se esiste una norma che autorizza tutto ciò!

    #2
    Re: Tassa di concorso

    Organizzare un concorso costa.
    [i]Gli uomini brutti hanno altre carte da giocare.
    Sì, quelle di credito[/i]

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      #3
      Re: Tassa di concorso

      cè una legge che lo disciplina.....mi pare non possa superare 10 euro e 33 cent

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        #4
        Re: Tassa di concorso

        So benissimo che organizzare un concorso costa...

        Qual è la legge che autorizza la tassa? Io ho versato fino a 25 euro...

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          #5
          L'unìca norma che conosco sulletasse di concorso e la l'articolo 27 D.L. 55/1983 convertita in legge 131/1983 e modificato dall' art. 23 legge 340/2000
          Talei leggi però parlano solo di limiti massimi e minimi e del fatto che è discrezione dell'ente applicarla.
          Non dice su può essere rimborsabil e ed quì che chiedo aiuto: ho saltato la preselizione e vorrei farmi restituire i 10.33 euro spesi ma sul bando dice non rimborsabile. Io penso che la non rimborsabilità ricada nella violazione del'articolo 316 c.p. ovvero Peculato mediante profitto dell'errore altrui vorrei sapere se ho ragine o no.

          Per il resto credo, che pur sosotenendo la P.A. dei costi aggiuntivi (non sempre però) sia una tassa ingiusta poichè lede il diritto di partecipazione dei più poveri, inoltre vi è sempre sproporzione fra quanto si incassa e quanto si spende per fare in concorso.... dove vanno gli altri soldi?
          Ultima modifica di Malcom1975; 30-06-2008, 17:50.

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            #6
            Originariamente inviato da Malcom1975 Visualizza il messaggio
            Io penso che la non rimborsabilità ricada nella violazione del'articolo 316 c.p. ovvero Peculato mediante profitto dell'errore altrui vorrei sapere se ho ragione o no.

            Per il resto credo, che pur sosotenendo la P.A. dei costi aggiuntivi (non sempre però) sia una tassa ingiusta poichè lede il diritto di partecipazione dei più poveri, inoltre vi è sempre sproporzione fra quanto si incassa e quanto si spende per fare in concorso.... dove vanno gli altri soldi?
            Addirittura un reato... non esageriamo...
            Comunque riguardo ai limiti, ho visto anche concorsi per i quali la tassa di partecipazione era di una cinquantina di euro...
            Se ritieni leso un tuo diritto, fai istanza di rimborso e poi impugni l'atto di diniego. Poi magari può succedere che il tuo ricorso va a finire alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia...

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              #7
              Tassa di concorso

              Il concorso pubblico non è un servizio pubblico reso dalla P.A. al cittadino candidato per il quale l’amministrazione può legittimamente chiedere il pagamento di un corrispettivo, si tratta invece chiaramente e palesemente del metodo costituzionalmente previsto per reperire la migliore risorsa umana a cui affidare pubblici poteri.
              Ne consegue che gli oneri relativi al suo reperimento non possono che essere posti a carico del soggetto che è titolare dell’interesse sottostante e pertanto a carico della amministrazione che usufruirà dei servizi della migliore risorsa umana cosi reperita.
              E’ di conseguenza illegittima ogni previsione del bando che leghi la partecipazione al concorso al versamento di una tassa.
              D’altro canto le nostre norme Costituzionali in merito alla “tassazione” sono estremamente chiare.
              Gli art. 23 e 53 infatti rispettivamente dispongono che:
              23 - Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
              53 - Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
              La formulazione dell’art. 53, non è chiaramente applicabile alla fattispecie in questione in quanto nella partecipazione ad un concorso non è rinvenibile alcuna manifestazione di capacità contributiva da parte del candidato che anzi, per contro, deve sostenere una serie di oneri riflessi (spese per portarsi presso la sede concorsuale, spese relative allo studio delle materie oggetto di esame etc.).
              Ove si configuri la tassa di concorso come forma di contributo alle spese (corrispettivo) e quindi di una prestazione patrimoniale, l’art. 23 precisa che ciò può essere imposto solo in base alla Legge.
              Le amministrazioni comunali non dispongono del potere legislativo, riservato dalla Costituzione allo Stato ed alle Regioni e quindi non possono autonomamente legiferare in proposito.
              Per contro il D.L.vo 165/2001 emanato in forza della delega contenuta nell’art. 1 della L. 340/2000 non prevede alcuna tassa di concorso.
              In tale delega è espressamente riportato che l’emanando D.L.vo 165/2001 avrebbe dovuto costituire un testo unico per il riordino delle norme … che regolano i rapporti di lavoro dei dipendenti … apportando le modifiche necessarie per il migliore coordinamento delle diverse disposizioni”.
              Poiché nessuna norma relativa al versamento di alcuna tassa è stata trasfusa nel D.L.vo 165/2001, ed in particolar modo negli art. 28 e 35 che disciplinano il reclutamento del personale, e poiché per espressa previsione della legge di delega il D.L.vo 165/2001 è un “testo unico” ne consegue che nessuna tassa di concorso è legittimamente applicabile dalla amministrazione comunale.
              Nessuna rilevanza ha quindi la circostanza che altre norme ne abbiano, per il periodo pregresso, prescritto l’assolvimento.
              La normativa di riferimento non consente quindi alcun tipo di prestazione patrimoniale correlata alla partecipazione ai pubblici concorsi in quanto, come si è osservato, essi non possono in alcun modo configurarsi come servizi ai cittadini e di conseguenza non è applicabile ne l’art. 117, ne gli art. 149 e seguenti del D.L.vo 267/2000, ne altrove è rivenibile alcuna altra norma che lo consenta.
              Per contro è possibile il configurarsi di una evidente violazione di Legge, infatti la c.d. Tassa di concorso non è prevista dal DPR 487/1994, recante il regolamento generale per i pubblici concorsi e al quale le pubbliche amministrazioni devono, in forza dei principi giuridici elementari, conformare le proprie determinazioni.
              Poiché detto regolamento, ed in particolare l’art. 4, detta gli elementi e gli adempimenti rilevanti nel suddetto settore, e non prevede il pagamento della tassa di concorso, nessuna rilevanza ha quindi la circostanza che, invece, altra norma, precedente, ne abbia, per il periodo pregresso, prescritto l’assolvimento.

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                #8
                Originariamente inviato da Terence Visualizza il messaggio
                cè una legge che lo disciplina.....mi pare non possa superare 10 euro e 33 cent
                ke spesso e' il massimo che scrivono nei bandi!

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                  #9
                  Originariamente inviato da Giorgio318 Visualizza il messaggio
                  ........

                  che figo che sei !!!

                  bello il tuo intervento !

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                    #10
                    Principi etici

                    Ho solo fatto un pò di ricerche giuridiche.

                    Voi che ne pensate ?

                    Dal punto di vista etico-morale (a prescindere dalla illegittimità), perche noi come candidati dobbiamo pagare per qualcosa che interessa esclusivamente la collettività (o tuttalpiù il vincitore)

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